Proteoma
Gennaro Marino
I progetti di sequenziamento dei genomi hanno posto le basi per lo studio dei fenomeni biologici con metodologie globali, in genere descritte dal suffisso -omica. Lo studio della [...] informazioni conseguenti al sequenziamento dei genomi. Successivamente l'evoluzione, della spettrometria di massa ha radicalmente cambiato i forme di espressione dei circa 40.000 geni dell'uomo, ma piuttosto dovrà proporsi di rilevare le sottili ...
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Per quanto riguarda il c. (v. anche citogenetica, in App. IV, i, p. 458; citologia, X, p. 467; App. II, i, p. 626; IV, i, p. 467; genetica, XVI, p. 513; App. II, i, p. 1022; III, i, p. 716; IV, ii, p. [...] per i meccanismi implicati in numerosi casi di evoluzione citotassonomica animale e vegetale. Purtroppo dalla data in cromosomiche veramente accurate con bande G, Q, R, C per l'uomo, il topo, il ratto, l'hamster cinese, la Drosophila, la Vicia ...
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(App. IV, I, p. 458)
La c. in questi ultimi anni ha fatto progressi che hanno permesso di chiarire numerosi aspetti riguardanti l'organizzazione e il funzionamento del genoma. Il miglioramento delle tecniche [...] , che si è rivelato il parente più prossimo dell'uomo, insieme al gorilla, ha bande praticamente identiche a quelle Questo pone una serie di interrogativi sull'importanza e sull'evoluzione di un tumore, e recentemente è stato possibile dimostrare ...
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IDROBIOLOGIA
Fiorenza G. Margaritora
(XVIII, p. 727; App. IV, II, p. 143)
Questo termine, molto generale, che definiva in passato lo studio della vita di tutti gli organismi acquatici, è attualmente [...] più ampio spazio allo studio di tutti i sistemi acquatici, soprattutto in relazione alle modificazioni che l'uomo può apportare alla loro evoluzione biologica.
Bibl.: H. B. N. Hynes, The ecology of running waters, Liverpool 1972; Proceedings of the ...
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La b. è il massimo sistema di organizzazione biologica. Quasi completamente autosufficiente, la b. comprende tutti gli organismi presenti sulla terra; questi interagiscono con l'ambiente costituendo con [...] l'unico sistema di supporto della vita dell'uomo, e ciò presuppone che l'uomo paghi tutti i benefici che da esso riceve alla presenza di questa radiazione che si deve l'evoluzione chimica delle sostanze organiche che hanno permesso la comparsa ...
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Il termine complessità è oggi frequentemente usato, in campo scientifico, in contesti diversi. In quello dell'informatica, dell'analisi numerica e dell'ottimizzazione, corrisponde alla caratteristica quantitativa [...] fini delle considerazioni che seguono ci si può limitare allo studio della 'evoluzione libera' (a partire da condizioni iniziali non tutte nulle), e cioè considerando per es. che i geni strutturali dell'uomo e dello scimpanzé sono identici al 99% e ...
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INFIAMMAZIONE
Paolo Schlechter
(XIX, p. 196; App. II, II, p. 32)
Ricordiamo che per i. o flogosi s'intende un insieme di avvenimenti che si realizzano quando i tessuti di animali superiori vengono a [...] che risultano attive negli animali da esperimento e non nell'uomo.
a) Il mediatore da più tempo e meglio conosciuto mediatori fra i. acute immunomediate e non. Sia chiaro che l'evoluzione non si discosta da quella descritta per le altre i. acute; ...
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GENETICA MEDICA
Bruno Dallapiccola
Mentre la g. umana studia le variazioni e l'ereditarietà nell'uomo, la g. m. ha per oggetto l'applicazione di questi principi alla pratica medica. La g. m. ha conquistato [...] .
Nell'ambito delle tecniche di diagnosi prenatale, le indagini molecolari sono quelle che hanno avuto la più rapida evoluzione e che, in prospettiva, sembrano in grado di sviluppare protocolli adeguati allo studio della maggior parte delle malattie ...
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Il nostro sistema immunitario può essere considerato un 'sesto senso' in grado di riconoscere e contrastare tutto quello che può arrecarci danno. Nel corso dell'evoluzione si è sviluppato in maniera da [...] vitro, sappiamo che topi con difetti di espressione di Fas e FasL o di IL-2 manifestano malattie autoimmuni. Nell'uomo, mutazioni a livello del gene Fas danno origine, in un numero ristretto di pazienti, a una severa alterazione della proliferazione ...
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SUPERANTIGENE
Daniele Primi-Luisa Imberti
Il termine ''superantigene'' è stato proposto da J. White nel 1989 per descrivere un gruppo di molecole capaci d'interagire e di attivare i linfociti T tramite [...] sono composte da una regione costante e da una regione variabile che, nell'uomo, si formano dall'assemblaggio di geni localizzati sul cromosoma 14 per le però in contrasto con il principio generale dell'evoluzione, che afferma che la natura tende a ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
triggerare v. tr. 1. In numerosi àmbiti disciplinari e settoriali, innescare, attivare, far scattare; nella musica elettronica, rendere campionabile il suono di uno strumento. 2. Produrre, attivare (detto di una dinamica psicologica); come forma...