deitalianizzazione
s. f. Progressiva sottrazione alla sfera di influenza culturale, linguistica ed economica italiana.
• Dal 1974 il Paese [Malta] divenne parte del Commonwealth e si dotò di un proprio [...] dubbio sull’estensibilità della dimensione Torino alla dimensione Italia. E non soltanto perchè ancora non è ben chiaro che fine farà lo stabilimento di Termini Imerese ma per la ragione che si teme possa essere in atto una «deitalianizzazione» della ...
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netloving
s. m. inv. L’amore attraverso la rete telematica.
• Così arriva anche la proposta di [Jacques] Attali, che nei suoi «Amori» decreta, in sintonia con l’evoluzione antropologica della specie, [...] di scegliere un congiunto nell’istante, senza che ciò pregiudichi la scelta di un altro poco dopo. Quest’attitudine si farà sempre più accentuata, e la trasparenza porterà all’affermazione del diritto ad avere molti amori, omosessuali o eterosessuali ...
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(App. III, I, p. 276)
Scrittore e saggista francese; dal 1968 insegna letteratura nelle università di Vincennes, Nizza e Ginevra.
È nota l'importanza della presa di posizione di Sartre sul nouveau roman, [...] riprodurre mimeticamente il reale ed essere fine in sé. Scopo del romanzo deve essere la conoscenza, un concetto che farà entrare in gioco tutte quelle forze che nel romanzo tradizionale erano rimaste passive.
Cospicua è la produzione teorica di B ...
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SOLARO della MARGARITA, Clemente, conte
Francesco Lemmi
Uomo politico, nato a Cuneo il 21 novembre 1792, morto a Torino il 12 novembre 1869. Laureatosi in leggi a Torino nel 1812, in quello stesso anno [...] e di coscienza. Così, pur vagheggiando la conquista della Lombardia, odiò Luigi Filippo mentre aborriva il Metternich. L'Italia farà da sé. Del resto riuscì a conchiudere trattati di commercio con un gran numero di potenze, si adoprò affinché fossero ...
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Storico e critico francese, nato a Beauvais nel 1670, morto a Parigi il 23 marzo 1742. Dopo aver assolto parecchie missioni diplomatiche, presso diverse corti d'Europa, fu nominato nel 1722 segretario [...] colpo alle idee filosofiche del sec. XVIII, specialmente all'idea di progresso che il D. escluse dal mondo dell'arte. Come farà più tardi il Lessing - sopra un diverso piano di ragionamento - nel suo Laocoonte, il D. combatté la formula ut pictura ...
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Maimonide (ebr. Mosheh ben Maimon, detto Rambam)
Maimonide
(ebr. Mōsheh ben Maimōn, detto Rambam, sigla di Rabbī Mōsheh ben Maimōn; ar. Abū ‛Imrān Mūsa ben Maymūn ben ‛Abd Allāh, noto ai latini come [...]
Fonti e fortuna
Le fonti di M. sono peraltro in gran parte le stesse della falsafa. M. è influenzato soprattutto da al-Fārā´bī, e in parte da Avicenna e al-Ġāzālī. La guida giocò un ruolo importante per il pensiero filosofico. Nell’ambiente ebraico ...
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apparire
Lars Vissing
Tra i due sensi principali – ‘emergere, comparire’ e ‘sembrare, parere’ – solo il secondo riveste una funzione concettuale. Né il concetto né il suo lessico subiscono mutamenti [...] LCSG,1° t., p. 190); sostituirla: «E quando [...] tu non possa senza scandolo operare che tale restituzione si faccia effettualmente, fara’ne almeno demostrazioni grandi» (M. a Benedetto Fortini, 9 apr. 1503, LCSG, 2° t., p. 603); precederla: «che le ...
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Boccalini, Traiano
Renzo Negri
, Lo scrittore marchigiano (1556-1613) manifestò un'acuta insofferenza per l'applicazione della poetica classicistica fine Cinquecento allo studio della Commedia nel XCVIII [...] in fuga. Interrogato poi da Apollo in Parnaso, il francese stranamente nega di aver riconosciuto gli aggressori, dei quali farà il nome solo dopo essere stato sottoposto a sua volta a una singolare specie di tortura. Erano stati Alessandro Carriero ...
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Domenico da Prato
Pier Giorgio Ricci
Figlio di un maestro Andrea, nacque nell'ultima o penultima decade del sec. XLV. Esercitò il notariato, prevalentemente nello stato fiorentino, come ci attestano [...] fare in miglior modo, e che il volgare non valesse in confronto del latino e del greco. Si poteva - come poi farà Leonardo Bruni - riconoscere che ciascuna lingua ha la sua perfezione, ma ser Domenico arrischiò di più, asserendo senza esitare che ...
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cuoio [plur. cuoia]
Vincenzo Valente
E " pelle di animale " e può significare tanto pelle conciata da lavorare, quanto " spoglia di una fiera ". Col senso di " cuoio da calzolaio " s'incontra in If [...] " da servire per scritture, secondo la precisa interpretazione del Barbi, la parola si registra in Rime LXXV 4 'l cuoio farà vendetta de la carne (per una diversa interpretazione cfr. Barbi, Problemi II 130 n. 4: " Secondo il Gaspary... cuoio sarebbe ...
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fara1
fara1 s. f. [dal longob. fara]. – 1. Presso i Longobardi, ciascuno dei corpi di spedizione in cui si divideva il popolo in armi durante le migrazioni, che corrispondeva generalmente al gruppo parentale nel senso più largo (cioè alla...
fara2
fara2 s. m., invar. – Vino rosso superiore, piemontese, adatto per l’arrosto e la selvaggina, prodotto in prov. di Novara in una ristretta zona che comprende i comuni di Fara (da cui il nome) e di Briona, da uve dei vitigni nebbiolo,...