CASCIOTTI (Casciotto, Casotti, Caciotti, Cagiotti), Bartolomeo
Giancarlo Schizzerotto
Nacque agli inizi del sec. XV in Firenze. Nulla sappiamo della sua infanzia e della sua giovinezza, fino al momento [...] "Saturninus", si riferisce all'Estense, equiparato, per la felicità del suo governo, al mitico reggitore dell'età dell'oro 1442 (ibid., f. 50r; Modena, Bibl. Estense, cod. Bevilacqua 1080, f. 169v; Berlino, Deutsche Staatsbibliothek, cod. Hamilton 495 ...
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DOMENICO da Pistoia
Paola Scarcia Piacentini
Le sole notizie che attualmente si hanno su questo domenicano figlio di Daniello o Daniele da Pistoia sono strettamente legate con la storia della tipografia [...] e Monte di Giovanni, ser Francesco di Piero di S. Felicita, i fratelli Varnucci (M. Levi D'Ancona, Miniatura e stampa nel Quattrocento, Milano 1942, pp. 159-184; M. Bevilacqua, Tipografi ecclesiastici nel Quattrocento, in La Bibliofilia, XI-V ( ...
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DIAMANTINI, Giuseppe
Paolo Bellini
Figlio primogenito di Vincenzo e di Vittoria Amici, nacque a Fossombrone (Pesaro-Urbino) nel 1621. Giunto in età di apprendere l'arte, fu inviato a Bologna ove, stando [...] teste di filosofi, che il D. realizzò per la famiglia Bevilacqua a Verona, opere che il Lanzi (1795-96) definisce sorprendente trascuratezza nei particolari, quasi mai avvertibile per la felicità dell'insieme. È del resto probabile, come ipotizza il ...
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DE STEFANI, Vincenzo
Cristina Donazzolo Cristante
Nacque a Verona il 6 marzo 1859 da Stefano e da Caterina Brizio. Compiuti gli studi classici, fu poi allievo di Napoleone Nani, all'accademia Cignaroli [...] Il racconto, Le buone parole, Questa è la mia felicità) racconta in forme piane, in una sintassi quasi elementare, del 1922, 1924, 1932; oltre che nel 1930 alla Fondazione Bevilacqua La Masa, nel 1935 alla Mostra dei quarant'anni della Biennale ...
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DOTTO (Dotti), Vincenzo
Alessandro Bevilacqua
Nacque a Padova nel 1572 da Ettore e da Samaritana Papafava (Brandolese, 1795, p. 275); di nobile famiglia, ricevette un'istruzione universitaria ed ebbe [...] e a quella più nota dei Giganti (un tempo degli Eroi); lo scalone rappresenta, si può dire, la sintesi più felice tra rispetto della tradizione palladiana-scamozziana e libera sensibilità dell'artista, per cui ab antiquo ebbe lodi e riconoscimenti ...
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