Storico giudeo (n. 37 d. C. - m. dopo il 100), di casta sacerdotale. Fu della setta dei Farisei e, dopo essere stato a Roma (64), tornato in patria partecipò alla rivolta contro i Romani (67). Arresosi [...] a questi dopo l'assedio a Iotapata, si mise a profetizzare, e predisse a Vespasiano l'impero. Perciò Vespasiano, divenuto due anni dopo imperatore, lo liberò e da allora egli fu il protetto della famiglia ...
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Principessa giudaica (circa 140-67 a. C.). Sposò Aristobulo I e dopo la sua morte, pare, il fratello di lui e nuovo sovrano Alessandro Ianneo (103). Alla morte di quest'ultimo (76) conservò il trono, seguendo [...] però una politica di estrema acquiescenza verso i Farisei, così che poté regnare su un paese relativamente pacifico. Quando A. morì, il figlio Aristobulo II era in piena rivolta contro il prepotere dei Farisei. ...
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Alessandro Ianneo
Re di Giudea (1° sec. a.C.). Figlio di Giovanni Ircano, A. regnò dal 103 al 76 a.C. Il suo regno fu travagliato da contese con i Tolomei e, all’interno, dalle lotte religiose tra farisei [...] e sadducei. Conquistò e giudaizzò la Perea e altre località, ampliando notevolmente il suo regno ...
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Giovanni Ircano
Sommo sacerdote (m. 104 a.C.), etnarca dei giudei (dal 135 al 104 a.C.). Figlio di Simone, fu l’iniziatore della dinastia degli Asmonei. Dovette dapprima riconoscere la dominazione dei [...] Seleucidi, ma, dopo la morte di Antioco VII Sidete (129), se ne liberò completamente, proseguendo una fortunata politica di espansione territoriale. Favorì i sadducei, ma non i farisei, alienandosene le simpatie. ...
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asidei
Nome con cui sono indicati i difensori della legge e del culto nazionale ebraico contro le tendenze ellenistiche ai tempi di Antioco IV Epifane (2° sec. a.C.). Dopo un periodo di resistenza passiva, [...] autonomia. È probabile che dopo che gli ebrei ebbero conseguito l’indipendenza, gli a., della cui dottrina e della cui vita nulla sappiamo, siano scomparsi; taluni studiosi ritengono che continuatori degli a. siano gli esseni, altri invece i farisei. ...
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Figlio (n. circa 73a. C. - m. 4 a. C.) di Antipatro, un Idumeo giudaizzato. Alla fine del suo regno nacquero Giovanni Battista e Gesù; secondo Matteo (2, 16), appresa dai magi la notizia della nascita [...] , corrisponderebbe al 4 a. C. (Dionigi il Piccolo, infatti, aveva erroneamente fissato la nascita di Cristo all'anno 753, anziché al 749, dopo la fondazione di Roma), odiato da tutti i suoi sudditi, poco dopo aver soffocato una rivolta dei Farisei. ...
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Giudaismo
Rolf Rendtorff
Introduzione
Definizioni del concetto
Nella sua accezione più ampia il termine 'giudaismo' indica la storia complessiva del popolo ebraico, dai suoi inizi nell'epoca biblica [...] costituivano un partito sacerdotale aristocratico e conservatore, il cui orientamento teologico resta peraltro poco chiaro. I Farisei erano rappresentati invece da uomini di dottrina laici, i cosiddetti 'scribi', che propugnavano la centralità della ...
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Aderente al principale fra i partiti del giudaismo negli ultimi tempi dell’età precristiana e al principio dell’età cristiana.
Le origini del fariseismo risalgono probabilmente al periodo successivo a [...] i partiti cessarono di esistere; l’ordinamento della vita religiosa e sociale dei superstiti fu però opera dei dottori farisei, sicché il giudaismo quale si venne allora foggiando ebbe carattere quasi interamente conforme al sistema farisaico e tale ...
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Eresia, arianesimo e dottrina trinitaria
Manlio Simonetti
In quanto capo della Chiesa, Costantino ebbe a occuparsi di due eresie in ambito cristiano, il donatismo e l’arianesimo. Mentre la crisi donatista [...] vi erano varie correnti diversificate sul piano sia del pensiero sia della prassi – si pensi alle forti differenze tra farisei e sadducei in materia di Sacra Scrittura –, ma i diversi orientamenti riuscivano a convivere uno accanto all’altro e ...
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BIFANI, Antonio (Antonino)
Giuseppe Covino
Nacque a Torraca (Salerno) il 1° sett., 1879 da Achille, medico ed autore di varie raccolte di poesie, racconti e memorie scientifiche, e da Elvira Cammarota, [...] sole" (Fatica, p. 388). Anch'egli fu fedele seguace del Padovani che ancora nel 1923 difese "dalle mene di pochi subdoli farisei" che, a suo dire, lo avevano allontanato dal "Fascismo ufficiale" (Il Mezzogiorno, 14-15 luglio 1923), sino al punto da ...
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fariseo
fariṡèo s. m. [dal lat. tardo pharisaeus, gr. ϕαρισαῖος, dall’aramaico Pĕrīshayyā, che significa propr. «separato»]. – 1. Membro di una setta religiosa e politica ebraica, sorta nel 2° sec. a. C. e dominante fra i partiti del giudaismo...
farisaismo
fariṡaismo (o fariṡeismo) s. m. [der. di farisaico, fariseo], letter. – 1. La setta, il partito dei farisei, la loro dottrina politica e il complesso dei loro atteggiamenti, delle loro norme nella vita pratica, sociale, politica....