Letteratura
In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo [...] ignote al modello greco. Oltre che da Plauto e Terenzio, i senari furono poi usati dai mimografi e in seguito da Fedro, ma senza più osservare la prosodia arcaica; in Catullo, negli epodi di Orazio e nelle tragedie di Seneca sono trattati al ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] più gravemente usare di siffatta bevanda" (Ennead., VI, 9, 10). Tendenza questa non estranea del tutto al pensiero di Platone (vedi Fedro) ma da lui dominata. Questo sforzo fallisce nella teurgia con la quale non è più il pensiero che libera l'animo ...
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. Oriente. - Nelle antiche monarchie orientali la corrispondenza epistolare ha carattere soprattutto ufficiale: lettere di sovrani fra loro, istruzioni a generali e governatori, e rapporti di questi al [...] di Empedocle; epistole erotiche, già della scuola retorica del sec. V-IV a. C., come dimostra il λόγος di Lisia nel Fedro di Platone, e di Lisia se ne citano e abbiamo più resti; epistole pubbliche, anche di finalità didattiche, come d'Isocrate, di ...
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Il monachesimo
Pratiche ascetiche e vita monastica nel Mediterraneo tardoantico (secoli IV-VI)
Roberto Alciati
Nonostante sia consuetudine cominciare la storia del monachesimo cristiano con i cosiddetti [...] si lamenta di essere «aggiogato al corpo»29, identificando se stesso con l’anima, torna alla mente l’immagine del Fedro, dove i due cavalli di razza diversa, che rappresentano la parte irascibile e quella concupiscibile dell’anima, sono guidati da ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppina Brunetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Settecento la poesia sembra non toccare l’altezza dell’estrosa lirica secentesca [...] nazionale. Tra le voci poetiche non si possono trascurare Tomás de Iriarte e Félix María de Samaniego che, sugli esempi di Fedro e di La Fontaine, si cimentano felicemente nel non facile genere della favola in versi. Ma forse il poeta lirico più ...
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Visconti, Luchino
Lino Miccichè
Regista cinematografico, teatrale e lirico, nato a Milano il 2 novembre 1903 e morto a Roma il 17 marzo 1976. Con la sua attività, intensa fino alla morte, comprendente [...] . V. rende più fisicamente definita, e al tempo stesso più ambiguamente eterea, la memorabile figura di Tadzio che, dal Fedro socratico alluso dalle pagine manniane, è qui trasformato in un vero angelo della morte, più simbolo di struggente nostalgia ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] imperiale
L’età imperiale vide un mutamento sostanziale nel costume di vita, negli ideali e nella mentalità romana. Manlio, Germanico e Fedro, didascalici i primi, favolista e moralista l’ultimo, sono i migliori artisti dell’età di Tiberio (14-37 d.C ...
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. Caratteristiche della scrittura alfabetica. - Per una lunga serie di secoli l'antichità ha conosciuto varî sistemi di scrittura (v.), ciascuno dei quali, sia che fosse sorto e si fosse sviluppato indipendentemente, [...]
Bibl.: C. Hey, Methoden der Schreibunterricht in ihrer gesch. Entwicklung, in Kehr, Gesch. d. Methodik, ecc., Gotha 1889; Platone, Fedro, verso la fine; J. G. Hamann (anche nella trad. di Scritti e frammenti dell'Assagioli, Napoli 1908, pp. 137 e 16 ...
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La fisionomia storica dell'opera di Aristotele si è nell'ultimo quindicennio venuta notevolmente modificando, grazie ai risultati degli studî diretti a ricostruire il processo della sua formazione spirituale. [...] anteriore a quella da cui nacque la dottrina dell'entelechia. Il giovane A. accoglie infatti da Platone la dottrina del Fedro, secondo cui l'anima è immortale in quanto "semovente" (αὐτοκίνητον), cioè in quanto unica realtà che non ha bisogno di ...
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Scienza greco-romana. Euclide e la matematica del IV secolo
Reviel Netz
Euclide e la matematica del IV secolo
Sappiamo del IV sec. a.C. più di quanto non sappiamo del V, ma è sempre molto poco. Fra [...] concentrato sull’esercizio di classificare e definire in biologia e dare risposte sorprendentemente precise in dialoghi come il Fedro, il Sofista e il Politico) e naturalmente in quella di Aristotele. Teeteto ci appare dunque appartenere a questa ...
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favola1
fàvola1 s. f. [lat. fabŭla, der. del verbo fari «parlare»; cfr. fiaba e fola1]. – 1. a. Breve narrazione, di cui sono protagonisti, insieme con gli uomini, anche animali, piante o esseri inanimati (sempre però come tipizzazioni di...
leonino1
leonino1 agg. [dal lat. leoninus, der. di leo -onis «leone»]. – Di, da leone: faccia l., aspetto l. (di uomo che abbia somiglianza col leone, o ne rammenti la maestosità); chioma l., che ricorda la criniera del leone; coraggio l.;...