pazzia
Nozione presente nella filosofia antica (μορία, stultitia) in relazione alle manifestazioni di delirio (μανία, furor) e di entusiasmo (➔) (ἐνϑουσιασμός), che si accompagnano sia a fenomeni di [...] Filone di Alessandria nella spiegazione dell’ispirazione profetica. A essa si riferirà ancora Ficino, nei suoi commenti al Fedro e al Simposio (➔) platonici, come anche Bruno in De gli heroici furori, seppure in una rinnovata prospettiva metafisica ...
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Storico italiano della letteratura latina (Catania 1878 - Roma 1957); prof. dal 1915, insegnò nelle università di Messina, Pisa e Padova di cui fu anche rettore (1943); socio nazionale dei Lincei (1946). [...] (Ars Amatoria), Arnobio (Adversus nationes), particolarmente importanti le monografie su Marziale (1914), Seneca (1920), Giovenale (1921), Fedro (1923), Tacito (1924), Petronio (1940) e la Storia della letteratura latina (2 voll., 1925-27). Critico ...
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Contraffazione di un documento, un’opera d’arte o altro o per lo più a scopo di frode.
Arte
La storia dei falsi ha seguito costantemente lo sviluppo del commercio antiquario, con tecnica proporzionata [...] le f. si diffusero soprattutto con l’accresciuta richiesta di capolavori greci da parte della ricca clientela romana: Fedro parla di false firme di Prassitele; frequenti divennero le f. dei cosiddetti bronzi corinzi; firme apocrife erano apposte ...
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Vedi MENANDRO dell'anno: 1961 - 1995
MENANDRO (Μένανδρος, Menander)
L. Laurenzi
Il maggiore poeta (343? - 291 a. C.) della Commedia Nuova greca, amatissimo dagli antichi. Aristofane di Bisanzio l'aveva [...] (I.G., xiv, 1183 Kaibel, Ep. gr. ex lap. coll., 1085). Secondo Ateneo (284 d.; 364 d.) M. era bello, e Fedro (v, 1, 12) lo ha descritto mentre avanzava unguentu delibutus, vestitu fluens, / ... gressu delicato et languido. Era strabico (Suda, s. v ...
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RIGUTINI, Giuseppe
Guido Mazzoni
Nato a Lucignano in Valdichiana il 31 agosto 1829, morto a Firenze il 23 maggio 1903. Educato in seminario alla latinità, se ne occupò sempre con ardore; cui può e deve [...] pur tra curiosi errori gli effetti felici anche nelle versioni, in versi e in prosa, da Plauto, Cicerone, Svetonio, Fedro, Catullo. Ingegno acuto, seppe, pur non conoscendo i metodi filologici severi, capire e dimostrare la fallacia delle norme poste ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] di equilibrio, in modo che non ostacolino l'anima nella realizzazione del suo compito morale più elevato. Secondo la celebre immagine del Fedro, l'anima è come un carro alato guidato da un auriga e trainato da due cavalli: l'auriga ne rappresenta la ...
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L'amore che, infuso nelle memhra mortali, dà agli uomini dolci pensieri e unioni beate, viene da Empedocle (fr. 17 Diels) elevato a principio cosmico, quale Amicizia (Φιλία, Φιλότης) contrapposta alla [...] , si stacca quanto può dal piacere sensibile, a cui lo trarrebbe l'appetito, il cavallo nero descritto nel celebre mito del Fedro (253 e). È, invece, amore di padre quello del Dio cristiano verso gli uomini, e amor fraterno quello dei cristiani tra ...
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Filologo tedesco, nato a Gotha il 29 dicembre 1778, morto a Monaco il 31 ottobre 1841. Dal 1805 al 1841 insegnò nell'università bavarese, dapprima a Landshut e poi a Monaco. Si deve a lui un'edizione dei [...] di Platone, di cui pubblicò tutti i dialoghi con una traduzione latina (Lipsia, 1819-1832, voll. 11), commentò il Protagora, il Fedro, il Gorgia, il Fedone, studiò la vita, e finalmente compose il monumentale Index che, uscito a Lipsia in 3 voll. dal ...
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BANDINI, Sallustio Antonio
Mario Mirri
Nacque a Siena il 19 apr. 1677, terzogenito di Patrizio e di Caterina Piccolomini.
I Bandini, in realtà, signori di Castiglioncello, originari di Massa Marittima, [...] avesse adottato, lasciandogli in fedecommesso tutti i buoi beni, Fedro Bardi, figlio di Berenice, nata da Mario Bandini e il fratello Mario a Montalcino, aveva forse inteso affidare a Fedro il compito di perpetuare non solo il nome della famiglia, ...
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iperuranio
Termine utilizzato da Platone (ὑπερουράνιος) per descrivere il «luogo sopra il cielo» o «sopra il cosmo». In tal senso essendo lo spazio, nella concezione greca, finito e terminato appunto [...] di realtà, quello delle idee, contemplato dall’anima nel suo momento più alto. Platone ne parla mediante le immagini del mito nel Fedro (➔) (247 c-e): «[l’iperuranio] nessuno dei poeti di quaggiù lo cantò mai, né mai lo canterà in modo degno ...
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favola1
fàvola1 s. f. [lat. fabŭla, der. del verbo fari «parlare»; cfr. fiaba e fola1]. – 1. a. Breve narrazione, di cui sono protagonisti, insieme con gli uomini, anche animali, piante o esseri inanimati (sempre però come tipizzazioni di...
leonino1
leonino1 agg. [dal lat. leoninus, der. di leo -onis «leone»]. – Di, da leone: faccia l., aspetto l. (di uomo che abbia somiglianza col leone, o ne rammenti la maestosità); chioma l., che ricorda la criniera del leone; coraggio l.;...