CAMPEGGI, Lorenzo
Gian Paolo Brizzi
Nacque a Bologna il 13 apr. 1547. Figlio del conte Vincenzo e di Brigida Malvezzi, ebbe padrino di battesimo il cardinale Giovanni Maria Del Monte, futuro Giulio [...] dovuto soprattutto ad un accordo compromissorio stabilito con il patriarca, al quale era stata affidata la visita dei monasteri femminili, uno dei punti di maggiore contrasto della questione.
La permanenza del C. a Venezia si protrasse fino, al 1585 ...
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LANCELLOTTI, Orazio
Raissa Teodori
Nacque a Roma nel 1571 da Paolo e da Giulia Delfini. Il padre ricoprì cariche di rilievo nel governo dell'Urbe; nel 1589 ottenne l'ambito seggio di conservatore di [...] dei decreti tridentini. In tale veste si trovò a pronunciarsi sull'opportunità di incoraggiare o sopprimere gli istituti femminili delle "Gesuitesse", fondati in varie città d'Europa sul modello gesuitico dall'inglese Mary Ward, che in diverse ...
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GRANNIELLO, Giuseppe Maria
Giuseppe Croce
Nacque a Napoli il 4 febbr. 1834 da Luigi e da Emanuela Madamigella. Dopo i primi studi nel collegio di S. Maria di Caravaggio, dove fu ammesso nell'agosto [...] del Concilio, dell'Indice, del Cerimoniale e del S. Uffizio, e nominato altresì protettore dei minimi e dei cinque monasteri femminili detti "farnesiani", rispettivamente l'11 luglio 1893 e il 5 sett. 1894. In seguito il G. avrebbe anche fatto parte ...
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FILANGIERI, Enrico
Norbert Kamp
Figlio di Guido, feudatario di Nocera (morto nel 1256) e fratello di Pietro cappellano pontificio (morto nel 1290) e di Riccardo, elevato alla dignità comitale con l'investitura [...] s. n. 276, 220 s. n. 278, 222 n. 280, 224 s. n. 283, 248 n. 324, 260 s. n. 333; A. Facchiano, Monasteri femminili e nobiltà a Napoli tra medioevo ed età moderna: Il Necrologio di S. Patrizia (sec. XII-XVI), Altavilla Silentina 1992, p. 129 n. 143; M ...
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Diritto
Organo a titolarità politica, chiamato a rispondere in Parlamento dell’andamento complessivo della propria organizzazione ministeriale e dei singoli atti che da essa promanano (art. 95, 2° co., [...] malati (detti pure camillini, camilliani e crociferi); l’ordine fu approvato nel 1586. Esistono anche analoghe congregazioni femminili (camilliane).
Storia
Nell’antica Roma erano chiamati m. gli apparitores (littori e subalterni) degli imperatori e ...
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CODRONCHI, Antonio
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Imola l'8 ag. 1748 dal conte Innocenzo e da Giulia Stivivi di famiglia riminese. Compì i suoi studi nel locale collegio retto dai gesuiti, ma anche nell'ambiente [...] materiali della popolazione. Dimostrò il suo zelo intervenendo con rigore per far rispettare la regola nei monasteri femminili e riformando gli statuti di confraternite e luoghi pii; rinnovò le costituzioni capitolari, togliendo ai canonici alcuni ...
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Ex voto
Alessandro Campus
Ex voto è una locuzione latina derivata dall'ellissi di ex voto suscepto, "secondo la promessa fatta", e indica una formula apposta su oggetti offerti nei santuari per ringraziare [...] del disagio è presente ancora oggi in tante figurine in lamina argentea, che rappresentano figure maschili o femminili con una mano appoggiata sul corpo. Questa visione 'sintomatica' della malattia è talmente presente anche nelle tavolette ...
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ANGELINA da Montegiove (A. da Marsciano, A. da Corbara), beata
Ada Alessandrini
Nacque da famiglia feudale, ricca e potente, nel castello di Monte Giove, a poche miglia da Orvieto, con molta probabilità [...] (Vita, p. 36), il 31 luglio 1395: là ebbe la prima ispirazione di fondare veri e propri monasteri femminili di terziarie, professanti i tre voti della Regola francescana (castità, povertà ed obbedienza). Il primo convento di terziarie regolari ...
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BROGLIA, Carlo
Gaspare De Caro
Figlio di Giovanni Antonio, signore di Santena, e di Giovanna Benso, dei signori di Albugnano, nacque a Chieri nel 1552. Avviato alla carriera ecclesiastica, dopo gli [...] e inetti, come quello di Saluzzo, Antonio Pichot, incapace di frenare la corruzione dilagante specialmente nei monasteri femminili. Una situazione, insomma, dal punto di vista ecclesiastico, che il nunzio poteva ben riassumere scrivendo che "in ...
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Antica popolazione d'Italia, insediata soprattutto nelle odierne regioni di Toscana, Lazio e Umbria settentrionali (fig. 1), ma con alcune propaggini anche in Campania, Emilia-Romagna e Lombardia.
Sull’origine [...] una parte di rilievo di cui si hanno riflessi nella religione (dea Turan, nome che significa «la Signora», geni femminili detti lase ecc.).
Enorme importanza aveva il culto dei morti. Dagli affreschi sepolcrali e dai monumenti legati al culto ...
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femminile
(ant. e poet. feminile) agg. [der. di femmina]. – 1. a. Di femmina, di donna: sesso f.; corpo, animo, psicologia f.; una grazia squisitamente f.; gusti tipicamente f.; abito f.; arti f.; un’intelligenza tutta f.; linea f., la discendenza...
femminilismo
s. m. [der. di femminile]. – Nel linguaggio medico, presenza di caratteri sessuali secondarî femminili nel maschio, che può dipendere da lesioni, da insufficienza funzionale dell’ipofisi (f. ipopituitarico) o dei testicoli (f....