COMERIO, Filippo (Carlo Filippo)
Renzo Mangili
Nacque a Locate (od Locate Varesino, prov. di Como) il 1° maggio 1747 da Agostino e da Maria Antonia Castiglioni. La sua iniziazione alla pittura avvenne [...] , Bergamo 1979, pp. 62, 123, 203, 291, 298, 302, 365, 376, 405; E. Golfieri, Fra arte e artigianato nella Faenza del primo Ottocento, Faenza 1980, p. 21; R. Mangili, Vincenzo Boromini. I disegni, i macabri, l'ambiente (catal.), Bergamo 1981, pp. 35 s ...
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Pittore fiorentino (n. circa 1445 - m. circa 1510). Le sue opere passavano un tempo, per una errata tradizione, sotto il nome del faentino G. B. Utili (che è poi una persona sola con G. B. Bertucci). B. [...] è un tipico divulgatore di tutte le variazioni formali della pittura fiorentina dal 1460 al 1500 circa. Lavorò in Toscana (S. Casciano in Val di Pesa; Maiano) e in Romagna (Faenza). ...
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BARBIANI
Luisa Faenzi
Famiglia di artisti attiva dal sec. XVI al sec. XIX.
L'attività dei Barbiani si svolse nel breve ambito di Ravenna e dintomi, lasciando traccia in altre città romagnole, Faenza, [...] , Un quadro del Pittore ravennate G. B. B. a San Mauro in Romagna, in Rassegna bibl. d. arte ital., XIV (1911),p. 75; L. Faenzi, L'opera di G. B. B. nella chiesa ravennate di S. Rornualdo, in Rivista camaldolese, 1 (1926), pp. 43-47. Per Pier Damiano ...
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BENINI
Giuseppe Liverani
Famiglia di maiolicari faentini del sec. XVIII, composta di Paolo e dei figli Luigi, Pasquale, Domenico.
Dall'anno 1734, ma forse anche prima, Paolo appare fra i pittori della [...] Drury-E. Fortnum, Majolica: a historical treatise, Oxford 1896, p. 269; T. Strocchi, in L'officina di maioliche dei conti Ferniani, Faenza 1929, pp. 75 ss.; G. Liverani, ibid., pp. 105 ss.;A. Minghetti, Ceramisti, Milano 1939. pp. 59 s.; G. Porisini ...
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ACCARISI
Mina Bacci
Famiglia di maiolicari faentini del sec. XVII, dei quali il più noto è Stefano, che, proprietario della maggior fabbrica di ceramiche del tempo, a Faenza, fu anche decoratore di [...] (Esposizione industriale ital. del 1881 in Milano. Relazione dei Giurati),Milano 1885, p. 79; G. Ballardini, Dagli A. ai Ferniani attraverso F. Vicchi e i "Giorgioni", in Faenza,III (1935), pp. 67-90; A. Minghetti, Ceramisti,Milano 1939, p. 15. ...
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COMERIO, Agostino
Fernando Mazzocca
Nacque a Locate (od. Locate Varesino, provincia di Como) il 12 maggio del 1784 dal pittore Filippo e da Lauretana Benini di Faenza. Dopo aver seguito gli insegnamenti [...] del padre, quando la famiglia, nel 1800, si trasferì a Milano, il C. si iscrisse alle scuole di figura ed ornato dell'Accademia di Brera. Nel 1803 andò a Roma e, protetto dal cardinale Dugnani vi conobbe ...
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Pittore (San Sebastiano Curone 1758 - Roma 1823). Allievo di U. Gandolfi a Bologna e di P. G. Batoni a Roma, eseguì vasti cicli di decorazioni ad affresco a Roma (palazzo Doria, 1780; palazzo Altieri, [...] 1789; palazzo di Spagna, con L. Coccetti, 1807 circa), Faenza (palazzo Laderchi, 1794), Parigi (palazzo delle Tuileries, castello di Malmaison, villa Aldini a Montmorency), ecc. Inoltre realizzò, con C. Unterperger, le grandi decorazioni a encausto ...
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FOSCHI, Sigismondo
Stefania Macioce
Non si conosce l'anno esatto di nascita di questo pittore faentino che fu probabilmente allievo di G.A. Sogliani. La data è comunque successiva al 1495 dato che il [...] padre Antonio, figlio di Bettino di ser Fosco, originario di Castel Raniero, era orafo e argentiere: della sua attività, svolta a Faenza presso la bottega tenuta insieme con il fratello Nicola, si hanno notizie dal 1494 al 1523.
La pala per la chiesa ...
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(o TB) Monogramma di un pittore (o di un’officina) di maioliche faentine, del primo decennio del 16° secolo. Le opere così siglate rappresentano il punto più alto della ceramica figurata di Faenza, condotta [...] su policromie delicate a prevalente intonazione generale turchina. I soggetti sono spesso desunti da incisioni tedesche ...
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Pittore (Bologna 1902 - ivi 1984). Studiò all'Accademia di belle arti di Bologna, fu poi titolare e direttore dell'Accademia di Venezia. Dopo un esordio figurativo di un pacato intimismo (Maternità, 1931, [...] Faenza, Gall. d'arte moderna) si volse, attraverso una rigorosa strutturazione formale, a soluzioni astratte di calda liricità tonale. Ottenne numerosi riconoscimenti e commissioni pubbliche (affreschi per l'univ. di Padova, 1941; vetrate per la ...
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faenza
faènza s. f. [dal nome della città di Faenza, famosa da secoli per la produzione delle maioliche]. – Genere di ceramica a pasta colorata, porosa, rivestita con uno smalto bianco, brillante, a base di ossido di piombo e di stagno; è...