Città della Palestina, costruita su modello ellenico da Erode il Grande; il quale, al posto o nelle immediate vicinanze di un fortilizio o di una borgata detta Torre di Stratone, la eresse tra il 25 e [...] , 40; XXI, 8) c come residenza del centurione Cornelio (XXI, I e segg.), di re Agrippa I (XIX-XII c ss.), dei procuratori romaniFelice e Sesto, i quali dopo d'avervi tenuto prigione l'apostolo Paolo per ben due anni, l'inviarono a Roma, a Cesare, al ...
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Pittore di Forlì, morto a Roma circa il 1580. Ebbe a maestro Francesco Menzocchi, modesto pittore locale, scolaro di Girolamo Genga. Lavorò a Ravenna in concorrenza con Luca Longhi (1517-1580), poi, a [...] affreschi con cui l'A. decorò le facciate di alcuni palazzi romani, né sappiamo dove siano andati a finire i "sette pezzi di che nei suoi vasti cicli di affreschi concilia in una felice fusione l'arte di Michelangelo, di Raffaello e del Correggio ...
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Città antica, posta circa a metà della via da Capua a Napoli, nel centro della pianura campana, e che dové avere, per tale sua ubicazione, nel periodo osco e romano la stessa importanza agricola e commerciale [...] le vicende storico-politiche: dopo la resa di Capua ai Romani nella seconda guerra punica, una parte della popolazione atellana di Nocera. Ma, nonostante le sue disgraziate vicende, la felice sua ubicazione e le naturali risorse del suo territorio ne ...
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Spagnolo d'origine, nacque sullo scorcio del sec. VIII, e morì pochi anni dopo l'823. Visse in Francia presso Ludovico il Pio che nell'817 o 818, probabilmente per introdurre nell'Italia, dominio di Bernardo, [...] un prevaricatore delle dottrine agostiniane e l'avversione ai pellegrinaggi romani e al primato di S. Pietro, provocarono le accuse C. non fu deposto; benché, ritenuto discepolo di Felice di Urgel, fosse anche accusato di arianesimo e di ...
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Pittore, nato a Vienna nel 1530, morto ivi il 26 agosto 1572. Fu imitatore di Paolo Veronese, col quale avrebbe collaborato nel 1556 al soffitto di S. Sebastiano a Venezia. Dal 1557 al 1562 eseguì le decorazioni [...] veronesiana, appesantita in lui da elementi accademici romani e quasi da preziosità fiamminghe (Madonna del . es., la Probatica Piscina al museo di Vicenza), il F. è felice dove ascolta la sua indole narrativa che lo porta a fresche osservazioni di ...
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In Roma (per la Grecia e in particolare Atene, v. sicofante), già dal primo secolo a. C., la delazione senz'essere un vero e proprio mestiere, appare praticata con profitto mediante le denunce alle quaestiones [...] da questa pratica avevano già dato luogo a leggi repressive, ma la pratica era inevitabile dati i criterî giudiziarî dei Romani e la loro concezione del diritto criminale. Sotto l'Impero essa fu in genere incoraggiata con larghi premî che ammontarono ...
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Nato nel 143 a. C., questore nel 113, pretore, pare, nel 102 in Cilicia, ove vinse i pirati riportando il trionfo. Sostenitore del senato nel 100 durante i tumulti di Saturnino, fu console nel 99 e censore [...] nell'87 vittima di Mario e Cinna.
Fu uno dei grandi oratori romani dell'età sillana, ed è con Crasso uno dei due principali aveva un ingegno acuto, doti eccezionali di porgitore, felice memoria, abilità nell'ordinare gli argomenti e grande attività ...
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Moglie dell'imperatore Antonino Pio (v.). Nata da M. Annio Vero, console per tre volte, praefectus urbis, e da Rupilia Faustina, apparteneva a una famiglia molto illustre e doviziosa. Antonino, che doveva [...] conferire dal senato il titolo di Augusta. Frutti del felice matrimonio furono due figli, M. Aurelio Fulvo Antonino e , Dizionario Epigrafico, I, pag. 508; E. Klebs, Prosopographia Imperii Romani, I, pp. 76-77; G. Lacour-Gayet, Antonin le Pieux ...
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Popoli di stirpe italica, forse una sottotribù dei Sabini, la cui nobilissima civitàs fu Anagnia (Macrob., V, 12), e le altre località Ferentinum, Aletrium, Verulae. Il nome deriverebbe dal vocabolo sabino [...] VIII, 68; Livio, II, 41); il Senato, con mossa politica felice, per meglio fronteggiare gli Equi e i Volsci, accoglie gli Ernici in (Livio, VI, 2, 3) ambigua fide in amicitiam populi romani fuerunt. E nel 413 a. C. occupano, insieme coi Latini ...
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. Moneta d'oro fatta coniare nel 1231 da Federico II nelle zecche di Brindisi e Messina. Portava da un lato il busto imperiale coronato d'alloro con la leggenda: cesar avg. imp. rom., e dall'altro un'aquila [...] evidente l'intenzione d'imitare i denari d'oro degl'imperatori romani: di essi Federico si affermava successore proclamandosi Augusto, dal qual e per la tecnica l'augustale segna una felice parentesi nelle monetazioni di allora, preludendo quasi alla ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
auspicare
v. intr. e tr. [dal lat. auspicare e auspicari, der. di auspex -pĭcis «auspice»] (io àuspico, tu àuspichi, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Esercitare l’ufficio di àuspice, trarre gli auspìci (con riferimento agli àuspici romani)....