CECCHI, Emilio
Felice Del Beccaro
Nato a Firenze il 14 luglio 1884 da Cesare - d'origine campagnola, lavorava in un negozio di ferramenta - e da Marianna Sani, secondo di sei figli, trascorse l'infanzia [...] che un critico possa rendere, per sua deficienza, è quando riduce un poeta e un artista nei suoi oggetti; come io feci da ragazzo per Kipling...". Le qualità dello scrittore, ancora entusiasta di fronte alle "scoperte", prevalsero al punto di fare di ...
Leggi Tutto
CHERUBINI, Luigi
Sergio Martinotti
Decimo figlio di Bartolommeo (Firenze, 21 ott. 1726-ibid., 10 sett. 1792, allievo di G. N. Ranieri Redi e maestro al cembalo al teatro della Pergola) e di Veridiana [...] maestri (quattro brani per il pasticcio Demetrio: "In questa guisa"; "Non fidi al mar"; "Va cediamo al destino" e "Che mai feci", e sei arie per Il marchese Tulipano di Paisiello: "Al mio bene al mio tesoro"; "Nobile al par che bella"; "Per salvarti ...
Leggi Tutto
FUOCO, Francesco
Francesco Di Battista
Nacque il 12 genn. 1774 a Mignano, in Terra di Lavoro, da Giovanni "proprietario" probabilmente non agiato. Le origini della famiglia e il periodo giovanile continuano [...] . Infine io tornai in Napoli alla sua impensata. Egli venne adpedes. Le circostanze mi consigliavano a dissimulare. Anzi feci qualche altro lavoro, come vedrete dall'indice".
Le opere dewelziane, sulla cui genesi è difficile nutrire dubbi, specie ...
Leggi Tutto
DOLFIN, Giovanni
Gigliola Bianchini
Nacque a Venezia, secondo fonti cronachistiche coeve, intorno al 1303 da Benedetto (Benetto, Bello, Bellerio, Bellerino), figlio di Enrico (Rigo), fondatore del ramo [...] in palazzo ducale a Venezia, nella sala del Maggior Consiglio di fronte al trono dogale, con la legenda "Taruisium obsidione liberum feci pace cum hungaris inita".
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Venezia, Misc. codd, I, St. veneta 19: M. Barbaro ...
Leggi Tutto
BURATTINI (Boratyni), Tito Livio
Domenico Caccamo
Nato ad Agordo (Belluno) l'8 marzo 1617 da famiglia nobile e agiata, abbandonò giovane il suo paese per motivi imprecisati. Animato da interessi archeologici [...] efficace, perché in luogo delli fili d'ottone che avvolgeva il signor Galileo attorno alla sua Bilancetta, io ciò feci con la divisione minutissima delle linee trasversali e con tre cursori; però che con questa faccio più presto cento operazioni ...
Leggi Tutto
LAMBARDI (Lambardo), Carlo Francesco
Enrico Parlato
Figlio di Bernardino di Fabiano, ricco merciaio, nacque ad Arezzo, dove fu battezzato nella pieve il giorno 11 febbr. 1545 (Arezzo, Arch. della Fraternita [...] . 179-207; A. Anselmi, Il palazzo dell'ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, Roma 2001, pp. 39-41; L. Bortolotti - S. Feci, Giustiniani, Benedetto, in Diz. biogr. degli Italiani, LVII, Roma 2001, p. 320; P.L. Tucci, L'area del Templum Pacis all ...
Leggi Tutto
PALEOLOGO, Giacomo
Martin Rothkegel
PALEOLOGO, Giacomo (Iacopo da Scio, Iacobus Chius, Iacobus Olympidarius Palaeologus). – Nato a Chio intorno al 1520 da un muratore greco di religione ortodossa, Teodoro [...] Szeged 1997, pp. 100 s., 187-190, 347-352; M. Balázs, Early Transylvanian Antitrinitarianism (1566-1571), Baden-Baden 1996; S. Feci, «Su le estreme sponde del christianesimo». L’isola di Chio, la Repubblica di Genova e l’Inquisizione romana alla metà ...
Leggi Tutto
DE GASPERI (Degasperi), Alcide
Piero Craveri
Nacque il 3 apr. 1881 a Pieve Tesino (Trento) da Amedeo e Maria Morandini. Di famiglia povera, profondamente cattolica, fu primo di quattro figli, ebbe due [...] più liberale... Quando mi sorprendo con questa costante preoccupazione, sorrido di me, uomo, e dell'esperienza che feci. E pensare ch'era il più ardito interventista della compagnia (senza la demagogia migliolina), ammiratore del Müller, scolaro ...
Leggi Tutto
FATTORI, Giovanni
Dario Durbè
Nacque a Livorno il 6 sett. 1825 (non il 25 di quel mese, come l'artista ebbe una volta a dichiarare, o nel 1828, come egli stesso ripeté due volte, anche se esitante). [...] esprfssione fra scombuiata, riottosa e malinconica, l'inquietudine morale di questo momento, non dei più facili della vita del pittore. "Feci, egli dice, la vera vita del boemien [sic] senza posare e senza saperlo", per "pura necessità". E come in ...
Leggi Tutto
MANCINI, Giulio
Silvia De Renzi
Donatella L. Sparti
Ultimogenito del medico Bartolomeo di Niccolò (morto nel 1578) e di Camilla di Francesco Mucci, nacque a Siena il 21 febbr. 1559 e fu battezzato [...] della salute. Nelle Considerazioni (I, p. 147) il M. scrive in proposito "quella po' di consideration che per spasso in gioventù feci del ballo" (Mahon, p. 330 n. 178). Nello stesso codice vi sono inoltre i trattati: Che cosa sia il disegno (cc ...
Leggi Tutto
feci
fèci s. f. pl. [dal lat. faex faecis, pl. faeces; cfr. feccia]. – Gli escrementi umani, cioè il materiale di rifiuto eliminato dall’intestino (spec. in quanto considerato sotto l’aspetto fisiologico e medico), di varia consistenza, forma...
feccia
fèccia s. f. [lat. faecea, agg. di faex faecis; cfr. feci] (pl. -ce). – 1. a. Deposito di colore rosso mattone, costituito da cremortartaro, tartrato di calcio, sostanze coloranti, fermenti, ecc., che si forma sul fondo delle botti...