Specula principum in Età moderna
Patrizio Foresta
Gli specula principum appartengono a un genere letterario di tipo didattico, che ha per oggetto precipuo il retto comportamento dei regnanti e la loro [...] l’Apostata, Costantino II, il figlio ariano del pio Costantino, Teodorico, Attila e Totila, ma anche Federico II di Svevia e Carlo Magno75. Nel capitolo VI del libro II, «De bello omnibus modis vitando», Heresbach sconsiglia di muovere guerra se non ...
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Marino e i marinisti
Giuseppe Guido Ferrerò
Intellettualistica ricerca dello stupefacente, che si affida alla singolarità di argomenti non prima trattati nella lirica d'arte e all'inconsueto modo di [...] adopra l'ago»: «su la rosa gentile» della bocca «ilbell'ago sottile - pensosetta talor leggiadra incocca, - ed in quell ascosa - de' suoi fatui splendor famiglia stolta» (III).
Federico Meninni ammira stupito la forza dell'umano ingegno: «In breve ...
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La Prosa del Duecento – Introduzione
Cesare Segre
I. Quando all'orizzonte della cultura italiana appaiono i primi albori d'una letteratura volgare, il paesaggio che si rivela, sempre più nitido, alla [...] radicata attività letteraria della corte fridericiana.
Il gioco imperiale di Federico, che a nord del territorio fanciulla, sì che si ne chiamare pagati; e questi gli fece bella camera e diegli bella sala ne la detta sua casa e fece grande nozze, e ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo II – Introduzione
Sergio Solmi
Nel primo tomo delle Opere abbiamo offerto il Leopardi, per così dire, rivolto al pubblico, vuoi effettivamente, vuoi intenzionalmente. [...] giustamente pensare agli Idilli: «Sto anch’io sospirando caldamente la bella primavera come l’unica speranza di medicina che rimanga allo sfinimento nel Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie, dove, dissociando la morte e il dolore, egli ...
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LEOPARDI, Giacomo
Achille Tartaro
Primogenito del conte Monaldo e di Adelaide dei marchesi Antici, nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, alla periferia dello Stato pontificio. Visse gli anni della fanciullezza [...] a quello dalla veglia al sonno (Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie). Interrotti dalla "singolare la speranza nel posto di segretario della Accademia di belle arti, per il quale il Bunsen gli aveva procurato l'appoggio del cardinale ...
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GIOVIO, Paolo
T. C. Price Zimmermann
– Nacque a Como da Luigi Zobio, notaio, di famiglia patrizia, ed Elisabetta Benzi. La data di nascita cui viene comunemente dato credito è il 21 apr. 1483, sebbene [...] storiografica fiorentina, incluso il De bello Italico di Bernardo Rucellai. Al contempo, il G. veniva impiegato in ). Nel 1523, il G. ebbe l'onore di consegnare al giovane marchese Federico Gonzaga le insegne della Chiesa e il bastone del capitanato ...
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Giovanni Verga: Opere
Luigi Russo
Giovanni Verga è nato il 1 settembre 1840 a Catania ed è morto nella stessa città il 26 gennaio 1922. Noi non abbiamo voluto partecipare a quel dibattito che si è fatto [...] di Mastro-don Gesualdo. Non solo, ma una delle più belle novelle, Jeli il pastore, è inquadrata nelle case Tebidi, cioè a dire di richiami e di ritmi e cantilene locali.
Perfino Federico De Roberto si tormentò molto sulla lingua nella quale egli ...
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PONTANO, Giovanni
Bruno Figliuolo
PONTANO, Giovanni. – Nacque il 7 maggio del 1429, da Giacomo e da Cristina Pontano, membri della piccola nobiltà locale, a Cerreto di Spoleto.
Dopo l’assassinio del [...] Subito dopo la guerra, tra il 1465 e il 1469, quasi di getto, compose il De bello Neapolitano, testimonianza dell’esperienza bellica tanto in tanto lettere regie. Sia Ferrandino sia lo zio Federico, i due ultimi re della dinastia, si servirono infatti ...
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DOVIZI, Bernardo, detto il Bibbiena
Giorgio Patrizi
Nacque a Bibbiena, nel Casentino, il 4 agosto 1470 da Francesco e da Francesca Nutarrini.
Secondo alcune fonti la sua famiglia sarebbe stata tra le [...] riprese tra il 1504 e il 1508. Legatosi anche alla marchesa di Mantova, Isabella d'Este, ne protesse il figlio Federico che, in Firenze suo e di Giuliano de' Medici, il D. nota: "el bello era che noi da tutti eravamo conosciuti e ci chiamavano ...
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DATI, Agostino
Paolo Viti
Nacque a Siena da Niccolò e da Angela ai primi del 1420.
Il D. risulta infatti battezzato il 18 febbr. 1420 (Arch. di Stato di Siena, Biccherna 1132, c. 384v); la famiglia, [...] fratello dell'ucciso, Federico III, per il cui insediamento pronunciò un solenne discorso. Ma di lì a poco il D. rientrava in Stato, ma nel curare in bello stile latino la corrispondenza politica e ufficiale. Però la posizione che il D. in tal modo ...
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etno-identitario
agg. Che costituisce l’identità di un’etnia, di un popolo, di una nazione. ◆ il Crocifisso, inteso come strumento identitario di civiltà, rischia di perdere ogni contenuto positivo di fede (l’idea dell’uomo-Dio, della salvezza,...
etnonazionale
(etno-nazionale), agg. Relativo all’essere e al sentirsi nazione da parte di un’etnia, di un popolo. ◆ C’è però anche un’altra idea di autogoverno (talvolta confusa con la precedente). È l’idea di autogoverno connessa ai principi...