torulosi
Grave infezione da miceti (Torula histolytica) che si manifesta come meningite cronica o meningoencefalite, con lesioni cutanee a tipo di acne, tendenti a trasformarsi in ulcere torpide. Si [...] sviluppa spec. in soggetti defedati o immunodepressi. La diagnosi è possibile solo mediante il reperto dei miceti nel liquor e nelle lesioni cutanee. La terapia si attua attraverso farmaci antimicotici per via sistemica (per bocca o endovenosa). ...
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Malattia cutanea assai frequente, caratterizzata dalla presenza di un intenso arrossamento e di vescicole puntiformi che, rompendosi, danno luogo a fuoriuscita di siero che si concreta in crosticine giallastre. [...] dei casi di tipo allergico) di fronte a stimoli vari (sostanze minerali o vegetali, microrganismi, prodotti alimentari, farmaci ecc).
Il termine è impropriamente utilizzato per descrivere alcune altre malattie cutanee che con l’e. hanno soltanto ...
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In patologia, condizione caratterizzata da deficit dell’assorbimento intestinale da cause ereditarie o ignote (m. primitivo) o da altre condizioni morbose (m. secondario).
Sindromi da m. Derivano da alterato [...] (gastroresezione, pancreatite cronica ecc.) o per alterato assorbimento intestinale (infezioni intestinali acute, assunzione di alcol o farmaci, malattia celiaca, sprue ecc.). Il quadro clinico presenta i sintomi della carenza di un solo fattore ...
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In genetica clinica, diagnosi e trattamento dei difetti congeniti. Il termine, coniato da D.W. Smith nel 1966, ha sostituito nell’uso corrente il vocabolo teratologia.
Le anomalie di un organo, di una [...] una regione più vasta dell’organismo possono derivare da cause intrinseche o da cause estrinseche (traumi, infezioni o farmaci teratogeni), che agiscono sui processi di uno sviluppo originariamente normale: nel primo caso si parla di malformazione ...
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Il termine allergia fu proposto nel 1904 dal pediatra viennese C. von Pirquet per indicare una modificazione della 'capacità di reagire' dell'organismo. Fu merito, poi, dei medici tedeschi K. Praustnitz [...] degli allergeni viene introdotta nell'organismo per via inalatoria (allergeni da inalazione), per ingestione (allergeni alimentari e farmaci) o per via parenterale (allergeni da iniezione). Tra gli allergeni da inalazione sono compresi i pollini, gli ...
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antiangiogenico
(anti-angiogenico), agg. Di farmaco che previene e cura l’angiogenesi, la formazione e l’alimentazione di vasi sanguigni neoplastici a partire dai tessuti circostanti.
• Commenta il dottor [...] terapeutiche sono disponibili per la cura dei pazienti affetti da Degenerazione maculare legata all’età neovascolare: i farmaci anti-angiogenici sono adesso disponibili anche in Italia a carico del Servizio sanitario nazionale, garantendo ai malati ...
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neurochimica
neurochìmica [Comp. di neuro- e chimica] [BFS] [CHF] Ramo della biochimica che si occupa delle strutture e del funzionamento del sistema nervoso, studiando, tra l'altro, la composizione [...] chimica e il metabolismo dei tessuti nervosi, i processi chimici che ne condizionano l'attività elettrica, gli scambi fra gli organi nervosi e il resto dell'organismo, l'azione dei farmaci su essi. ...
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prostanoico, acido
Acido grasso a 20 atomi di carbonio, precursore delle prostaglandine e dei trombossani. La struttura dell’acido p., caratterizzata da un ciclopentano con 2 catene laterali idrocarburiche, [...] delle quali ha all’estremità un gruppo carbossilico, deriva dalla ciclizzazione della molecola dell’acido arachidonico, reazione catalizzata dall’enzima ciclossigenasi (COX). Dall’acido p. sono derivati anche alcuni farmaci antiulcera (misoprostolo). ...
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vinblastina
Farmaco antineoplastico, alcaloide estratto da Vinca rosea, simile alla vincristina e dotato, come questa, di proprietà antitumorali. Agisce legandosi alla tubulina beta con conseguente inibizione [...] della formazione dei microtubuli e del fuso mitotico. La v. trova indicazione, per es., nel trattamento dei linfomi, del cancro del testicolo, del sarcoma di Kaposi, del cancro della mammella resistente ad altri farmaci antitumorali. ...
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tossicodipendenza Condizione caratterizzata dall’incoercibile bisogno di far uso continuato di sostanze psicotrope in senso lato, senza alcun riguardo per il danno che ne deriva. A seconda che si faccia [...] della droga sono di esecuzione relativamente facile. Per i primi, se si riesce a intervenire tempestivamente, l’accorto uso di farmaci che bloccano l’azione del tossico (antagonisti) di solito risolve la crisi in tempi brevi; per il divezzamento si ...
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farmacia
farmacìa s. f. [dal gr. ϕαρμακεία «uso dei farmaci; avvelenamento; magia»; nel sign. 2 a, per calco del fr. pharmacie]. – 1. Arte di preparare i farmaci seguendo le prescrizioni mediche, in base a conoscenze scientifiche e osservando...
farmacista
s. m. e f. [der. di farmaco] (pl. m. -i). – Chi, avendo conseguito la laurea in farmacia ed essendo iscritto all’ordine professionale, esercita l’attività di preparare e vendere medicinali.