LANGE, Friedrich Albert
Antonio Banfi
Filosofo, nato a Walde presso Solingen il 28 settembre 1828; dal 1870 professore universitario prima a Zurigo, quindi a Marburgo, dove morì il 21 novembre 1875.
Al [...] fisso che l'una e l'altro sono semplici piani del mondo fenomenico che l'intelletto tende a unificare e non realtà in sé. La , a cui il pensiero ci conduce come alla causa dei fenomeni, ma che deve restare assolutamente problematico. (Vedi lo sviluppo ...
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Psicologia
Riccardo Luccio
Nell'affrontare le problematiche del corpo, la psicologia generale ha fatto riferimento ad alcune prospettive fondamentali, dalla relazione Io-corpo, posta in evidenza dall'approccio [...] della Gestalt, sino a J.J. Gibson, e che ha dato un ruolo spesso centrale al corpo come oggetto fenomenico, il quale del campo fenomenico occupa una posizione centrale. L'altro grande filone di indagini è quello che, partito dalla neurologia, con le ...
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Vedānta Sistema filosofico indiano delle Upaniṣad, detto anche Uttara Mīṃāṃsā, di cui il più famoso rappresentante è stato Śaṅkarācārya (ca. 788-820). Il V. elabora con trattazione organica e fonda con [...] metodo filosofico la dottrina monistica dell’‘Uno-Tutto’ e della ‘non dualità’ (advaita) per cui ogni concetto di pluralità insito nel mondo fenomenico è fallace e fondato sull’illusione. ...
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Critica del giudizio (Kritik der Urteilskraft)
Critica del giudizio
(Kritik der Urteilskraft) Opera (1790) di I. Kant dedicata alla «facoltà di giudizio», inteso, a differenza di quello determinante [...] un ordinamento intrinsecamente finalistico nella natura, collocandosi, nel soggetto trascendentale, fra la necessità dell’intelletto (fenomenico) e la libertà della ragione (noumenica). Esso è universale in quanto non è determinato da condizioni ...
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Renouvier, Charles-Bernard
Filosofo francese (Montpellier 1815 - Prades, Pirenei Orientali, 1903). Di formazione positivistica, R. è considerato l’iniziatore del neocriticismo francese. La ripresa di [...] tuttavia in R. caratteri particolari: egli infatti non riconosce il concetto di cosa in sé e interpreta il mondo fenomenico alla luce della categoria di relazione (non esistono realtà assolute, né inizi o fini assoluti, ma soltanto realtà finite ...
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Pastore unitariano e pensatore (Norwich 1804 - Londra 1900). Prof. (1840) a Manchester, poi (1853) a Londra, aderì per qualche tempo all'empirismo associazionistico di J. Stuart Mill, ma passò poi a svolgere, [...] che pone a fondamento del mondo fisico come di quello morale una nozione di causa intesa come principio assoluto, non fenomenico ma di natura divina; scrisse: A study of Spinoza (1882), Types of ethical theories (1885), A study of religion (1888 ...
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Medico e filosofo (Braga o Tuy prima del 1552 - Tolosa 1623), uno dei più significativi rappresentanti dello scetticismo del tardo Rinascimento: muovendo da una critica del concetto aristotelico di scienza [...] sapere, afferma che di nulla si può avere scienza (nihil scitur) e insiste sull'utilità della concreta esperienza del particolare fenomenico, a cui l'uomo si deve limitare (De multo nobili et prima universali scientia quod nihil scitur, 1576, pubbl ...
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Tiantai Scuola buddhista cinese fondata dal monaco Zhiyi (530-597 d.C.); prende nome dai Monti T. nello Zhejiang, dove era il convento del fondatore. Il testo base è il Saddharmapuiḍarika («Loto della [...] è centrata sull’identificazione di tutta la realtà con la Mente assoluta presente nella sua interezza in ogni parte assumibile del mondo fenomenico.
Il T. fu introdotto in Giappone con il nome di Tendai (➔) all’inizio del 9° sec. da Dengyō Daishi e ...
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Tomlinson, Charles
Tomlinson, Charles. – Poeta, critico letterario e artista inglese (n. Stoke-on-Trent 1927). Ha studiato a Cambridge con Donald Davie, per dedicarsi prima all’insegnamento elementare [...] e fortunata risale a The necklace (1955), poi confluita nel complessivo New collected poems (2009). Poeta contemplativo e fenomenico, ha una visione dell’arte come disciplina che educa la percezione, attraverso un’indagine in cui il soggetto cerca ...
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advaita
Termine sanscr. che significa letteralmente «non-dualità» ed è utilizzato da diverse scuole filosofiche – soprattutto da quelle del buddismo Mādhyamika e dell’Advaita Vedānta – per indicare la [...] (anima universale), a sostegno della quale Śaṅkara (➔) e gli altri esponenti della scuola citano passi delle Upaniṣad. Il mondo fenomenico sarebbe secondo tale scuola illusione, māyā, mentre esistente in senso assoluto sarebbe solo l’unico brahman. ...
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fenomenico
fenomènico agg. [der. di fenomeno] (pl. m. -ci). – Che ha natura, carattere di fenomeno, che è cioè conoscibile nell’esperienza e attraverso i sensi: il mondo f., la realtà f.; o relativo a ciò che filosoficamente è inteso come...
fenomenismo
s. m. [der. di fenomeno]. – In genere, ogni dottrina filosofica che consideri la realtà esclusivamente o prevalentemente come «fenomeno», cioè come rappresentazione, presupponendo quindi che la realtà sussista in forma obiettiva...