Filosofo vissuto tra la seconda metà del 5º sec. a. C. e la prima del 4º, scolaro di Zenone e poi di Socrate. Dopo la morte di quest'ultimo, tornato nella città natale, vi fondò una scuola detta appunto [...] "megarica", una delle cosiddette scuole socratiche minori. Essa si collega all'eleatismo, sia perché afferma il valore polemico e la sottigliezza della dialettica negativa imitanti Zenone di Elea. Altri rappresentanti della scuola sono: Eubulide, ...
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Filosofo greco (4º sec. a. C.), seguace diEuclidediMegara; fu forse maestro di Demostene. Più che dalla violenta polemica con Aristotele, la sua fama deriva da alcuni argomenti sofistici, che sono una [...] caratteristica della scuola megarica, detta anche "scuola eristica": uno di questi è il sorite. ...
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Filosofo greco (n. 360 circa - m. 270 circa a. C.). È considerato il fondatore dello scetticismo. La sua dottrina, esposta da Timone di Fliunte (ca. 320-ca. 230 a.C.) e Diogene Laerzio, riconosce l'assoluta [...] scritta (le sue dottrine furono esposte dal maggiore fra i suoi scolari, Timone di Fliunte). Da un lato egli è detto scolaro di Brisone, scolaro diEuclidediMegara (ma secondo un'altra tradizione questo Brisone sarebbe stato figlio o discepolo del ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Niccolò Tartaglia
Pierluigi Pizzamiglio
A Niccolò Tartaglia viene riconosciuto di avere contribuito alla rinascita delle scienze matematiche, pure e applicate, pubblicando nel 1543 edizioni di opere [...] corretta nel corso dello stesso Cinquecento, dal momento che il filosofo EuclidediMegara (450 a.C. ca.-380 a.C. ca.) era vissuto almeno un secolo prima dell’omonimo matematico Euclidedi Alessandria (attivo intorno al 300 a.C.). Inoltre il manuale ...
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Filosofo greco (380-300 a. C. circa), scolaro diEuclidediMegara o di scolari di lui, oltre che di Diogene il Cinico. Dopo Ichthyas fu capo della scuola megarica, dove ebbe come discepoli, tra gli altri, [...] propria figlia. Oltre ai motivi critici contro l'idealismo platonico, comuni ai megarici, sono da attribuire a S. in particolare le negazioni megariche dell'esistenza di idee universali, nel senso platonico-aristotelico, e la tesi dell'impossibilità ...
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COMMANDINO, Federico
Concetta Bianca
Nacque ad Urbino nel 1509 da Battista e Laura Bonaventura.
La sua famiglia, di nobile origine, aveva sempre mantenuto stretti legami con i duchi di Montefeltro: [...] inoltre, la storia della matematica e utilizza il commento di Proclo per distinguere l'Euclide matematico dall'omonimo filosofo diMegara. Ancora a Pesaro nel 1572 pubblica la traduzione di un "libellum aureum ac vetustissimum", cioè l'Aristarchi de ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] (399), a cui, come ricorda egli stesso nel Fedone, non assisté a causa di una malattia, si recò, insieme con altri condiscepoli, a Megara presso il socratico Euclide, da dove tornò presto ad Atene. Rimastovi qualche tempo, iniziò il primo dei suoi ...
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megarico
megàrico agg. e s. m. [dal lat. Megarĭcus, gr. Μεγαρικός] (pl. m. -ci). – Della città greca di Mègara, megarese: le statue di marmo megariche. In partic., nella storia della filosofia, scuola m., gruppo di pensatori i quali, seguendo...