Zetterling, Mai
Stefano Boni
Attrice e regista cinematografica svedese, nata a Västerås il 24 maggio 1925 e morta a Londra il 17 marzo 1994. Come attrice partecipò in patria ad alcune opere di valore, [...] incestuoso con la madre e da un legame morboso con un tutore omosessuale. Flickorna (1968, Le ragazze), riflessione di taglio femminista ma un po' fine a sé stessa sul mestiere di attrice, segnò invece una battuta d'arresto. Più riuscito il film ...
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Saraceni, Paulo César
Enzo Sallustro
Regista cinematografico brasiliano, nato a Rio de Janeiro il 5 novembre 1933. È autore di un cinema che non può essere definito politico in senso stretto, in quanto [...] assieme a P.E. Salles Gomes: il risultato fu Capitu (1968), un film sulla cultura brasiliana nella sua linea femminista. Qualche anno dopo girò A casa assassinada (1971), seconda parte della cosiddetta trilogia della passione, formata dal precedente ...
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Istorija Asi Kljačinoj, kotoraja ljubila, da ne vyšla zamuž
Paolo Vecchi
(URSS 1966, 1988, Storia di Asja Kljacina che amò senza sposarsi, bianco e nero, 97m); regia: Andrej Michalkov Končalovskij; [...] , fino a trascurare le convenienze sociali, non ha tuttavia nulla di schematico o 'ideologico', è insomma più femminile che femminista, incardinandosi nel buon senso e nel senso dell'umorismo a esso correlato. Končalovskij affida questo ruolo alla ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] soprattutto dalla produzione teorica del movimento delle donne a partire dagli anni 1970 e da quella delle accademiche femministe coinvolte in progetti di Women’s studies. Tale dibattito si è sviluppato nel quadro più generale della questione ...
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42nd Street
Franco La Polla
(USA 1932, 1933, Quarantaduesima strada, bianco e nero, 89m); regia: Lloyd Bacon; produzione: Darryl F. Zanuck per Warner Bros.; soggetto: dall'omonimo romanzo di Bradford [...] capelli, nel sorriso imposto alla bocca, negli identici costumi-uniforme che indossano. Questo ha naturalmente fatto gridare la critica femminista fra i Settanta e gli Ottanta allo 'scandalo' della donna-oggetto berkeleyana. In realtà, in più d'un ...
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Ai no korīda
Dario Tomasi
(Giappone 1976, Ecco l'impero dei sensi, colore, 120m); regia: Ōshima Nagisa; produzione: Anatole Dauman, Ōshima Nagisa per Argos Film/Ōshima Productions; sceneggiatura: Ōshima [...] momento di trasgressione ed eccesso che si sottrae ad ogni superamento dialettico. Non sono mancate nemmeno letture di tipo femminista, in particolare per quel che riguarda il ruolo di Sada, assurta nel suo paese a simbolo della liberazione sessuale ...
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Karina, Anna
Alberto Farassino
Nome d'arte di Hanne Karin Blarke Bayer, attrice cinematografica danese, naturalizzata francese, nata a Copenaghen il 22 settembre 1940. Il suo volto armonioso, incorniciato [...] Just like home (1978).
Nel frattempo si cimentava nella regia scrivendo, dirigendo e interpretando Vivre ensemble (1973), versione femminista di un fatto di cronaca parigino; nella canzone, già praticata in vari film, incidendo alcuni dischi; e anche ...
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Holliday, Judy
Anton Giulio Mancino
Nome d'arte di Judy Tuvim, attrice teatrale e cinematografica statunitense, nata a New York il 21 giugno 1921 e morta ivi il 7 giugno 1965. Nel corso della sua breve [...] spettatore che coglie dietro lo stereotipo culturale tratteggiato dalla H. le premesse per un repentino e drastico riscatto femminista.
Bibliografia
G. Carey, Judy Holliday. An intimate life story, New York 1982; W. Holtzman, Judy Holliday. Only ...
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Notari, Elvira (nata Elvira Coda)
Francesca Vatteroni
Attrice, sceneggiatrice e regista cinematografica, nata a Salerno il 10 febbraio 1875 e morta a Cava de' Tirreni il 17 dicembre 1946. La sua vita [...] delle scene. Per il marcato interesse rivolto ai personaggi femminili si è spesso parlato di lei come di una regista femminista: in realtà le sue eroine, che spesso tentano di sfuggire alla loro triste condizione di origine, sono sempre condannate a ...
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Mészáros, Márta
Silvana Silvestri
Regista cinematografica ungherese, nata a Kispest il 19 settembre 1931. Con il suo stile limpido e profondo, basato su dialoghi ridotti al minimo e su un uso ardito [...] politico si intrecciano, applicando con rara chiarezza e complessità una chiave di lettura elaborata dal movimento femminista.
La stessa prospettiva analitica è rintracciabile negli altri film realizzati nel frattempo. La coproduzione La settima ...
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femminista
s. m. e f. e agg. [der. di femmina] (pl. m. -i). – Fautore o seguace del femminismo: le rivendicazioni delle f.; proclamarsi femminista. Come agg., del femminismo, delle femministe: il movimento f.; i comitati f. per il suffragio...
femmina
fémmina (ant. e poet. fémina) s. f. e agg. [lat. femĭna, della stessa radice di fecundus, quindi propr. «fruttifera»]. – 1. Dal punto di vista biologico si definisce femmina, e si indica col simbolo ♀ l’individuo che produce solo gameti...