VAGO (o Pneumogastrico; lat. scient. n. vagus)
Vittorio Challiol
È il decimo paio dei nervi cranici, così chiamato per l'estensione del suo decorso, assai maggiore di quello delle altre paia.
Si tratta [...] se l'azione compensatrice della corda vocale del lato illeso è sufficientemente energica; altrimenti è bitonale o in falsetto (a prescindere dalla nasalità provocata dalla paresi del palato molle). I disturbi della deglutizione sono invece poco ...
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POLI, Paolo
Paolo Puppa
Nacque il 23 maggio 1929 a Firenze, nel quartiere di Rifredi, figlio terzogenito di Basilio, brigadiere dei carabinieri, e di Maria Filomena Gattucci, dal 1932 maestra elementare, [...] sua sorella Laura.
La voce modulata e dalla perfetta intonazione, capace di passare dal grave baritonale all’acuto e al falsetto, gli sarebbe servita nei decenni successivi anche nel suo lavoro come dicitore finissimo; si veda ad es. la lettura ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’idea del gruppo è alla base stessa di gran parte dei filoni che costituiscono la galassia [...] ). Il modello è il quartetto a cappella, formato da basso, baritono e due tenori (di cui uno spesso canta in falsetto), similmente a molte culture musicali distanti nel tempo e nello spazio (come il trallallero genovese). La voga di questi gruppi ...
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PARISE, Goffredo
Domenico Scarpa
– Nacque a Vicenza l’8 dicembre 1929, da Ida Wanda Bertoli e da padre ignoto. Sua madre era figlia adottiva di Antonio Marchetti.
La famiglia, povera, fece ogni sforzo [...] era autentica. Questo tedio, che solo nelle lettere private gli riscatenava il talento visionario, si percepisce come un falsetto continuo in tutte le sue opere, compiute o incompiute, fino al termine degli anni Sessanta, con l’importante ...
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SIBONI, Giuseppe Vincenzo Antonio
Saverio Lamacchia
SIBONI, Giuseppe Vincenzo Antonio. – Nacque a Forlì il 27 gennaio 1780 da Francesco, agiato borghese della città, e da Domenica Maria Grandi, ultimo [...] nello specifico, la pienezza della voce nella zona centrale baritonale e la debolezza degli acuti, raggiunti solo in falsetto. Tornato a Vienna, prese parte, insieme a musicisti di spicco come Johann Nepomuk Hummel, Jakob Meyerbeer, Antonio Salieri ...
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Nella tradizione retorica occidentale il termine amplificazione (lat. amplificatio, exaggeratio; greco áuxesis, da auxánō «accrescere») indica un complesso di tecniche che intensificano i discorsi con [...] tecniche previste dall’antichità coinvolgendo le figure più tradizionali in un gioco sapiente di modulazione retorica. Un esempio si ha in “Falsetto” (da Ossi di seppia, vv. 42-49):
T’alzi e t’avanzi sul ponticello
esiguo, sopra il gorgo che stride ...
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NAUDIN, Emilio Clodovaldo
Piero Faustini
NAUDIN, Emilio Clodovaldo. – Nacque a Parma il 23 ottobre 1823 da Giuseppe e da Margherita Leoni.
Il padre, parmense di origine francese, grazie al buon nome [...] di misurarsi con gli accenti drammatici del Trovatore, l’agilità e la grazia canore (con un disinvolto utilizzo del falsetto), sopperendo alla limitata potenza, lo mettevano più a suo agio nei ruoli patetici (come l’Edgardo di Lucia, forse ...
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JACOVACCI (Jacobacci), Vincenzo
Marco Marica
Nacque a Roma il 14 nov. 1811 da Filippo, un commerciante di pesce, primo di quattro figli; a 18 anni ereditò il negozio paterno, che però lasciò ben presto [...] .
Intorno alla figura dello J., celebre per il suo volto imberbe, il naso adunco, gli occhiali d'oro, la voce in falsetto e una certa astuzia levantina, crebbero numerosi aneddoti; per esempio, si narra che quando i fondi elargiti dallo Stato per l ...
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MUSICA
Gastone ROSSI-DORIA
Alfredo BONACCORSI
Luigi RONGA
. Una distinzione netta tra musica popolare e musica dotta (o d'arte, o aulica, ecc.) ha maggiori probabilità di concretezza quando, rinunziando [...] sempre la nota più bassa come base. Brevi segnali di poche note, ripetuti col fischio, l'uso del falsetto, frequente nei popoli primitivi, poterono, fra l'altro, suggerire, al sorgere della musica, incoscienti tentativi di trasposizione. Diverse ...
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CARUSO, Enrico
Luciano Alberti
Nacque a Napoli il 27 febbraio 1873 da Marcello, meccanico, e da Anna Baldini. Determinante per la formazione del giovane fu l'assiduità all'oratorio di don Giuseppe Bronzetti: [...] fu in grado di affrontare tutte le note acute di questo ruolo; ma l'ipotesi di Gara che si trattasse di un ricorso al falsetto è ben fondata sulle accertate difficoltà (e incidenti) che ancora il C. incontrava per il do del Faust e perfino per il la ...
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falsetto
falsétto s. m. [dim. di falso1]. – Alterazione della voce umana, che, falsata, oltrepassa la sua estensione naturale: voce di f.; cantare in falsetto. Generalmente si considera in falsetto soltanto la voce virile quando imita la femminile;...
falsettista
s. m. [der. di falsetto] (pl. -i). – Cantante di sesso maschile la cui voce, opportunamente educata, acquista le caratteristiche delle voci femminili (soprano e contralto) sia nel timbro sia nell’estensione.