CIUSA, Francesco
Maria Elvira Ciusa
Figlio di Giacomo e di Giovanna Guidacciolu, nacque a Nuoro il 2 luglio 1883. Scultore e disegnatore, fu considerato dai contemporanei l'aedo della sua gente; come [...] Civica Galleria d'arte moderna; bronzo a Roma, Gall. naz. d'arte moderna).
Lo stesso senso di rassegnazione e di fatalismo pervade altre opere come il Nomade (Biennale di Venezia, 1909), Dolorante anima sarda (Esposizione internaz. di Roma, 1911), Il ...
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CHIEPPIO, Annibale
Gino Benzoni
Nacque nel 1563 a Mantova da Giovanni e Anna di Paolo Arrigoni, entrambi d'origine milanese. Quasi povero, il padre - un po' si risolleva, comunque, acquistando, con [...] Udine, rappresentanti gonzagheschi, rispettivamente, a Roma e Venezia. Esse attestano il suo fiuto politico immediato, ma anche il suo fatalismo ("Dio sa quel che ne sarà", "voglia Dio", "che Dio lo voglia") quando, resosi conto che il conseguimento ...
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fatalismo
s. m. [der. di fatale]. – In generale, ogni concezione che consideri il mondo come governato da un fato irrevocabile. Nell’uso com., l’atteggiamento di chi accetta il corso degli eventi, senza tentare di opporvisi con atti di volontà:...
fatale
agg. [dal lat. fatalis, der. di fatum «fato, destino»]. – 1. a. Voluto dal fato: avvenimento f.; per f. necessità; Non impedir lo suo f. andare (Dante); quindi inevitabile, ineluttabile: era f. che avvenisse così. b. Predestinato dal...