(gr. ῎Αλκηστις) Eroina della mitologia greca, figlia di Pelia e di Anassibia. Il padre decise di darla in sposa soltanto a chi fosse stato capace di aggiogare a un carro due bestie feroci. Divenuta sposa [...] etrusco, ora al Metropolitan Museum, di sarcofagi romani) e opere teatrali. La più antica nota è la tragedia Alcesti di Euripide, poeta tragico ateniese (480-406 a. C.). Fu rappresentata nel 438, come quarto dramma, cioè per ultimo, al posto del ...
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(gr. ῎Αδμητος) Eroe della mitologia greca, re di Fere in Tessaglia. Partecipò alla spedizione degli Argonauti e alla caccia al cinghiale Calidonio. Eroe di tipo agonistico, ottenne da Pelia la mano della [...] valse a restituirla ad Admeto.
La figura di Admeto ha ispirato nei secoli sia rappresentazioni iconografiche (ad es., vaso François), sia molte opere teatrali e liriche, a partire dalla tragedia di Euripide, nelle quali è legata a quella di Alcesti. ...
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ALCESTI (῎Αλκηστις, Alcēstis)
A. de Franciscis*
Mitica eroina greca. Figlia di Pelia, non partecipò con le sorelle all'uccisione del padre, cui erano state indotte da Medea.
Tra i molti suoi pretendenti, [...] A. all'ultimo è salvata: o per clemenza di Persefone, o in seguito a una lotta sostenuta da Eracle contro Thanatos (Euripide), o perché Eracle scende agli Inferi a liberarla. Nelle rappresentazioni figurate relative al mito di Pelia, A. non appare ...
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GALENE (Γαλήνη)
A. Comotti
2°. - Nome di una menade raffigurata con nebride e tömpanon su un cratere a figure rosse della Collezione Coghill. È inoltre il nome di una delle due menadi che afferrano Penteo [...] Reinach, Rép. Vases, II, p. 6, 3. Psyktèr Boston 10221: Jahrbuch, VII, 1892, p. 158, tav. 5; Philippart, Iconographie des Bacchantes d'Euripide, Parigi 1930, tav. 12; J. D. Beazley, Red-fig., p. 19, 5; Waser, in Pauly-Wissowa, VII, 1912, c. 577, s. v ...
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Regista rumeno (n. Bucarest 1950). Direttore del Teatro Bulandra di Bucarest (1992-94) e del Centre dramatique national di Limoges (1996-99), le sue regie teatrali, oltre a essere state premiate e ospitate [...] Macbeth («Ubu re con scene da Macbeth» da A. Jarry e W. Shakespeare, 1990); Phaedra («Fedra», da Seneca ed Euripide, 1993); Decameronul 645 («Decameron 645» da Boccaccio, 1993); Danaidele («Le Danaidi», da Eschilo, 1995); L'Orestie (da Eschilo, 1996 ...
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Uno dei maggiori storici ed eruditi tedeschi del secolo XIX, nato a Karlsruhe il 24 novembre 1785; studiò dal 1803 nell'università di Halle teologia sotto lo Schleiermacher, e antichità classiche sotto [...] lavoro, che il B. dedicò al suo futuro critico G. Hermann, gli venne suggerito dallo studio di Eschilo, Sofocle, Euripide. Ancora a Heidelberg dava prova della sua profonda conoscenza di Pindaro in varî scritti, nel maggiore dei quali trattava della ...
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Figura della mitologia classica, la cui genealogia è data variamente dalle fonti. Talora appare come figlio della Terra, talaltra come figlio d'Inaco o d'Agenore; il più delle volte è detto figlio di Arestore [...] sono distribuiti solo sul capo, ora per tutta la persona. In generale egli è insonne: in tarde rappresentazioni (con Euripide) una metà dei suoi occhi veglia mentre l'altra dorme alternatamente. Di gigantesca corporatura, la sua forza non comune gli ...
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Filologo olandese, nato a Parigi il 28 novembre 1813; morto nel 1889 a Leida dove compì gli studî e a soli 23 anni pubblicò la Prosopographia Xenophontea che suscitò grande aspettazione confermata dalle [...] (1854), le Novae Lectiones (1858), la Miscellanea critica (1876), i Collectanea critica (1878). Fu editore delle Fenicie d'Euripide (Leida 1847), dell'Anabasi (1859) e delle Elleniche (1862) di Senofonte, di Diogene Laerzio per la colleziorie Didot ...
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Regista italiano (n. Settimo Torinese 1955). È stato tra i fondatori del Laboratorio Teatro Settimo, gruppo teatrale attivo nell'omonima cittadina dell'Hinterland torinese. Nei suoi spettacoli offre una [...] . Smanie, avventure e ritorno (1993, da Goldoni); Novecento (1994); Tartufo (1995); Canto per Torino (1995); Fenicie (2001, da Euripide). Con l'attrice Laura Curino (n. 1956) è autore di Olivetti (1996); con l'attore M. Paolini di Adriatico (1987 ...
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(gr. Μελέαγρος) Mitico figlio di Eneo, signore di Calidone (o di Ares) e di Altea; uccise un terribile cinghiale mandato da Artemide, offesa perché Eneo non aveva sacrificato in suo onore. Nella contesa [...] dalla nascita e da cui secondo gli avvertimenti delle Moire dipendeva la vita di M., sicché questi morì subito. Euripide, in una tragedia Meleagro di cui abbiamo frammenti, introdusse Atalanta fra i cacciatori del cinghiale calidonio e inventò il ...
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euripideo
euripidèo agg. e s. m. – Di Euripide, grande poeta tragico ateniese (480-406 a. C.), autore di numerose tragedie, di cui sono a noi pervenute 17 insieme a un dramma satiresco e numerosi frammenti; che è proprio dell’opera, dello...
lecizio
lecìzio s. m. [dal gr. ληκύϑιον «boccetta» (dim. di λήκυϑος: v. lekythos), che compare nel v. 1200 delle Rane di Aristofane, dove Eschilo ridicolizza i versi delle tragedie di Euripide, aggiungendo, dopo la cesura dei trimetri giambici...