Scultore e architetto senese (secc. 13º-14º), di cui si hanno notizie tra il 1281 e il 1320. Lavorò alla facciata del duomo di Siena (1288), per il duomo di Orvieto (dal 1293) e quindi a Napoli dopo il [...] che R. sia stato prima del 1281 al di là delle Alpi non giustifica l'attribuzione del primo dei due disegni della facciata del duomo di Orvieto che rivela forti connotazioni francesi (Museo dell'opera del duomo). Oltre ad alcune sculture per il duomo ...
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Architetto e pittore (Firenze 1807 - ivi 1883). La sua fama è legata alla costruzione in stile gotico della nuova facciata del duomo di Firenze, iniziata nel 1875 e compiuta dopo la sua morte da L. Del [...] Moro. Fu prof. di architettura e prospettiva all'Accademia di Firenze ...
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Nella terminologia edilizia di uso corrente, quella parte delle facciate secondarie di un edificio, che forma angolo con la facciata principale e ne continua le caratteristiche volumetriche, specialmente [...] in altezza, e architettoniche. Muro di r., o di risvolta, o di mantello, tratto di muro parallelo alla fronte di un manufatto stradale (➔ muro) ...
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Architetto (Venezia 1728 circa - ivi 1798), allievo di G. Massari e interprete dell'ultimo barocco. A Venezia costruì la facciata di S. Rocco (1765-71) e quella della Scuola della Carità (1766, progetto [...] di Massari); lavorò al palazzo del Ridotto (1768) e nel Palazzo Ducale; a Mestre eresse la chiesa collegiata, a Padova il palazzo del Capitanio (1779) ...
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Con questa voce s'indicano i templi aventi sulla facciata due colonne. Queste possono trovarsi dinanzi alle ante della cella, come nei templi etruschi del tipo di quello di Alatri, oppure tra le ante stesse; [...] di questa seconda forma, detta distila in antis, si hanno, specialmente in Grecia, numerosi esempî (v. tempio) ...
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Architetto (Brusata, Canton Ticino, 1634 - Roma 1714), allievo e collaboratore del Bernini a Roma (palazzo Odescalchi, chiesa di S. Rita, a pianta centrale, ora demolita, ecc.), dove costruì, tra l'altro, [...] la cappella Cybo in S. Maria del Popolo (1684); innalzò la facciata di S. Marcello (1682-84); continuò e compì il palazzo di Montecitorio, iniziato dal Bernini, per il quale aveva ideato un grandioso progetto rimasto ineseguito; eresse nel 1694 il ...
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Scultore (fine del 12º - inizî del 13º sec.), autore del rosone della chiesa di S. Zeno di Verona, la cui facciata gli è da alcuni attribuita. ...
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Architetto padovano (sec. 17º), attivo a Venezia; subì l'influsso di B. Longhena. La sua opera più nota è la facciata di San Moisè (1688 circa), la cui esuberante decorazione plastica è opera di A. Merengo. ...
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Architetto (Torino 1723 - ivi 1783); influenzato da B. Vittone e da F. Iuvara, costruì, tra l'altro, a Torino la facciata del palazzo Cacherano di Mombello e le chiese della Misericordia (1751) e di S. [...] Pelagia (1770). Diede anche disegni per decorazioni e apparati di feste ...
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Architetto e decoratore austriaco (Vienna 1865 - ivi 1942), autore di numerosissime opere, fra le quali meritano di essere ricordate la facciata della Scuola dei cadetti della Guardia nazionale a Vienna, [...] il teatro di Plzeň, una casa di cura al Semmering, l'albergo "Riviera" a Parenzo ...
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facciata
s. f. [der. di faccia]. – 1. a. La parte esterna anteriore, frontale, o comunque principale, di un fabbricato, sia come struttura murale, sia nelle sue soluzioni architettoniche: la f. di una villa monumentale, di una chiesa; la f....
faccenda
faccènda s. f. [lat. facienda «cose da farsi», gerundivo neutro pl. di facĕre «fare»]. – 1. Cosa da fare, da sbrigare: essere in faccende, essere occupato in varie cose da sbrigare; si usa per lo più al plur., e al sing. soltanto...