(o Clitemnèstra o Clitemèstra; gr. Kλυταιμήστρα e, per erronea trascrizione, Kλυταιμνήστρα, lat. Clytaemestra) Eroina greca, figlia di Tindareo e di Leda, sorella di Elena e dei Dioscuri, moglie di Agamennone, [...] Oreste, dopo Egisto. Ancor più truce è la figura di Clitennestra nell'Elettra di Sofocle, meno nell'Elettra di Euripide; questi nell'Ifigenia in Aulide presenta Clitennestra in un'appassionata quanto inutile difesa di Ifigenia. Fra i tragici latini ...
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Poeta (Firenze 1475 - Roma 1525), figlio di Bernardo e di Nannina, sorella di Lorenzo de' Medici; fattosi ecclesiastico, ebbe importanti incarichi da Leone X e Clemente VII. Era, quando morì, castellano [...] Trissino, il primato cronologico nella storia della tragedia regolare; la seconda è languida parafrasi dell'Ifigenia in Tauride di Euripide. Ma la fama di R. è affidata soprattutto al poemetto in versi sciolti Le api (pubbl. post., 1539), parafrasi ...
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Commediografo greco (445 a. C. circa - 385 a. C. circa), il massimo rappresentante della commedia attica "antica", il solo di cui siano sopravvissute commedie intere. La satira di A. ebbe spesso contenuto [...] avere avvilito la tragedia in confronto alla dignità artistica e alla solennità religiosa di Eschilo (a una "misoginia" di Euripide alludono in particolare le Tesmoforiazuse); e non è facile dire quanto in ciò A. intendesse indulgere ai gusti del suo ...
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(gr. Μήδεια, lat. Medēa)
Mitologia
Eroina della mitologia greca, figlia di Eeta re della Colchide, fratello di Circe e di Pasifae, e della Oceanide Idyia. Ma secondo un'altra tradizione sua madre sarebbe [...] , Fr. Grillparzer con la terza parte della trilogia classica Il vello d'oro (1818-21), H. Lucas con la riduzione da Euripide (1855), E. Legouvé con la tragedia Médée (1854). Tra le varie opere musicali eccelle la Medea (1797) di L. Cherubini, su ...
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(gr. ʽΙππόλυτος, lat. Hippolãtus) Figlio di Teseo e dell'amazzone Antiope (o Ippolita); di straordinaria bellezza e di castità singolare, onde la sua predilezione per Artemide e la sua avversione per Afrodite. [...] personaggio teatrale e letterario
La vicenda di Ippolito e di Fedra è narrata in una delle tragedie a noi giunte di Euripide, rappresentata nel 428 a. C., tragedia fortunatissima e imitata da antichi e moderni, da Seneca a Racine a D'Annunzio. Prima ...
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Attrice italiana (Milano 1941 - Roma 2013). Dopo una breve attività teatrale (partecipò, tra l'altro, all'Orlando furioso di L. Ronconi, 1969), si è affermata come attrice brillante nei film di L. Wertmüller [...] apparizioni televisive e teatrali (El nost Milan di C. Bertolazzi, 1979; Vestire gli ignudi di Pirandello, 1985; Medea di Euripide, 1987; La bisbetica domata di Shakespeare, 1992; L'affare Makropoulos di K. Čapek, 1993). Tra le sue interpretazioni ...
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Regista tedesco (Neckarelz, Baden, 1941 - Belle-Île 2008). Formatosi alla scuola di teatro di Stoccarda, fu assistente di G. Strehler al Piccolo Teatro di Milano (1964-67), dove si rivelò con la rigorosa [...] ideologie preconcette, attenti ai più riposti significati del testo: Penthesilea di H. von Kleist (1970); Die Bakchen di Euripide (1974); Winterreise da Hyperion di F. Hölderlin (1977); Faust (1982, versione ridotta a tre personaggi, con B. Minetti ...
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(gr. ᾿Ορέστης, lat. Orestes) Personaggio della mitologia greca, eroe locale dell'Arcadia, eponimo della città di Oresteo (o Orestasio). Il mito, dall'Odissea all'Orestea di Stesicoro (fine del 7º - prima [...] Delfi, o ad Atene dinnanzi all'Areopago presieduto da Atena). Secondo una leggenda, forse in gran parte inventata da Euripide nell'Ifigenia in Tauride, Oreste, per purificarsi, fu spinto dall'oracolo in Tauride a rapirvi il simulacro di Artemide ...
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Regista rumeno (n. Bucarest 1950). Direttore del Teatro Bulandra di Bucarest (1992-94) e del Centre dramatique national di Limoges (1996-99), le sue regie teatrali, oltre a essere state premiate e ospitate [...] Macbeth («Ubu re con scene da Macbeth» da A. Jarry e W. Shakespeare, 1990); Phaedra («Fedra», da Seneca ed Euripide, 1993); Decameronul 645 («Decameron 645» da Boccaccio, 1993); Danaidele («Le Danaidi», da Eschilo, 1995); L'Orestie (da Eschilo, 1996 ...
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Scenografo, regista e scrittore tedesco (Sangerhausen 1944 - Berlino 2001). Formatosi come pittore alla Scuola d'arte di Berlino Est, esordì come scenografo alla Volksbühne con il Don Gil von den grünen [...] luce con allestimenti controversi del repertorio classico e contemporaneo, che suscitarono scandalo e dissensi: Mütter da Eschilo ed Euripide (1986); Vor Sonnenaufgang di G. Hauptmann (1987); Ur-Götz (1989) e Faust di Goethe (1990); Wessis in Weimar ...
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euripideo
euripidèo agg. e s. m. – Di Euripide, grande poeta tragico ateniese (480-406 a. C.), autore di numerose tragedie, di cui sono a noi pervenute 17 insieme a un dramma satiresco e numerosi frammenti; che è proprio dell’opera, dello...
lecizio
lecìzio s. m. [dal gr. ληκύϑιον «boccetta» (dim. di λήκυϑος: v. lekythos), che compare nel v. 1200 delle Rane di Aristofane, dove Eschilo ridicolizza i versi delle tragedie di Euripide, aggiungendo, dopo la cesura dei trimetri giambici...