GINEPRO (fr. genévrier; sp. enebro; ted. Wachholder; ingl. juniper)
Adriano Fiori
Nome volgare della specie di Juniperus più frequentc in Italia, cioè il J. communis L. della famiglia Pinacee, tribù [...] luoghi boschivi e selvatici, dalla zona del castagno e delle quercie a quella del faggio e delle conifere. Essa può spingersi sino ai pascoli sovrastanti alla zona del faggio, ma quivi presenta i fusti striscianti sul terreno e con foglie più brevi e ...
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FORNAINI, Antonio
Maria Letizia D'Autilia
Nacque a Massa Cozzile in Val di Nievole (oggi Massa e Cozzile in prov. di Pistoia) il 20 genn. 1755 da famiglia agiata. Nel febbraio 1779 entrò nella Congregazione [...] Firenze 1939 (estr. dagli Atti della Soc. Colombaria fiorentina, 1938-39), pp. 29-35; Don L.A. F. (1755-1838), in Il Faggio vallombrosano, 1938, n. 4, pp. 97-111; A. Gabbrielli, Il pensiero di un georgofilo per i boschi dell'Abetone nella prima metà ...
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SETA
Guido GALLESE
(XXXI, p. 506).
La seta è una fibra tessile animale che si trae da bozzoli di Lepidotteri Eteroceri. Il Bombyx mori (fam. Bombicidae) è il più importante tra i produttori di bozzoli [...] impiegate; l'Antheraea yama-mai allevata allo stato semi-selvaggio nel Giappone si nutre di foglie di quercia, di castano, di faggio, ecc.; la bava è larga, piatta, di titolo den. 5,5, di color verdognolo; l'Antheraea mylitta coltivata in India allo ...
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In linguistica si dice di suono articolato in un punto del palato duro. Si hanno vocali p., dette anche anteriori ‹ä, è, é, i› e consonanti p., la cui articolazione richiede, secondo i casi, un accostamento [...] p. in senso largo sono, in italiano, le alveolo-palatali c(i), g(i), sc(i), come in faccio ‹fàččo›, faggio ‹fàǧǧo›, fascio ‹fàššo›, da un lato, e dall’altro lato le varietà postpalatali delle velari c(h), g(h), determinate meccanicamente dalla ...
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Aceto deriva dal latino acetum, che a sua volta si ricollega con acer "pungente; agro", acidus, acerbus, acutus.
Aceti, in senso generale, sono i prodotti di un tipo di fermentazione (detta appunto acetica) [...] la capacità di 25-30 ettolitri. Tale fusto (R, al piano superiore in fig. 2) è pieno di trucioli di legno di faggio, sottili e lunghi; prima dell'uso debbono essere stati ben esauriti con acqna fredda e talora anche con aceto caldo. Il vino, dopo ...
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Con il nome di Cicerìa è comunemente denominato l'altopiano ondulato, arido, sterile, in gran parte disabitato, ove i caratteri del Carso sono maggiormente pronunciati, alla base della penisola istriana, [...] povera di acqua e inadatta alla vegetazione, ricoperta com'è da mantello di olivo, di quercia, di carpino e di faggio. I maggiori centri abitati si stendono lungo la strada Fiume-Trieste, sul terreno coltivabile e al riparo dalla bora; nell ...
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Questo nome si applica ad una specie del genere Betula e precisamente a B. alba L., albero alto 20-25 m., col tronco di 50 cm. di diametro, più raramente arbusto alto 3-8 m., con corteccia liscia, biancastra [...] e a piccoli boschetti può sorpassare qua e là le stesse masse forestali (Sommier). In Italia è sporadica nella zona del faggio, ma più frequente diventa in quella delle Conifere, dove in qualche punto riesce a costituire consorzî quasi puri, come si ...
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TEUTOBURGO, Selva di (lat. Saltus Teutoburgiensis; tedesco Teutoburger Wald, nome dotto introdotto dopo le guerre di indipendenza; localmente il rilievo è detto Osning; A. T., 51-52)
Elio MIGLIORINI
Plinio [...] monumento di Arminio) e l'Hermanńs Höhe (m. 364). Per la massima parte il rilievo è ancora coperto da bei boschi di faggio, ricchi di selvaggina.
La battaglia alla Selva di Teutoburgo.
Dal 7 d. C., l'esercito romano del Reno, formato da almeno cinque ...
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DESCALZI, Giuseppe Gaetano, detto il Campanino
Maria Flora Giubilei
Nacque a Chiavari (Genova) nel 1767 da Giuseppe e Geronima Assalino. Il padre, bottaio, lo avviò al mestiere del falegname-mobiliere. [...] funzionale, che verrà detta "campanina".
Facendo uso di legni locali, come il ciliegio, l'acero bianco, il faggio, costruì un sottile scheletro di sedia delicatamente curvato ed arrotondato negli elementi portanti e soprattutto nello schienale per ...
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GRAN BRETAGNA (A. T., 47-48, 49-50)
Herbert John FLEURE
Mario SARFATTI
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Anna Maria RATTI
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È il nome generico dato alla maggiore [...] sia stato più o meno contemporaneo a quello che nella prima età del ferro portò in Danimarca alla sostituzione del faggio (Fagus silvatica) con la quercia (Quercus robur). La felce (Pteris aquilina) sui nudi fianchi delle colline, si crede sia un ...
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faggio
fàggio s. m. [dal lat. fageus, agg., der. di fagus «faggio»]. – 1. Albero delle fagacee (Fagus sylvatica), alto sino a 30 m, che si trova in gran parte dell’Europa e Asia occid., e in Italia forma boschi ad altezze tra i 700 e i 1800...