Romanziere statunitense (New York 1919 - Cornish, New Hampshire, 2010). Senza aver completato gli studi universitari, si arruolò nell'esercito e combatté in Europa durante la seconda guerra mondiale. Ai [...] primi racconti apparsi su riviste, tra cui il Saturday post evening, seguì la pubblicazione del suo unico romanzo, The catcher in the rye (1951; trad. it. Vita da uomo, 1952; poi col tit. Il giovane Holden, ...
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Slavista italiano (Napoli 1890 - Roma 1983); prof. di filologia slava a Padova (1931-41), poi di lingua e letteratura russa a Roma; socio nazionale dei Lincei (1972). Fondò e diresse la rivista Russia [...] (1920-26) e la Rivista di letterature slave (1926-32); condirettore (1921-43) della rivista L'Europa Orientale. Attivissimo come critico e storico delle letterature e traduttore, ha dato rilevante impulso alla diffusione in Italia delle letterature ...
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Antropologo, igienista, patologo e scrittore italiano (Monza 1831 - San Terenzo 1910). Esercitò dapprima la professione medica in Argentina; tornato in Italia, fu prof. di patologia generale nell'univ. [...] di Pavia (dal 1860), dove fondò il primo laboratorio di patologia generale in Europa. Deputato al parlamento e senatore, fece creare a Firenze la prima cattedra italiana di antropologia e ne assunse l'insegnamento (1870). Assertore convinto delle ...
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Poeta catalano (Folgarolas, Barcellona, 1845 - Vallvidriera, Barcellona, 1902). Sacerdote (1870), viaggiò molto in Europa e nell'Africa settentr.; nel 1895 fu sospeso a divinis, vittima di voci calunniose, [...] venendo poi riammesso a celebrare nel 1898; morì in fama di santità. Contribuì alla rinascita letteraria della Catalogna con i due poemi Atlàntida (1877) e Canigó (1886), con le poesie religiose Idillis ...
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Scrittore peruviano (Lima 1928 - Madrid 1983). A lungo esule in Messico e in Europa per ragioni politiche, esordì come poeta (Las imprecaciones, 1954; Requiem para un gentilhombre, 1962). Si volse poi [...] alla narrativa, nel solco della tradizione indigenista, con un ciclo di cinque romanzi dedicati alle lotte degli Indios andini per la difesa delle loro terre (Redoble por Rancas, 1970, trad. it. 1972; ...
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Scrittore e diplomatico lettone (Liepāja 1874 - Nizza 1968). Sospetto al regime zarista, si rifugiò nell'Europa occid., dove si dedicò a studî d'arte (Florencē "A Firenze", 1909). Nel 1915 rientrò in patria, [...] dove nel 1918, costituitosi il nuovo stato della Lettonia indipendente, fu ministro dell'Interno; fu poi ambasciatore a Roma (1920-24), Parigi, Varsavia, Bruxelles (fino al 1940). Dopo la seconda guerra ...
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Critico letterario statunitense (Brooklyn, New York, 1915 - New York 1998). Direttore letterario di The New Republic (1942-43), docente in varie università americane, in On native grounds (1942; trad. [...] The inmost leaf (1955), Contemporaries (1962), Bright book of life (1973), K. allargò la sua visione ai rapporti con l'Europa e al legame con la tradizione americana. Fu anche autore di due volumi di ricordi autobiografici, A walker in the city (1951 ...
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Scrittore e giornalista (Napoli 1887 - Roma 1972); già redattore del Resto del Carlino e del Mondo (1925-26) di G. Amendola, si ritirò dalla professione perché ostile al fascismo: ostilità che gli procurò [...] parecchi anni di carcere. Dopo la Liberazione fu redattore capo del settimanale La nuova Europa e collaboratore di numerosi giornali e periodici; commissario (1944), presidente (1946-69), poi presidente onorario della Società italiana autori ed ...
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Giornalista e scrittore italiano (Lodi 1902 - Milano 1979); prof. univ. dal 1939, insegnò storia delle dottrine politiche nell'univ. di Pavia, dove nel 1959 fondò il Centro studî per popoli extraeuropei. [...] (Uomo, donna e diavolo, 1946; Nuna, 1963, La signora Grimsel, 1974, ecc.), alcuni lavori per il teatro, nonché numerosi saggi (Europa e oltre, 1967; Saggio sui problemi della vita, 1978) e un ampio Trattato di storia delle dottrine politiche (4 voll ...
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Predicatore e letterato (Genova 1620 circa - Venezia 1686 circa). Frate dei minimi; predicatore di tragica eloquenza barocca; viaggiò l'Italia e l'Europa occidentale. Discepolo del Tesauro, di cui fu grande [...] amico e ammiratore, è autore fortunato di melodrammi, ma la sua opera principale è Il cane di Diogene (1689), farraginoso zibaldone di circa seicento pagine, diviso in sette volumi, scritto, secondo quanto ...
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europeismo s. m. [der. di europeo]. – 1. Movimento politico e di idee che, sulla base delle fondamentali affinità culturali e storiche che legano tra loro i popoli d’Europa, tende a promuovere un progressivo avvicinamento tra i varî stati nazionali...
europirla
s. m. e agg. inv. (spreg.) Governante o sostenitore dell'Unione europea considerato incapace. ◆ Nell’Europa “invertebrata – taglia corto Buonanno [Gianluca, ndr] – non ci sono euroscettici ed europeisti ma solo europirla che non...