GUICCIARDINI, Francesco
FedericoChabod
Francesco di Piero di Iacopo Guicciardini e di Simona di Buongianni Gianfigliazzi nacque a Firenze il 6 marzo 1483. Era il terzogenito di una famiglia numerosa [...] (cinque maschi e sei femmine), e non molto fortunata economicamente, giacché il padre, Piero, di larga cultura e di vivi interessi letterarî e filosofici, non era uomo dai grandi guadagni. Quanto meno, ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Alessandro Galante Garrone
Girolamo Imbruglia
Per FedericoChabod, Alessandro Galante Garrone (Vercelli 1909-Torino 2003) fu un discepolo spirituale di Adolfo Omodeo: una definizione pertinente, che [...] mette in evidenza l’affinità tra i due intellettuali e le differenze di Galante Garrone dal suo ‘maggiore’. In comune essi ebbero l’interesse per il 19° secolo. Ma Omodeo aveva sottolineato, come Benedetto ...
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GIANFRANCESCO I Gonzaga, marchese di Mantova
Isabella Lazzarini
Unico figlio ed erede del capitano e vicario imperiale Francesco (I) e della seconda moglie di questo, Margherita di Pandolfo Malatesta, [...] : per una tipologia delle corti padane dal XIII al XVI secolo, in Lo stato e il potere nel Rinascimento, per FedericoChabod (1901-60), V, Perugia 1980-81, pp. 60-62; U. Nicolini, Ancora su "principe e cittadini: una consultazione popolare del ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La storia del diritto romano
Aldo Schiavone
Viale del tramonto
La storia degli studi di diritto romano nell’Italia del Novecento è la storia di un’identità perduta, e mai ritrovata – ed è perciò, nel [...] di nuovo parlare di Arangio Ruiz, ma dovremmo anche guardare fuori della romanistica, in direzione di Adolfo Omodeo, di FedericoChabod, dell’ultimo Croce e dell’Istituto che prese il suo nome – in breve: dei molti percorsi dello storicismo (anche ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] assidersi sopra una più sicura e alta base teorica. Così Federico, dalla sua parte, elaborò e ordinò sempre meglio il suo medioevo, in Dal comune alla signoria, Firenze 1929; F. Chabod, Di alcuni studî recenti sull'età comunale e signorile nell'Italia ...
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SPAGNA
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Gi. La.
(España, A. T., 37-38, 39-40, 41-42, 43).
Sommario. - Nome e confini (p. 196); Struttura e morfologia (p. 197); Clima (p. 200); Idrografia (p. 201); Suoli [...] era riuscito a fargli avere l'investitura della contea da Federico Barbarossa insieme con quella di Arles e di Forcalquier. Jiménez Malleda, Historia de los comuneros de León, ivi 1916; F. Chabod, Lo stato di Milano nell'impero di Carlo V, Roma 1934. ...
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È un ente autarchico territoriale costituito da una collettività di persone residenti o aventi certi interessi in una limitata parte del territorio statale. Di solito è sorto spontaneamente ed è sempre [...] L'Impero ha cercato, è vero, ai tempi di Federico I, di ostacolare i comuni cittadini, come organismi formalmente , in Miscell. di storia veneta, s. 3ª, XV (1920) (cfr. F. Chabod, in Rivista storica ital., 1925, fasc. 2°). E v. anche la bibl. annessa ...
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FISCO E SISTEMI FISCALI
Filippo Cavazzuti e Adriano Di Pietro
Economia
di Filippo Cavazzuti
Introduzione
Nel corso dei secoli (o, forse, dei millenni) al termine 'fisco' corrispondono concetti e situazioni [...] ora un salto in avanti di due secoli dalla morte di Federico II di Svevia. Tralasciamo dunque il tempo delle cattedrali e , secoli XV-XVIII, vol. II, I giochi dello scambio, Torino 1981).
Chabod, F., Carlo V e il suo impero, Torino 1985.
Cobban, A., A ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
A Giovanni Botero, ex gesuita dallo spirito inquieto e profondamente religioso, curioso osservatore del mondo e studioso di grande vigore, dotato di buona tempra di polemista, spetta il merito di aver [...] hanno probabilmente esercitato una qualche influenza su Botero (Chabod 1934, rist. 1967, p. 294), ma quindi cugino di Carlo Borromeo e, in secondo grado, anche di Federico Borromeo, Botero scriveva che la sorpresa che lo aveva colto nel sentire ...
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La diplomazia
Fabio Grassi Orsini
Gerardo Nicolosi
«Torneremo da capo e faremo meglio»: è con queste parole che il moderato Massimo d’Azeglio, presidente del Consiglio del Regno di Sardegna dal 7 maggio [...] questa sua opera di riforma fu coadiuvato prima da Luigi Federico Menabrea, un moderato di origini savoiarde, destinato a una l’Italia unita non era una semplice e effimera creazione napoleonica» (Chabod 1965, p. 97).
Certo non si può dire che la ...
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