Riformatore (Schlettstadt 1491 - Cambridge 1551). Domenicano, s'interessò alla "protesta" luterana fin dai primi momenti; passato al seguito di Lutero (1518), dal 1520 iniziò la predicazione. Chierico [...] corte palatina, ebbe nel 1522 da F. von Sickingen la parrocchia di Landstuhl, l'anno dopo si recò a Strasburgo, dove : si inimicò infatti e Lutero e gli Svizzeri, ondeggiando fra l'uno e gli altri nella polemica sull'Eucaristia. La sua opposizione ...
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Dottore della Chiesa (Cesarea di Cappadocia 330 circa - ivi 379). Figlio dei santi Basilio ed Emmelia, fratello di Gregorio di Nissa e di Pietro di Sebaste, studiò in patria, a Costantinopoli e ad Atene, [...] la vita ascetica, che praticò nel suo possedimento sul f. Iris; ivi lo raggiunse il Nazianzeno. Dal vescovo l'arianesimo risorto sotto l'imperatore Valente. Eletto vescovo, non senza contrasti (370), continuò a combattere l'eresia, chiedendo l ...
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(lat. Feronia) Antica divinità italica, il cui culto era diffuso in tutta l’Italia centrale. Il suo maggior santuario (fanum Feroniae) era situato fra il Tevere e il Monte Soratte ed era venerato in comune [...] sec. a.C., si è trovata una ricca stipe votiva con terracotte raffiguranti varie parti del corpo umano, ex voto di malati, che rivelano in F. anche l’aspetto di divinità guaritrice.
A Roma, dove il culto fu introdotto ufficialmente prima del 217 a.C ...
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Ecclesiastico (Parigi 1778 - ivi 1839), sacerdote (1807), coadiutore dell'arcivescovo di Parigi cardinale de Talleyrand Périgord, cui successe (1821), pari di Francia (1822). Dopo la rivoluzione del luglio [...] Des progrès de la révolution et de la guerre contre l'Église (1829). Legittimista, si riconciliò, per ordine di Gregorio 'attività apologetica dei più autorevoli rappresentanti dell'ultramontanismo, fra cui J.-B.-H. Lacordaire e G. F. X. de Revignan. ...
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Scrittore cristiano, siciliano, vissuto verso la metà del 4º secolo. Pagano, appartenente all'ordine senatorio, autore di un trattato di astrologia (Matheseos libri VIII) a tendenze neoplatonizzanti e [...] agli imperatori cristiani (Costante e Costanzo) perché estinguano con ogni mezzo il paganesimo. L'attribuzione dei due scritti a un unico autore e cioè a F. M., risultato di una indagine comparativa, è oggi universalmente accettata dagli studiosi. ...
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Località delle Marche, sul versante orientale del Monte Catria, in cui sorge un eremo e monastero benedettino camaldolese ( Santa Croce di F.), fondato nel 10° secolo. Si ricollega con l’attività riformatrice [...] di s. Pier Damiani che, sotto la protezione di papa Gregorio VII, diede impulso alla Congregazione, volta a fondere l’esperienza eremitica con quella cenobitica, imponendo, in una regola di penitenza e austera disciplina, la vita solitaria nelle ...
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Benedettino, primo poeta cristiano in Inghilterra (m. 670 circa). Umile bovaro, a quanto racconta Beda (Hist. Eccl., IV, 24), del monastero di Streoneshalch, mentre una notte si svolgeva ivi una gara di [...] alla creazione, di cui Beda riporta in latino alcuni versi e che è l'unica opera sicura. L'umanista F. Junius (François du Jon) gli attribuì i poemi sulla Genesi, l'Esodo, Daniele, Cristo e Satana (quest'ultimo avrebbe influito sul Milton), che la ...
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Teologo (Meckenheim, Bonn, 1835 - Colonia 1888); compiuti gli studî filosofici e teologici nell'Univ. Gregoriana in Roma, fu prof. di dogmatica al seminario di Colonia (1860). Si occupò dei temi fondamentali [...] (4 voll., 1873-87), incompleto. Caratteristica del suo orientamento teologico è il ritorno alle fonti patristiche e l'accentuazione dei problemi del soprannaturale. Ebbe molto rilievo la sua polemica a favore dell'infallibilità pontificia, contro I ...
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Apostolo dell'Abissinia (Tiro 315 circa - Aksum 380 circa); primo vescovo di Aksum. Sbarcato col fratello Edesio, di ritorno da un viaggio in India, in un porto abissino, probabilmente a Aduli, fu fatto [...] prigioniero e inviato alla corte di Aksum; Edesio divenne coppiere e F. tesoriere del re; F. fu incaricato poi dalla regina, rimasta vedova, di educare l'erede al trono durante la sua minorità. Intanto propagò il cristianesimo e fu ordinato sacerdote ...
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Filologo, storico delle religioni e archeologo (Marburgo 1771 - Heidelberg 1858). Nella sua opera principale, Symbolik und Mythologie der alten Völker, besonders der Griechen (4 voll., 1810-12), pose in [...] della cultura greca dalla fase arcaica a quella classica. L'opera suscitò vive polemiche ed esercitò un notevole influsso su Novalis, F. Schlegel, Schelling, Hegel fino a pensatori come J. J. Bachofen, F. Nietzsche e W. Benjamin. Pubblicò un'ediz. di ...
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l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre la minuscola è derivata dalla maiuscola...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...