STAGNO (XXXII, p. 453)
Gli approvvigionamenti mondiali di stagno sono stati gravemente turbati dagli sviluppi della seconda Guerra mondiale in Estremo Oriente, perché nel periodo compreso fra il 1942 [...] il 46% delle disponibilità mondiali, il consumo apparente è stato pari al 75-80% di quello registrato nel 1940. In Europa, il Belgio, la Cecoslovacchia, la Danimarca, la Finlandia e la Norvegia hanno ottenuto assegnazioni sufficienti alle più urgenti ...
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Sigla con la quale è noto l'Accordo Monetario Europeo, firmato a Parigi il 5 agosto 1955 e entrato in vigore il 28 dicembre 1958, dopo la dichiarazione di convertibilità da parte della Gran Bretagna, dei [...] . Il preambolo dell'accordo istitutivo lo definisce un quadro istituzionale che consente la prosecuzione della cooperazione monetaria in Europa. L'AME deve considerarsi, come l'UEP (v. in questa App.), un organo specializzato dell'OECE.
Dal punto ...
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Dal 1939 il più vasto e moderno stabilimento Fiat è il "Fiat-Mirafiori": l'officina principale si sviluppa a piano unico su un fronte di mezzo km. e una profondità di 740 m. Lo stabilimento comprende officine [...] e altri), la Fiat è divenuta non soltanto la maggiore fabbrica automobilistica italiana, una delle maggiori d'Europa, ma si è accresciuta di molte altre produzioni siderurgiche metallurgiche e meccaniche, e di complesse organizzazioni strumentali ...
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Nel corso della sua ormai venticinquennale esistenza la Comunità carbosiderurgica è pervenuta a risultati apprezzabili in molti campi, pur se è venuto meno uno dei presupposti fondamentali da cui aveva [...] (e anche politico) profondamente diverso da quello nel quale essa era venuta alla luce. L'imponente sviluppo dei consumi energetici in Europa negli ultimi lustri è andato in larga parte a beneficio del petrolio, il quale ha sostituito il carbone come ...
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La produzione mondiale di alluminio, dopo aver segnato un forte aumento dal 1948 al 1956, passando da 1,26 milioni di t a 3,37 milioni, nel 1957 è rimasta pressoché stazionaria con un totale di 3,38 milioni [...] oltre il 50% del consumo totale - hanno segnato nel 1957 un declino del 7% su quelle del 1956. Per quanto riguarda l'Europa, il consumo oltre che in Gran Bretagna è diminuito nei paesi del Benelux, in Italia e in Austria, mentre in Francia si aveva ...
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La produzione mondiale dei semi di c. è lievemente aumentata dal periodo prebellico 1934-38 ai primi anni della ricostruzione postbellica 1948-52, per merito dei centri di produzione sia africani (Nigeria, [...] Dominicana e l'Ecuador.
Dato che il 90% della produzione mondiale di c. viene esportato (specialmente in Europa e America Settentrionale), la produzione stessa è particolarmente esposta a risentire delle fluttuazioni dei prezzi delle derrate e per ...
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MARCHE (XXII, p. 219; App. II, 11, p. 262)
Annie LUCHETTI
Popolazione.- La popolazione residente delle M., che secondo il censimento del 1951 ammontava a 1.364.030 ab., da una valutazione del 31 dicembre [...] fabbricazione delle fisarmoniche, a causa soprattutto della diminuzione di richiesta e della concorrenza da parte dei paesi dell'Europa Orientale. Anche l'industria estrattiva tende a scomparire, mentre è del tutto cessata quella della seta, un tempo ...
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La produzione mondiale di d. è stata caratterizzata negli anni recenti da un costante incremento: l'offerta, che nel 1959 era di 27 milioni di carati metrici, ha raggiunto nel 1973 i 44,6 milioni, concentrandosi [...] largamente superiori anche se difficilmente calcolabili.
I principali paesi consumatori, gli Stati Uniti e i paesi dell'Europa, non hanno neppur minime risorse, dunque la maggior parte dei minerali divengono oggetto di scambi internazionali; tale ...
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Economista e uomo politico inglese, nato a Rangpur (Bengala) il 5 marzo 1879 in ambiente colto e liberale, da lui con intelletto di storico e pietà devota di figlio ritratto in India called them (Londra, [...] Germania, ha rinnovato la teoria liberale affrancandola da ogni servitù al liberismo, mentre si è fatto iniziatore in Europa del pianismo egualitario inteso a tutelare la libertà politica e morale dalle minacce e devastazioni dell'economico. Troppo ...
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GHISA
(XVI, p. 921; App. I, p. 667; II, I, p. 1047; III, I, p. 746)
Alla fine degli anni Ottanta la produzione mondiale di g. ha nuovamente superato, come già nel corso della seconda metà degli anni [...] significativi come in Francia, Germania e Regno Unito, o livelli pressoché stazionari, come in Italia. Anche fra i paesi dell'Europa dell'Est si riscontra una sostanziale stabilità, ma non è da escludere, com'è il caso dell'ex Unione Sovietica, che ...
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europeismo s. m. [der. di europeo]. – 1. Movimento politico e di idee che, sulla base delle fondamentali affinità culturali e storiche che legano tra loro i popoli d’Europa, tende a promuovere un progressivo avvicinamento tra i varî stati nazionali...
europirla
s. m. e agg. inv. (spreg.) Governante o sostenitore dell'Unione europea considerato incapace. ◆ Nell’Europa “invertebrata – taglia corto Buonanno [Gianluca, ndr] – non ci sono euroscettici ed europeisti ma solo europirla che non...