Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] del Grande Oriente d’Italia del 1864), ma anche l’evoluzione del repubblicanesimo e il nuovo radicalismo di FeliceCavallotti. Si moltiplicarono le società del libero pensiero, nel cui ambito prese piede addirittura l’idea di un «anticoncilio ...
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Governo e Parlamento
Paolo Pombeni
Se accettiamo che la forza attrattiva del Piemonte, o meglio del Regno di Sardegna, nel porsi come perno del processo di unificazione nazionale risiedesse in parte [...] politico che stava in Parlamento: nel maggio 1877, votando contro la tassa sullo zucchero, il gruppo di Agostino Bertani e FeliceCavallotti ruppe con la Sinistra entro cui si era collocato pur essendone l’ala più radicale e si costituì come gruppo ...
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La diplomazia
Fabio Grassi Orsini
Gerardo Nicolosi
«Torneremo da capo e faremo meglio»: è con queste parole che il moderato Massimo d’Azeglio, presidente del Consiglio del Regno di Sardegna dal 7 maggio [...] e dell’azione diretta continuarono ad essere all’ordine del giorno. In una lettera a Marcora del 2 maggio 1860, FeliceCavallotti affermava che l’unificazione non avrebbe dovuto essere tutta opera del governo costituzionale, «anzi, se la nazione si ...
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Partiti e movimenti
Fulvio Cammarano
I grandi eventi politici e militari che condussero all’unificazione italiana furono il risultato dell’azione di una parte ristretta ma via via sempre più estesa [...] era tuttavia reso problematico dalla crescente influenza esercitata sul movimento operaio lombardo dal Partito radicale di FeliceCavallotti, giornalista e letterato dal forte temperamento e dalla grande capacità oratoria. Forti di un prestigioso ...
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Musica e teatro
Carlotta Sorba
La sera del 18 febbraio 1861 si festeggiava a Torino, in piazza Castello, l’inaugurazione del nuovo Parlamento italiano avvenuta quel giorno. Era in programma un concerto [...] e poi nominato senatore nel 1874, ma anche personaggi ben noti e attivi nel mondo teatrale del periodo come FeliceCavallotti, Vittorio Bersezio o Carlo Righetti.
Se il teatro continuava indubbiamente a giocare un ruolo di primo piano nella società ...
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NATHAN, Ernesto
Fulvio Conti
– Nacque a Londra il 5 ottobre 1845 da Moses Meyer e da Sara Levi.
Il padre, nato il 22 aprile 1799 a Rodelheim, presso Francoforte sul Meno, era un agiato mercante e agente [...] a Crispi e in parte a Giolitti. Anticipando di qualche mese la Lettera agli onesti di tutti i partiti di FeliceCavallotti, si qualificò come uno degli esponenti più lucidi dello schieramento democratico, capace però al tempo stesso di interloquire e ...
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MOZZONI, Marianna
Simonetta Soldani
MOZZONI, Marianna (Anna Maria). – Nacque a Milano il 5 maggio 1837 da Giuseppe e da Delfina Piantanida, appartenenti entrambi a famiglie con ascendenze nobili e proprietà [...] la Lega socialista milanese (dicembre 1885 - aprile 1886), fino alle aspre tensioni elettorali con la Democrazia di FeliceCavallotti della primavera 1886. Seppure con qualche distinguo, Mozzoni condivise quel percorso, scandito dalla lotta contro le ...
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CHIESI, Gustavo
Bruno Di Porto
Nato il 26 febbr. 1855 a Modena da Guglielmo, capostazione, e da Isabella Marchi, lavorò dapprima come telegrafista nelle Ferrovie mediterranee, per dedicarsi ben presto [...] della Bibl. naz. di Firenze, Roma-Torino 1956, pp. 192, 228, 282, 392, 665, 879, 928; L'Italia radicale. Carteggi di FeliceCavallotti: 1867-1898, a cura di L. Dalle Nogare-S. Merli, Milano 1959, p. 74; V. Pareto, Lettere a MaffeoPantaleoni, I, (1890 ...
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BOUTET, Edoardo (Caramba)
Pino Fasano
Nato a Napoli nel 1856 da Achille e da Gerolama Russo, di origine francese, il B. non fece studi regolari. Si dedicò invece interamente fin dall'adolescenza a vastissime [...] della critica del B., che non esitò a condannare dalle colonne di giornali radicali gli infelici tentativi teatrali di FeliceCavallotti e Giovanni Bovio, e si dimise dal Don Chisciotte nel gennaio 1895 quando una sua stroncatura di Vipera di ...
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OBERDAN, Guglielmo
Eva Cecchinato
Daniele Ceschin
OBERDAN, Guglielmo. – Nacque a Trieste il 1° febbraio 1858 da Valentino Falcier e da Josepha Maria Oberdank.
Il padre era un panettiere originario [...] in favore di Trento e Trieste senza un gesto esemplare. E ciò nonostante la fiducia che riponeva in FeliceCavallotti e soprattutto in Imbriani, il principale propagandista dell’irredentismo. Fu in quelle settimane che progettò un’azione eclatante ...
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bardo
s. m. [dal lat. bardus, d’origine celtica]. – 1. Nome che designa gli antichi poeti cantori dei popoli celti, simili agli aedi dei Greci; scomparsi dalla Gallia dopo la conquista romana, sopravvissero fino al sec. 17° nell’Irlanda, e...