Scultore (Milano 1540 - ivi 1587). Attivo soprattutto a Milano, scolpì statue e rilievi per la chiesa di S. Maria presso S. Celso: per la facciata, Sibille, Profeti e Angeli, in cui motivi rinascimentali [...] si fondono con una esuberante fantasia già barocca; per l'altare, l'Assunta (1586), elegante esempio di manierismo lombardo. Fu anche incisore su vetro (vasi di cristallo di rocca al Louvre), medaglista ...
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Scultore fiammingo (Malines 1527 o 1529 - Innsbruck 1612). Tra le sue opere più importanti, tutte improntate a un effetto pittorico: le sculture allegoriche della facciata del castello di Heidelberg (1558-59); [...] i lavori alla tomba di Massimiliano nella Hofkirche di Innsbruck (1564-84) e, nella stessa chiesa, la tomba di Caterina de Loxan (1580-81) e quella dell'arciduca Ferdinando e consorte (1588-96), nella ...
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CATTEDRALE
Chiesa principale della diocesi, dov'è la cattedra, o trono, del vescovo; il termine latino cathedralis ('della cattedra') è propriamente aggettivo, sostantivato se riferito a un sottinteso [...] sopra della fascia esterna del portale, con i Segni dello zodiaco alternati ai Lavori dei mesi, come nel protiro centrale di facciata della c. di Piacenza, dove la figurazione zodiacale, con i venti, il Sole e la Luna, borda l'arcata della volta ...
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Architetto (Padova 1684 circa - ivi 1753), allievo di G. Frigimelica. Su suoi disegni furono compiuti la cupola del duomo di Padova, il Teatro Nuovo, la facciata della chiesa dei Carmini, ecc. ...
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Le espressioni d'arte: le sculture
Chiara Frugoni
Intanto il corpo del santo giaceva qui, composto in pace: e questo suo requiem sulla filattera dorata era già scritto sin da allora in ebraico, in [...] data sicura: sta di fatto che la chiesa, lì, appare ultimata.
Dicevo del carattere di senso pieno che si legge sulla facciata principale: essa si trova al primo posto della gerarchia e - in essa - primo di tutti viene il portale centrale con la ...
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MANTEGAZZA
Vito Zani
Famiglia di artisti milanesi prevalentemente attestati nella seconda metà del Quattrocento a Pavia e Milano. Il gruppo familiare meglio noto dai documenti è quello composto da quattro [...] 1478 vennero nominati due periti per stimare le opere eseguite in certosa dai due M. e da Amadeo, sia per la facciata, sia per gli interni. Fu molto probabilmente la morte di Cristofor, avvenuta il 27 luglio 1479 (Morscheck, Antonio M.), a indurre ...
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Città della Toscana occidentale (185,1 km2 con 90.036 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. Sorge a circa 12 km dal Tirreno, nella pianura alluvionale costiera formata dall’Arno, che l’attraversa dividendola [...] (13°-14° sec.); S. Caterina (1251-1300); S. Maria della Spina (1323), piccolo gioiello di decorazione gotica; S. Martino (1332; in facciata, S. Martino e il povero, attribuito ad Andrea Pisano); S. Zeno. Alla fine del 16° sec. fu sistemata piazza dei ...
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Ecclesiastico (Asti 1684 - Torino 1766), del ramo dei conti di Pralormo; fu vescovo di Acqui, arcivescovo di Torino, dove fece costruire a sue spese la facciata della chiesa di Santa Teresa; nel 1756 fu [...] creato cardinale e cavaliere della Ss. Annunziata ...
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Architetto spagnolo (sec. 16º); disegnò e diresse i lavori del chiostro inferiore del monastero benedettino di Carrión de los Condes (1537). Costruì in parte la facciata di S. Marco a León, della quale [...] città fu architetto ufficiale. Ultimo lavoro noto: la chiesa e il chiostro del monastero di Eslonza ...
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Orafo e fonditore di bronzi veneziano (fine sec. 13º - inizî 14º); ha firmato e datato (1300) i battenti della seconda porta laterale di sinistra della facciata di S. Marco (cui è uguale la corrispondente [...] porta di destra): opera di un elegante classicismo, è una transenna, decorata con calchi di frammenti antichi e di rilievi bizantini ...
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facciata
s. f. [der. di faccia]. – 1. a. La parte esterna anteriore, frontale, o comunque principale, di un fabbricato, sia come struttura murale, sia nelle sue soluzioni architettoniche: la f. di una villa monumentale, di una chiesa; la f....
faccenda
faccènda s. f. [lat. facienda «cose da farsi», gerundivo neutro pl. di facĕre «fare»]. – 1. Cosa da fare, da sbrigare: essere in faccende, essere occupato in varie cose da sbrigare; si usa per lo più al plur., e al sing. soltanto...