CICOGNA, Furio
Giuseppe Pignatelli
Nacque ad Asti il 21 giugno 1891 da Livio e da Marina Castellaro. Nel 1897 la famiglia si trasferì a Milano, ove il padre dei C. aveva aperta "una, microscopica azienda [...] , quadruplicatasi nel giro di pochi anni (16-17 milioni di chilogrammi nel 1926), ponendo l'Italia al primo posto in Europa, stentava a trovare una.collocazione sul mercato a prezzi remunerativi. Il C. visse la seconda metà degli anni Venti nell ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Francesco Saverio Nitti
Roberto Artoni
Francesco Saverio Nitti è stato economista e uomo politico. Come economista ha dato importanti contributi alla conoscenza della situazione sociale ed economica [...] fa un accenno alla Prima guerra mondiale, definita più che una guerra «un cataclisma sociale, che ha sconvolto tutta l’Europa, deprimendone per lungo tempo le condizioni della esistenza» (La scienza delle finanze, cit., p. 113).
La seconda causa di ...
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Figlio di Marco e di una Vermiglia, nacque a Prato probabilmente nel 1335. Fu il fondatore di un grande sistema di aziende il cui archivio ci è pervenuto praticamente integro; depositato presso la Sezione [...] poté restargli estraneo: basti pensare che sul suo desco mercantile giungevano lettere da ogni angolo del Mediterraneo e dell'Europa, e lettere ricche non di sole notizie di affari. Di qui le non poche sollecitazioni verso una varietà di ...
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CORBINO, Orso Mario
Edoardo Amaldi
Luciano Segreto
Nacque ad Augusta (Siracusa) il 30 apr. 1876 da Vincenzo, proprietario di un piccolo pastificio, e da Rosaria Imprescia, figlia di un impresario edile. [...] con l'assegnazione del premio Nobel a Fermi, e che l'evoluzione della situazione politica in Italia e in Europa determinasse la dispersione degli allievi che, con tanta abilità e intelligenza, era riuscito a raccogliere nei due Istituti di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Giovanni Botero
Cosimo Perrotta
È uno dei due grandi mercantilisti italiani (insieme con Antonio Serra). Pur non esprimendo un progetto nazionale – che in Italia non c’era – egli intuisce quasi tutti [...] chiesa controriformista, che si volse alla conquista religiosa del mondo, come per compensare la perdita di gran parte dell’Europa del Nord. L’ordine forse più dinamico in questa conquista fu la giovane organizzazione dei gesuiti: questi crearono una ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Bernardo Davanzati
Cosimo Perrotta
Per riconoscimento unanime degli storici è il grande iniziatore del pensiero moderno sulla moneta. Esprime con efficacia sia l’idea della moneta-merce (posizione metallista) [...] 16° sec. fu segnato dall’arrivo massiccio di oro e di argento dall’America in Spagna e, attraverso essa, in Europa. Questo fenomeno sconvolse l’economia europea. La Spagna si ritenne ricca e trascurò la produzione interna. Sacrificò le manifatture e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Francesco Ferrara
Pier Francesco Asso
Fabrizio Simon
Lungo la sua esistenza, intensa e avventurosa, Francesco Ferrara ha avuto un ruolo di grande importanza nella crescita dell’economia politica in [...] 2009). Quest’impresa editoriale è la più vasta operazione di divulgazione della letteratura economica internazionale mai realizzata in Europa fino a quel momento e gli offre l’occasione di elaborare ‘prefazioni’ di alto valore teorico sui diversi ...
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BURLAMACCHI, Francesco
Michele Luzzati
Nato a Lucca nel 1498 (fu battezzato il 18 settembre nella chiesa di S. Giovanni) da Michele di Pietro e da Caterina Balbani; nulla si conosce di preciso della [...] "alla obedientia sua, li quali non desideravano altro"), resta il fatto che il clima di tensione religiosa diffuso in Europa ed avvertibilissimo anche in Lucca poté alimentare l'ansia di affrettare i tempi di un rinnovamento che doveva essere ai ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Luca Cagnazzi de Samuele
Francesco Di Battista
Questo economista pone un problema storico rilevante: in che senso possiamo considerarlo un economista di transizione? E dunque più in generale: con quali [...] denunciava il ritardo manifestatosi a Napoli nello «spargere per mezzo della istruzione i buoni principii che già fiorivano in Europa, dopo le teoriche dello Smith» (Al sig. d. Matteo d’Augustinis, socio dell’Accademia Pontaniana, 1838, p. 145).
In ...
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GIOIA (Gioja), Melchiorre
Francesca Sofia
Nacque a Piacenza il 19 genn. 1767 da Gaspare e Marianna Coppellotti. Rimasto orfano a cinque anni del padre e a tredici della madre, andò a vivere con lo zio [...] (Problema: quali sono i mezzi, più spediti, più efficaci, più economici per alleviare l'attuale miseria del popolo in Europa, ibid. 1817); con il secondo, si schierava a favore della politica protezionistica adottata dal governo austriaco, in nome ...
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europeismo s. m. [der. di europeo]. – 1. Movimento politico e di idee che, sulla base delle fondamentali affinità culturali e storiche che legano tra loro i popoli d’Europa, tende a promuovere un progressivo avvicinamento tra i varî stati nazionali...
europirla
s. m. e agg. inv. (spreg.) Governante o sostenitore dell'Unione europea considerato incapace. ◆ Nell’Europa “invertebrata – taglia corto Buonanno [Gianluca, ndr] – non ci sono euroscettici ed europeisti ma solo europirla che non...