Pintilie, Lucian
Melania G. Mazzucco
Regista cinematografico e teatrale romeno, nato a Tarutino (Bessarabia, od. Ucraina) il 9 novembre 1933. Irruento esponente del rinnovamento del cinema romeno (v. [...] di N. Ceauşescu, con Duminică la ora 6 (1965, Domenica alle sei) nel quale, con un linguaggio impressionistico, fenomenologico e onirico, rivoluzionario per la cinematografia romena, racconta la tragica storia d'amore di due ragazzi impegnati, l'uno ...
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Pedofilia
Ugo Fornari
Il termine pedofilia (composto del greco παῖς, "fanciullo", e ϕιλέω, "amare") indica l'attrazione erotica verso bambini e adolescenti. Si tratta di un grave disturbo della sessualità [...] sia in una lettura che si avvale delle chiavi interpretative proprie della psicologia del profondo, sia in una descrizione fenomenologica che vede nella sessualità una forma di incontro quanto mai denso di significati e di implicazioni emotive dell ...
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Aumont, Jacques
Daniele Dottorini
Critico del cinema e teorico francese, nato ad Avignone il 30 maggio 1942. Si è affermato negli anni Ottanta con i suoi studi sulla raffigurazione cinematografica, [...] scambio di motivi e di problemi che ha luogo tra i due campi artistici (dalla comune attitudine a uno sguardo fenomenologico sulla vita quotidiana alla ricerca sui limiti della rappresentazione). In L'image (1990) A. ha allargato il proprio campo di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Edoardo Weiss
Giovanna Pavanello
Edoardo Weiss, allievo di Sigmund Freud (1856-1939) a Vienna, fu un «autentico» e «tenace pioniere», come lo definì il suo stesso maestro (E. Weiss, Sigmund Freud as [...] terapeuta. Questa scoperta, non riconducibile alla distinzione freudiana tra nevrosi e psicosi, lo spinse ad approfondire l’approccio fenomenologico di Federn nello studio della psicosi e dell’Io.
Federn, a partire dalle formulazioni di Freud, si era ...
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Comportamento innato proprio di una specie animale, che si svolge secondo una determinata sequenza temporale ed è sempre rivolto a una precisa finalità. L’i. provoca negli animali e nell’uomo risposte [...] ) e nell’i. di morte (thanatos) i due poli energetici della vita psichica. Si dà molta importanza allo studio fenomenologico degli i. aggressivi e distruttivi, la cui funzione si è rivelata altrettanto rilevante quanto quella degli i. sessuali sia in ...
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Brandi, Cesare
Flavio De Bernardinis
Scrittore, teorico e critico d'arte, nato a Siena l'8 aprile 1906 e morto a Vignano (Siena) il 19 gennaio 1988. La sua riflessione 'fenomenologica' sull'essenza [...] ma un superamento della flagranza nella flagranza stessa" (p. 228). In tale superamento, senza dubbio, si annida un apice fenomenologico: "L'astanza a cui può aspirare il cinema tramite la fotografia (e il suono registrato) può apparire allora un ...
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DE MARTINO, Ernesto
Vittorio Lanternari
Nacque a Napoli il 1º dic. 1908 da Ernesto, ingegnere delle Ferrovie dello Stato, e da Gina Jaquinangelo. All'università di Napoli seguì la scuola di Adolfo Omodeo, [...] di per sé eterogenee come quella storicista di derivazione crociana, ma riveduta in chiave marxista, con quella fenomenologico-ontologica volta tipicamente alla identificazione di "universali" e di strutture invarianti d'ordine psicologico. Il saggio ...
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Odio
Anna Sabatini Scalmati
La parola odio indica uno stato emotivo di grave e persistente avversione verso qualcosa o qualcuno. Passione opposta all'amore, l'odio è un sentimento d'acuta ostilità, [...] poi sarà la teoria pulsionale e strutturale freudiana. In essi, infatti, Freud non si limita a descrivere il mero livello fenomenologico dei conflitti, ma inizia a chiedersi da dove provenga l'odio che il piccolo Hans sposta dal padre ai cavalli e ...
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Giuseppe Bedeschi
Filosofo tedesco (Francoforte sul Meno 1903 - Visp, Vallese, 1969). Fu uno dei principali esponenti della scuola di Francoforte. Nel suo pensiero - caratterizzato dalla critica all'Illuminismo [...] valide esigenze da lui sollevate. Nonostante i suoi meriti, infatti, Husserl è caduto in una forma di descrittivismo fenomenologico, che diventa spesso una mera accettazione dell'esistente e dunque, di nuovo, una forma di positivismo. La concezione ...
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ANCESCHI, Luciano
Niva Lorenzini
Nacque a Milano il 20 febbraio 1911 da Giovanni, industriale, e Agar Zambonini, casalinga, secondo di quattro fratelli (Luigi, Mario, Anna Maria). Il 5 settembre 1938 [...] a cura di F. Bollino - F. Cattaneo - G. Matteucci, in Studi di Estetica, s. 3, 2013, n. 47 (n. monografico); F. Curi, Fenomenologia e storiografia nell’opera di L. A., in Id., Il critico stratega e la nuova avanguardia, Milano-Udine 2014, pp. 9-39. ...
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fenomenologico
fenomenològico agg. [der. di fenomenologia] (pl. m. -ci). – Della fenomenologia, relativo alla fenomenologia: processo f.; descrizione f.; metodo f.; ricerca f.; ecc. In fisica, teoria f., ogni teoria che, senza indagare previamente...
fenomenologia
fenomenologìa s. f. [comp. di fenomeno e -logia; il termine è stato coniato originariamente in tedesco, Phänomenologie, come titolo di una parte dell’opera Neues Organon del matematico e filosofo ted. J. H. Lambert (1764)]. –...