Pensatore inglese (Cosgrove, Northamptonshire, 1820 - Oxford 1871). Ebbe alti gradi nella gerarchia ecclesiastica. Fu il più notevole continuatore dell'indirizzo filosofico, riallacciantesi al criticismo [...] , il ruolo preminente dell'attenzione, vista come volontà, fornendo a sostegno delle sue tesi un'interessante fenomenologia di alcuni processi psicologici (fantasticherie, stati di semincoscienza). Particolarmente criticato (specie da parte di J ...
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Filosofo (Orbassano 1868 - Torino 1956), prof. di filosofia teoretica nell'univ. di Torino (1922-39); socio corrispondente dei Lincei (1950). Si è occupato di logica (estendendone la portata in modo da [...] teoria della relatività e dalla meccanica dei quanti). Da segnalare infine i suoi studî sull'esistenzialismo e la fenomenologia. Tra gli scritti: Sopra la teoria della scienza (1903); Logica formale dedotta dalla considerazione dei modelli meccanici ...
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Filosofo francese, nato a El-Biar (Algeria) il 15 luglio 1930 da famiglia ebrea. Professore di Filosofia all'Ecole Normale Supérieure di Parigi, tra i fondatori del Collège International de Philosophie, [...] i critici impegnati nel dibattito sul postmoderno e sul decostruzionismo (v. in questa Appendice).
Formatosi nell'ambito della fenomenologia (è del 1962 la traduzione del saggio di E. Husserl sull'origine della geometria) ma con il significativo ...
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Filosofo e sociologo (Vienna 1899 - New York 1959). Dopo aver studiato giurisprudenza a Vienna, dove ebbe come maestri Mises, Spann e Kelsen, fu allievo di Husserl a Friburgo. Nel 1939 si trasferì negli [...] sua morte alla New school for social research di New York. Intento di S. fu quello di applicare il metodo fenomenologico alle scienze sociali, che egli intese sempre come studio della realtà quotidiana dell'individuo, delle sue assunzioni di senso ...
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Filosofo italiano (n. Bologna 1933), professore di filosofia teoretica all'Università di Milano. Allievo di E. Paci, si è inizialmente interessato al pensiero fenomenologico, inaugurando successivamente [...] particolare le valenze filosofiche e ontologiche del simbolo e della scrittura. Tra le opere: Introduzione alla fenomenologia come scienza (1965); Il pragmatismo americano (1972); Semiotica e filosofia (1978); Passare il segno. Semiotica, cosmologia ...
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trascendenza In filosofia, in generale la proprietà o la qualità di qualcosa che si trova al di là, va oltre un determinato ambito, e in questo senso t. è l’opposto di immanenza che indica invece ciò che [...] contrapposto a tutte le concezioni ‘immanentistiche’ volte a identificarlo con la natura.
Nel 20° sec., soprattutto con la fenomenologia e l’esistenzialismo, si è affermata una concezione più complessa di t., considerata non tanto come qualità di una ...
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Arte, tecnica e attività di interpretare il senso di testi antichi, leggi, documenti storici e simili.
Filosofia
Le origini dell’e. risalgono al mondo classico, dove sorse per stabilire l’esatto senso [...] del nesso tra filosofia ed e. si sono avuti pure in Francia con P. Ricoeur che, riprendendo anche motivi della fenomenologia hegeliana da una parte e della psicanalisi dall’altra, ha posto al centro dell’e. lo studio dei simboli come comprensione ...
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Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] ") a cui hanno dato luogo nell'ideale galleria di immagini da cui la storia dello spirito è costituita. Attraverso la fenomenologia, comunque, per H. è possibile accedere a quella che rimarrà una delle parti fondamentali del suo sistema, e cioè la ...
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Filosofo italiano (Milano 1914 - Illasi, Verona, 2008). Allievo di A. Banfi, si laureò in filosofia all’Università Statale di Milano con una tesi sul concetto di «Tecnica artistica», argomento che sarà [...] orizzonti della ricerca operando una convergenza tra le scienze umane e le teorie estetiche contemporanee. Tra le sue opere, Fenomenologia della tecnica artistica (1953); L’idea di artisticità (1961); La morte dell’arte e l’estetica (1983), I giorni ...
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Filosofo inglese, nato a Lancaster il 26 marzo 1911, morto a Oxford l'8 febbraio 1960, uno tra i maggiori esponenti di quella corrente contemporanea della filosofia analitica comunemente nota sotto il [...] e dei molteplici effettivi funzionamenti del linguaggio che si danno nel parlare comune, nella convinzione che una ''fenomenologia linguistica'' non ha per oggetto soltanto la dimensione logico-grammaticale del dire, ma mira piuttosto a definire ...
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fenomenologia
fenomenologìa s. f. [comp. di fenomeno e -logia; il termine è stato coniato originariamente in tedesco, Phänomenologie, come titolo di una parte dell’opera Neues Organon del matematico e filosofo ted. J. H. Lambert (1764)]. –...
fenomenologico
fenomenològico agg. [der. di fenomenologia] (pl. m. -ci). – Della fenomenologia, relativo alla fenomenologia: processo f.; descrizione f.; metodo f.; ricerca f.; ecc. In fisica, teoria f., ogni teoria che, senza indagare previamente...