CANNIZZARO, Stanislao
Aldo Gaudiano
Domenico Marotta
Nacque a Palermo il 13 luglio 1826 da Mariano e da Anna Di Benedetto, ultimo di dieci figli. Il padre, magistrato, era allora direttore generale [...] riformatore della scienza; non fo ostentazione di modestia, ma dico la pura e semplice verità, affermando che io non feci allora che osservare ciò che necessariamente risultava dal corso medesimo della scienza; io non enunciai alcuna idea nuova, non ...
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Scienza indiana: periodo vedico. La medicina nell'Atharvaveda
Antonella Comba
La medicina nell'Atharvaveda
Il testo vedico più ricco di nozioni di carattere medico è l'Atharvaveda (Veda degli Atharvan). [...] la canna dimora fra il cielo e la terra, così il muñja sta fra la perdita delle forze e il flusso [di sangue, feci o urine]" (Atharvaveda, I, 2, 4). Nei testi medici, d'altronde, il muñja ricorre spesso con il sinonimo di sara e śara, soprattutto ...
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Gentile e Mussolini
Alessandra Tarquini
Gentile ministro della Pubblica Istruzione
Gentile giurò fedeltà al re Vittorio Emanuele III, come ministro della Pubblica Istruzione, il 31 ottobre 1922. Fino [...] [suo figlio]. Ebbi il giorno 17 un colloquio di quasi due ore, che fu commoventissimo. Dissi tutto il mio pensiero, feci molte osservazioni, di cui comincio a vedere qualche benefico aspetto. Credo di aver fatto molto bene al paese. Non mi chiese ...
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LAMPUGNANI, Giovanni Andrea
Francesca M. Vaglienti
Figlio terzogenito di Pietro, dottore in entrambi i diritti, e di Orsina Vistarini, nacque intorno al 1430 forse a Legnano, dove il padre abitava il [...] gliela aveva negata, "ditto Christophoro, cum instigatione del ditto traditore Johanne Andrea, fece lamenta al prelibato [duca], qual feci da digno principe como hera, dando resposta conveniente cum dire, viva voce et coram populo: se non se levava ...
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FONTANI, Francesco
Carlo Fantappiè
Nacque a Firenze il 23 maggio 1748 da Niccolò di Paolo e da Maria Francesca Meucci, in una famiglia di modeste condizioni. Ancora ragazzo venne accolto fra i chierici [...] F. inviava al Ricci una bozza di lettera pastorale con "alcune piccole mutazioni fatte da Monsignore Pannilini e per le quali io non feci che prestar la mano e la mia penna" (Arch. di Stato di Firenze, Carte Ricci, n. 84, c. 55).
La particolare, e in ...
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TOSCHI, Paolo
Alessandra Avanzini
TOSCHI, Paolo (Paolo Stanislao Francesco). – Nacque a Parma il 6 giugno del 1788, da Luigi, cassiere delle Poste, e da Anna Maria Brest, di origini tedesche, entrambi [...] da letto e della corda. Là profittando della confusione e dello sbigottimento nel quale erano tutti gli impiegati del Museo feci staccare i sette, otto o dieci principali nostri quadri» (Note autobiografiche, cit., p. 890) e, millantando un sostegno ...
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TOSCANI, Giovanni di Francesco
Lorenzo Sbaraglio
– Nacque nel 1372 circa, come si desume dai Campioni del Catasto dei cittadini di Firenze del 1427, nei quali gli ufficiali dichiararono che il pittore [...] ).
Esistono inoltre due opere documentate di Giovanni: nella portata del 1427 lo stesso pittore ricorda «una tavoletta d’altare ch’io feci già è tre anni al signore d’Urbino [Guidantonio da Montefeltro]» (p. 208), mentre in quelle della vedova ne è ...
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FALLACARA, Luigi
Renato Bertacchini
Nacque a Bari il 13 apr. 1890 da Angelo e da Adelaide Bozzi, in una famiglia di tradizioni cattolico-liberali (il nonno, Giuseppe Bozzi, fu patriota cospiratore, [...] incaricato di lettere all'istituto tecnico, visse una devota esperienza religiosa e poetica di misticismo francescano: "In quel periodo feci mon auguste retraite ad Assisi e il mio incontro con San Francesco fu anche la scoperta del senso metafisico ...
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convenire
Domenico Consoli
. È presente in tutte le opere di D., con frequenza notevole e diversità di significato.
Quanto alle alternanze dei suoni sono da notare quelle, diffusissime, ng-gn, nelle [...] : cui non si convenia più dolci salmi (If XXXI 69, riferito Ironicamente a Nembrot e al suo grido inintellegibile); a Dio feci olocausto, / qual conveniesi a la grazia novella (Pd XIV 90: D. fece offerta di sé stesso a Dio, come si confaceva ...
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PERRONCITO, Edoardo Bellarmino
Germana Pareti
PERRONCITO, Edoardo Bellarmino. – Nacque a Viale d’Asti il 1° marzo 1847 in un’umile famiglia formata dal padre, Luigi, calzolaio, la madre, Lucia Pastrone, [...] in luoghi umidi; nei loro esofagi e duodeni si contavano migliaia di anchilostomi dalle proprietà ematofaghe. Con le feci eliminavano uova delle specie parassitarie, di cui diventava chiaro il ciclo di sviluppo. Il parassita era introdotto nel ...
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feci
fèci s. f. pl. [dal lat. faex faecis, pl. faeces; cfr. feccia]. – Gli escrementi umani, cioè il materiale di rifiuto eliminato dall’intestino (spec. in quanto considerato sotto l’aspetto fisiologico e medico), di varia consistenza, forma...
feccia
fèccia s. f. [lat. faecea, agg. di faex faecis; cfr. feci] (pl. -ce). – 1. a. Deposito di colore rosso mattone, costituito da cremortartaro, tartrato di calcio, sostanze coloranti, fermenti, ecc., che si forma sul fondo delle botti...