Per secoli l'ostilità antiebraica non ebbe bisogno di etichette. In una società come quella cristiana, in cui le minoranze ebraiche vivevano nettamente separate dalla maggioranza e in cui le formulazioni [...] nuovo ed esplosivo, ma non conteneva necessariamente in sé i germi di Auschwitz. Perché si concretizzasse nello sterminio degli ebrei d'Europa, non c'era solo bisogno dell'avvento al potere del nazismo in Germania e della guerra, ma c'era un passo ...
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NATO
Mario Del Pero
La fine della guerra fredda e la scomparsa del 'nemico sovietico' pose la NATO (North Atlantic Treaty Organization) in una condizione contraddittoria. Da un lato essa aveva realizzato [...] garantendo il loro impegno alla sua sicurezza, per contenere la Germania - poi nuovamente unificata - e per tutelare l'Europa da un eventuale ritorno della minaccia rappresentata dalla Russia, potenza indebolita e in crisi, ma ancora gigante militare ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] , l'innata aggressività umana. Il secolo è in realtà continuato con un ininterrotto spargimento di sangue che si è spostato dall'Europa al Terzo mondo; è da questa constatazione che ha preso avvio la riflessione sul 20° secolo del già citato Ch.S ...
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WARGANGUS (vare-gangus, uomo che cammina sotto la protezione altrui)
Camillo Giardina
Termine medievale germanico designante lo straniero. Ebbe poca diffusione in Europa: in Italia lo s'incontra solo [...] quattro volte: nel c. 367 dell'Editto di Rotari (anno 643), in un placito romano dell'813, nell'atto di divisione del ducato beneventano tra Radelgiso e Siginulfo (849?) e in una carta salernitana del ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
L’Italia repubblicana
Massimo Mastrogregori
La storiografia del Novecento: una lingua comune
Per presentare un quadro complessivo delle qualità specifiche degli studi di storia in Italia dal 1945 a [...] rivista «La critica», che scrisse quasi da solo dal 1903 al 1951), una multiforme opera di storico (dell’Italia contemporanea, dell’Europa nel 19° sec., dell’età barocca, del Regno di Napoli) e la fondazione e direzione di un’istituzione di ricerca e ...
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moderna (o evo), età Uno dei grandi periodi in cui si suole convenzionalmente dividere, per lo più a scopi didattici e manualistici, la storia dell’umanità: viene talvolta fatta cominciare con la caduta [...] (1453), talaltra con la scoperta dell’America (1492) e fatta concludere con la Rivoluzione francese o con il Congresso di Vienna (1815); è caratterizzata soprattutto dalla nascita degli Stati moderni in Europa e dalla colonizzazione da parte dell ...
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asbùrgico, Impèro Con la denominazione I.a. si fa riferimento al complesso e articolato dominio imperiale che la dinastia degli Asburgo esercitò per secoli in Europa, dapprima alla guida del Sacro romano [...] guida del cancelliere K.W.L. von Metternich-Winneburg, divenne uno dei principali protagonisti della Restaurazione in Europa. Inquadrato insieme alla Prussia e a una grande molteplicità di Stati tedeschi minori entro la cd. Confederazione germanica ...
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PANEUROPA (XXVI, p. 189)
Francesco CATALUCCIO
Con il "Manifesto europeo" redatto il 21 gennaio 1931 dalla Commissione della Società delle Nazioni si concluse in modo negativo l'unica iniziativa politica [...] situazione - almeno dal punto di vista psicologico - mutò con le vicende e le conseguenze della seconda Guerra mondiale. L'Europa subì un collasso economico generale, perdette l'iniziativa politica di fronte agli Stati Uniti, non fu più in grado di ...
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Storico (Como 1483 - Firenze 1552). Dopo gli studî a Pavia e a Padova, iniziò la lunga serie dei suoi viaggi attraverso l'Italia e l'Europa, al seguito di personaggi illustri. Ebbe contatti e amicizia [...] ). Nel 1536 cominciò a costruire a Como il bel palazzo destinato a contenere il suo museo, al quale concorsero personaggi di tutta Europa con doni rari d'ogni sorta. Nel 1549 si trasferì a Firenze. Storico ricco di curiositas (si veda, per la storia ...
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Sultano ottomano (m. 1389), figlio di Orkhān. Salito al trono (1360), sotto di lui i Turchi conquistarono con Adrianopoli (1361) una stabile testa di ponte in Europa. Sconfitti gli Ungheresi alla Marizza [...] (1363), i Serbi a Samakov (1366), occupò parte della Bosnia e della Bulgaria, Salonicco, e nel 1385 circa Sofia. Fu ucciso sul campo di Cossovo, alla vigilia della battaglia in cui fu debellata la Serbia ...
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europeismo s. m. [der. di europeo]. – 1. Movimento politico e di idee che, sulla base delle fondamentali affinità culturali e storiche che legano tra loro i popoli d’Europa, tende a promuovere un progressivo avvicinamento tra i varî stati nazionali...