Pseudonimo dello scrittore francese François-Marie-Alexandre Carcopino-Tusoli, nato il 3 luglio 1886 a Numea (Nuova Caledonia) dove il padre dirigeva un reclusorio. Certo anche alle impressioni infantili [...] tecnica espressionistica: Perversité, 1925; L'homme traqué, 1922; L'Équipe, 1919; L'amour vénal, 1924; Rue Pigalle Bibl.: H. Martineau, F. C., in le Divan, XIII, 1921; A. Thérive, in Opinions littéraires, Parigi 1925; Le Divan, F.C. poète (numero ...
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(App. IV, I, p. 470)
Poeta, romanziere e drammaturgo belga. Negli anni Settanta la sua produzione letteraria rimane caratterizzata da una notevole virtuosità linguistica, di tematica e di tecnica eterogenee, [...] narrativa è Het verdriet van België (1983, "L'afflizione del Belgio"): in questa cronaca di una , ivi 1976; J. Duytschaever, Over 'De verwondering' van H. Claus, ivi 1979; G. F. H. Raat, Over 'De hondsdagen' van H. Claus, ivi 1980; B. Kooijman, H. ...
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VIGO, Lionardo
Raffaele Corso
Scrittore, poeta ed erudito nato ad Acireale il 25 settembre 1799, morto ivi il 14 aprile 1879. Fu deputato al parlamento siciliano del 1848-49.
Temperamento strano di [...] i suoi tempi, Milano 1897; S. Pulvirenti Leonardi, Pel centenario di L. V., Acireale 1901; Ricordi su L. V. in occasione del 1° centenario della sua nascita, ivi 1900; F. Guardione, L. V. e il decreto d. Parlamento siciliano del 13 aprile 1848 sulla ...
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Pseudonimo del narratore e moralista francese Jacques Boutelleau nato a Barbezieux (Charente) il 2 gennaio 1884. Alla letteratura o almeno alla pubblicazione, è arrivato piuttosto tardi. L'Epithalame (1921; [...] e di Chronique privée, 1940. Anche qui sentimenti dominanti sono l'amore e quella che è stata definita "amicizia sociale".
Bibl . Ch., in Âmes et visages du XXe siècle, Parigi 1936; F. Neri, in Saggi di letteratura francese, inglese e italiana, Napoli ...
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(App. III, I, p. 60)
Poeta spagnolo, morto a Madrid il 14 dicembre 1984. Nel 1977 gli è stato concesso il Premio Nobel per la Letteratura, che va ad aggiungersi al Premio Nacional de Literatura assegnatogli [...] it. 1979) un secondo momento della sua produzione poetica. L'amore, inteso come vita e distruzione al contempo, è presente Puccini, La parola poetica di V. Aleixandre, Roma 1971; L. F. Vivanco, Introdución a la poesía española contemporánea, 2 voll., ...
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ZAVATTINI, Cesare
Arnaldo Bocelli
Scrittore, nato a Luzzara (Reggio Emilia) il 20 settembre 1902. Già redattore e direttore di numerosi periodici illustrati, lavora da tempo per il cinematografo con [...] Io sono il diavolo, ivi 1942; Totò il buono, ivi 1945.
L'umorismo di Z. nasce da un pungente senso di pietà per la vita maggio-giugno 1938; E. Falqui, Ricerche di stile, Firenze 1939; S. F. Romano, in La Tribuna, 3 febbraio 1940; G. Bellonci, in Il ...
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Scrittore francese, nato a Varennes (Haute-Marne) il 5 luglio 1899. Conseguita la "licence" alla Sorbona, dove fu discepolo di G. Lanson, di F. Strowski e di D. Mornet, divenne insegnante di lettere. Con [...] (1924), Monique (1926), Maternité (1926), Où le coeur se partage (1927), la raccolta di novelle Les ames en peine (1927), L'ordre (1929; premio Goncourt 1930), Une époque (1930), Antarès (1932), Les vivants (1934), Vigie (1935), Les plus beaux de nos ...
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LUZI, Mario
Arnaldo Bocelli
Poeta, nato il 20 ottobre 1914 a Firenze, dove è professore di liceo.
Formatosi nel pieno dell'esperienza ermetica, le sue inclinazioni mistico-religiose lo hanno portato, [...] Bo, Nuovi studi, Firenze 1946; P. Bigongiari, Studi, ivi 1946; L. Piccioni, Sui contemporanei, Milano 1953; O. Macrì, Caratteri e figure De Robertis, in Tempo (Milano), 15 agosto 1957, 17 sett. 1960; F. Fortini, in Il menabò, n. 2, Torino 1960; P. P. ...
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Poeta cèco, nato a Slavĕtín (Louny) il 26 febbraio 1898, morto suicida a Praga il 12 novembre 1951.
Condividendo le aspirazioni dell'avanguardia che debuttò intorno al 1920, B. aderì in principio alla [...] intrecciando trame di associazioni disorganiche, testi "automatici". Dopo l'avvento del comunismo (1948), B., che sembrava essersi del regime, nello spirito del più vieto stalinismo.
Bibl.: F. Kautman, Konstantín Biebl, in Kultura, fascicolo 9 del ...
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VANNETTI, Clementino
Giulio Natali
Letterato, nato a Rovereto il 14 novembre 1754, morto ivi il 13 marzo 1795. Fu uno dei più fervidi campioni della purità della lingua italiana; i suoi spogli di autori [...] difensori degli antichi, ma godette anche l'amicizia di S. Bettinelli, di latino, fra l'altro, la intorno ad Orazio (1792), l'opera sua più nota, Cesari, Vita di C. V., Verona 1795; G. Picciola, L'Epistolario e gli amici di C. V., Firenze 1881; V. ...
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l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre la minuscola è derivata dalla maiuscola...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...