Definizione. - Il termine "ecologia", introdotto da Reiter (1865) e il cui contenuto fu definito per primo da E. Haeckel (1866) come "studio dell'economia della natura e delle relazioni degli animali con [...] lo sviluppo dell'ecologia animale e vegetale, dell'e. dei microorganismi e dell'uomo e, in rapporto ai tipi di ambiente, dell'e. marina e d' serie di quegli aspetti che hanno condizionato l'evoluzione biologica e psicologica della specie umana può non ...
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(App. V, i, p. 384)
Le b., intese nel significato più ampio e moderno del termine, possono essere definite come le tecnologie che utilizzano organismi viventi o loro componenti subcellulari, al fine di [...] di tecniche che, in parte, rappresentano la naturale evoluzione di tecnologie applicate alla biologia molecolare e, in parte genetico di un numero sempre crescente di organismi viventi, dall'uomo agli eucarioti, ai batteri, e aprire la strada a nuove ...
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(I, p. 482; App. IV, I, p. 28)
L'a., e cioè la proprietà degli organismi di rispondere in maniera adattativa al variare dell'ambiente esterno, è stato già descritto sia nella sua componente genetica sia [...] il loro rischio di venire predati.
Un cenno è necessario alla forma più sofisticata di a., costituita dall'evoluzione culturale dell'uomo, che è un a. direzionale, per la risoluzione di specifici problemi. L'enorme velocità di questo processo ha ...
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GENE
Burke H. Judd
Storia e problematiche della ricerca. - La doppia elica del DNA. - La fase esplosiva nell'evoluzione del concetto di g. (v. anche codice genetico, in questa Appendice; genetica, XVI, [...] , nel 1949, che un g. mutante, che provoca nell'uomo l'anemia falciforme, specifica una forma modificata di emoglobina. V. da distruggere l'invasione dei parassiti.
Prospettive. - L'evoluzione del concetto di g. è veramente un prodotto della scienza ...
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Lo sviluppo più importante delle scienze biologiche negli ultimi decenni è stato indubbiamente quello che ha consentito di spingere l'indagine dei fenomeni vitali nell'ultra-microscopico, fino a raggiungere [...] della specie umana, sia dal punto di vista fisico, sia per quanto riguarda l'evoluzione culturale. L'ipotesi di Darwin dell'origine africana dell'uomo ha trovato, dopo la scoperta dell'Australopithecus, ulteriori conferme (per il problema dell ...
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SESSO (XXXI, p. 481; App. II, 11, p. 813)
Giuseppe Montalenti
Le più notevoli scoperte dell'ultimo decennio, relative ai problemi del s., sono quelle della cosiddetta "cromatina sessuale" e delle anomalie [...] altro s. sono rappresentati circa dal 50% d'individui. Nell'uomo, dalle ricerche di A. W. F. Edwards (1958) , Alcune considerazioni sull'evoluzione della determinazione del sesso, in Acc. Naz. dei Lincei, Quaderno n. 47, Evoluzione e genetica, pp. ...
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IMMUNITÀ
Gino Doria
(XVIII, p. 893; App. II, II, p. 8; III, I, p. 844; IV, II, p. 155)
L'i. o resistenza dell'individuo verso le malattie infettive risulta dalla risposta dell'organismo contro l'invasione [...] prima metà del 1900 e in rapida evoluzione durante la seconda metà del secolo. appaiamenti parentali si possono formare anche appaiamenti ibridi, per es. αb βk e αk βb. Nell'uomo, contrariamente al topo che esprime un solo gene α e β in A ed E, più ...
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Neuroscienze
Pietro Calissano
Jacopo Meldolesi
Flavia Valtorta
Francesco Clementi
Parte introduttiva
di Pietro Calissano
Per neuroscienze si intende quell'insieme di discipline che studiano come [...] it. Pensiero e materia, Torino 1991).
P. Calissano, Neuroni; mente ed evoluzione, Milano 1992.
M.S. Gazzaniga, Nature's mind, New York 1992 sviluppo, ma anche nel corso dell'intera vita dell'uomo. Si tratta di un evento difficilmente compensabile a ...
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Terapia genica
Alessandro Aiuti
In biologia e medicina, è la terapia che prevede l'introduzione nel paziente di frammenti di DNA contenenti geni per la cura o la prevenzione di patologie a determinazione [...] rimanga come contaminante nella preparazione dell'AAV, esistono in evoluzione dei metodi di produzione più sicuri. I virus AAV solo geni relativamente piccoli ed è stato osservato che nell'uomo il loro impiego in vivo induce una risposta immune contro ...
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Prione
Maurizio Pocchiari
Il termine prione identifica un agente infettivo con dimensioni più piccole dei virus e resistente alle procedure impiegate per rimuovere o inattivare virus, batteri, funghi [...] essere quello di eliminare ceppi di scrapie non patogeni per l'uomo o per altri animali e favorire quindi la selezione di altri malattia, ma ci sono pazienti che presentano una rapidissima evoluzione (meno di un mese) e altri che sopravvivono oltre ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
triggerare v. tr. 1. In numerosi àmbiti disciplinari e settoriali, innescare, attivare, far scattare; nella musica elettronica, rendere campionabile il suono di uno strumento. 2. Produrre, attivare (detto di una dinamica psicologica); come forma...