Figlio (seconda metà del sec. 5º a. C.) di Pitocle, del demo attico di Mirrinunte, ricco, bellissimo. Fu della cerchia di Socrate, ma non propriamente un suo scolaro. Pieno di entusiasmo, amante del bello, [...] la sua personalità si rileva dai dialoghi di Platone Protagora, Simposio e dal dialogo a lui intitolato (Φαῖδρος ἢ περὶ καλοῦ "Fedro o del bello"), scritto negli anni della maturità del filosofo e in cui è svolta, tra l'altro, la dottrina platonica ...
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Favolista latino (sec. 1° d. C.). Poco sappiamo della sua vita. Originario della Macedonia, fu a Roma liberto di Augusto; poi sotto il regno di Tiberio, dopo aver composto i primi due libri di favole, subì un processo intentatogli da Seiano, ma ne dovette uscire indenne o quasi perché continuò a scrivere fino al regno di Claudio. Scrisse in senarî giambici cinque libri di favole, dette da lui stesso ...
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Filosofo epicureo (m. 70 a. C. circa), forse di origine ateniese; nell'88 era già a Roma ove era il più in vista tra gli epicurei. Cicerone, che lo ascoltò, ne ricorda l'opera Sugli dèi. ...
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Fedro (Fad¿¿¿; Phaedrus)
Fedro
(Φαῖδρος; Phaedrus) Dialogo di Platone in cui Socrate confuta il paradosso di Lisia secondo il quale bisogna cedere a colui che non è innamorato. L’amore in quanto passione [...] irrazionale sembra indurre alla rovina, ma le diverse forme di mania (profezia, divinazione, ispirazione poetica e delirio erotico) sono doni divini e producono beni. Per descrivere la divinità e l’immortalità ...
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Uomo politico ateniese, del demo di Sfetto (prima metà del 3º sec. a. C.). Fu uno dei capi del partito conservatore moderato: generale al tempo di Lacare (296-5 a. C.), poi influente partigiano di Demetrio Poliorcete (294) sin quando costui perse ogni influenza sulla città (288); riacquistò importanza quando Antigono Gonata, figlio di Demetrio, salì al potere (277). Le sue benemerenze sono ricordate ...
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Umanista (Volterra 1470 - Roma 1516). Professore di eloquenza alla Sapienza a Roma e prefetto dal 1510 della Bibl. Vaticana, autore di discorsi funebri, di lavori filologici, di carmi. In una rappresentazione [...] a Roma dell'Ippolito di Seneca sostenne così bene il personaggio di Fedra da essere poi chiamato con tal nome. Celebre è il suo ritratto dipinto da Raffaello (Firenze, palazzo Pitti), del quale fu amico. ...
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Filosofo neoplatonico del 5º sec. d. C., scolaro ad Atene di Siriano, di cui ripete, in un commentario al Fedro platonico, il metodo, ereditato da Giamblico, dell'interpretazione allegorico-simbolica. ...
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Favolista greco, di lui si sono conservate circa 400 narrazioni appartenenti a questo genere letterario. Presso i Romani la favola esopica, volgarizzata e accresciuta da Fedro, servì ad usi scolastici, [...] come poi la raccolta di Aviano fra il 4° e il 5° sec. d. C. Vasta fu anche la popolarità di E. nel mondo medievale e umanistico, con varie riduzioni, rifacimenti moralistici (l'Aesopus moralizatus) e adattamenti ...
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Poeta e favolista francese (Château-Thierry, Champagne, 1621 - Parigi 1695). È ricordato soprattutto per le Favole (1668-94); ispirate di frequente da quelle di Esopo e di Fedro e caratterizzate da uno [...] 'abile uso del polimetro, svagato e sorvegliatissimo. Gli animali ch'egli mette in azione, ispirandosi a Esopo, Fedro, e agli apologhi della Kalīla wa Dimna, sono piccole maschere, figurine tipiche che rappresentano essenzialmente la varia umanità ...
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AMORE e PSYCHE
M. Napoli
Il gruppo di Ps. e A., che nel suo significato di unione dell'anima umana con l'amore divino può risalire al Fedro di Platone, è tema largamente diffuso nell'arte antica a partire [...] Sole intelligibile che conduce le anime dall'espiazione della vita terrestre ai "Campi della Verità" (secondo l'espressione platonica, Fedro, 248 B); egli è il mistagogo che rivela loro la vera bellezza alla quale aspirano. Con analogo significato la ...
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favola1
fàvola1 s. f. [lat. fabŭla, der. del verbo fari «parlare»; cfr. fiaba e fola1]. – 1. a. Breve narrazione, di cui sono protagonisti, insieme con gli uomini, anche animali, piante o esseri inanimati (sempre però come tipizzazioni di...
leonino1
leonino1 agg. [dal lat. leoninus, der. di leo -onis «leone»]. – Di, da leone: faccia l., aspetto l. (di uomo che abbia somiglianza col leone, o ne rammenti la maestosità); chioma l., che ricorda la criniera del leone; coraggio l.;...