Umanista spagnolo (n. Alcaraz 1530 ? - m. 1595 ?). Insegnò a lungo nell'università di Saragozza. Tradusse dal latino e dal greco numerose opere di teatro (tra cui le commedie di Terenzio e la Medea di [...] Euripide) e alcune opere di Cicerone, Platone, Aristotele. In Apuntamientos de como se deven reformar las doctrinas ... (1589) difese l'uso della lingua volgare nei trattati scientifici quale efficace mezzo di divulgazione del sapere. Scrisse, in ...
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1. Figlio (5º sec. a. C.) del grande tragico Eschilo; vinse quattro volte nei concorsi tragici con opere del padre, ma compose egli stesso tragedie proprie. Nel 431 a. C. vinse su Sofocle ed Euripide. [...] Di un suo fratello, anch'egli poeta tragico, ci è noto soltanto il nome: Bione (o Eveone). 2. Poeta e grammatico greco (n. Calcide d'Eubea 276 a. C. - m. 187 a. C.). Visse a lungo ad Atene, poi fu a capo ...
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Grecista e letterato inglese, nato il 10 gennaio 1654, morto il 3 agosto 1712. Umanista più che filologo, di larghissime letture ma di non troppo acuta e precisa dottrina, pubblicò edizioni di Euripide [...] (1694), di Anacreonte (1705), di Omero (1710). Da ricordarsi inoltre, della sua molteplice e disordinata attività, una parafrasi poetica della storia biblica di Ester in greco, lingua che affermava per ...
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Umanista bizantino (n. Salonicco fine sec. 13º - m. 1330 circa), autore di opere teologiche, storiche e filosofiche; tra queste una Scelta di nomi e verbi attici (᾿Εκλογὴ ὀνομάτων καὶ ῥημάτων ᾿Αττικῶν) [...] e scolî a Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane. ...
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(gr. Πολυϕόντης) Uno degli Eraclidi, uccise il consanguineo Cresfonte, re di Messenia, per impadronirsi del regno e della moglie di lui, Merope, ma fu poi ucciso dal figlio di Cresfonte, Epito. Il mito [...] fu trattato da Euripide e da Ennio in tragedie perdute. ...
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Attrice (Pireo 1900 - Atene 1973). Studiò al conservatorio di Atene e cominciò come cantante lirica, ma si affermò per le straordinarie qualità di attrice drammatica. Dal 1932 col Teatro nazionale di Atene, [...] interpretò Eschilo, Sofocle, Euripide, Ibsen, Shakespeare, Wilde, ecc., partecipando a varie tournée all'estero, tra cui una negli USA (1942) dove recitò in una memorabile messa in scena di Hedda Gabler di Ibsen. Rivelatasi sullo schermo in For whom ...
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Ifigenìa (alla greca Ifigènia; gr. 'Ιϕιγένεια, lat. Iphigenia) Personaggio femminile della mitologia greca, venerato nel culto come eroina; affine alle dee Artemide ed Ecate, con cui ha nessi nel mito, [...] (gr. 'Ιϕιγένεια ἡ ἐν Αὐλίδι), che fu rappresentata dopo la morte del poeta nel 406 o 405 a. C. dal figlio Euripide il giovane e subì poi qualche rimaneggiamento specialmente nel finale, tratta del sacrificio di Ifigenia; e l'Ifigenia in Tauride o ...
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Letterato, filologo, matematico, musicologo (Firenze 1519 - Roma 1594), autore di un Discorso sopra la musica (1602) e di un'altra opera più ampia, in latino, De modis musicis, rimasta inedita. Trovò con [...] B. Barbadosi L'Elettra di Euripide e ne fu il primo editore (1545). ...
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Tragediografo (Lentini 1562 - Palermo 1648). Gesuita dal 1582, scrisse 45 tragedie edificanti (edite in 14 voll. tra il 1632 e il 1648), d'argomento biblico, agiografico, popolare e storico. Tradusse o [...] parafrasò parecchie tragedie di Sofocle e di Euripide. ...
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Introduzione, discorso introduttivo a un’opera. Può essere parte di questa, come ogni prefazione o introduzione, oppure autonomo, come per es. i p. ai Vangeli e quelli alle epistole di s. Paolo.
Nella [...] funzione di esposizione dell’antefatto e dello svolgimento del dramma. Tale funzione cominciò ad assumere in alcune tragedie di Euripide, nelle quali è costituito da un monologo che spiega i termini della vicenda, ne ricorda gli antefatti e accenna ...
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euripideo
euripidèo agg. e s. m. – Di Euripide, grande poeta tragico ateniese (480-406 a. C.), autore di numerose tragedie, di cui sono a noi pervenute 17 insieme a un dramma satiresco e numerosi frammenti; che è proprio dell’opera, dello...
lecizio
lecìzio s. m. [dal gr. ληκύϑιον «boccetta» (dim. di λήκυϑος: v. lekythos), che compare nel v. 1200 delle Rane di Aristofane, dove Eschilo ridicolizza i versi delle tragedie di Euripide, aggiungendo, dopo la cesura dei trimetri giambici...