VULCA
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. Artista veiente del sec. VI a. C. che, secondo la tradizione, fu chiamato a Roma per la decorazione scultorea del primo tempio di Giove Capitolino. Il suo nome ci è tramandato da Plinio (Nat. [...] Scavi (1919, p. 30 segg.). V. inoltre: G. Q. Giglioli, in Antike Denkmäler, III, fasc. 5, pp. 56-59; id., L'ate etrusca, Milano 1935, pp. xxxiv-xxxvi, tav. CXC segg.; A. Springer-A. Della Seta, Storia dell'arte, I, Bergamo, pp. 491, 494; P. Ducati ...
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ADMETO (῎Αδμητος, ῎Ασμητος)
A. de Franciscis
Re di Fere (Tessaglia), la cui figura è stata resa famosa soprattutto dall'Alcesti di Euripide. Di lui troviamo rappresentate nelle arti figurative varie [...] Altertums, I, Monaco-Lipsia 1885, p. 44 ss.; Dict. Ant., I, p. 70 s.; E. De Ruggiero, Diz., I, 92; G. Körte, Urne etrusche, III, Berlino 1916, p. 75; C. Robert, Sarkophagrel., III, I, p. 25 ss.; E. Kunze, Olympische Forsch., II, Berlino 1950, p. 178 ...
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ALCESTI (῎Αλκηστις, Alcēstis)
A. de Franciscis*
Mitica eroina greca. Figlia di Pelia, non partecipò con le sorelle all'uccisione del padre, cui erano state indotte da Medea.
Tra i molti suoi pretendenti, [...] , I, cc. 233-235, s. v. Alkestis; J. Escher, in Pauly-Wissowa, I, cc. 1513-1514, s. v. Alkestis; G. Körte, Urne etrusche, Berlino 1916, III, p. 75; C. Robert, Sarkophagrel., III, i, p. 25 ss.; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 256; E. Diez, in Jahrbuch ...
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MERCURIO (Mercurius)
B. Combet Farnoux
Mercurio è nella Roma della Republica un dio simile ad Hermes (v.) greco e al Turms etrusco, ma dai suoi inizî appare soprattutto come la divinità protetttice del [...] 1939-40, p. 117; A. Della Seta, op. cit., p. 172, nn. 12,525. Antefissa da Falerii: id., op. cit., p. 193, n. 2707. Specchi etruschi: E. Gerhard, Etr. Sp., Berlino 1840-97, tavv. 182, 190, 195, 258, 293; v, tavv. 98, n. i; 105, n. 2; 134 con giudizio ...
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VULCA
M. Pallottino
Coroplasta etrusco di Veio. Secondo Plinio (Nat. hist., xxxv, 157), che cita Varrone, fu chiamato a Roma e incaricato dal re Tarquinio Prisco di modellare per il tempio capitolino, [...] acroterio femminile di Veio, in Arch. Class., II, 1950, p. 122 ss. (particolarmente p. 169 ss.); Mostra dell'arte e della civiltà etrusca, Milano 19552, pp. 78-81; E. Gjerstad, Early Rome, III, Lund 1960, p. 168 ss.; A. Rumpf, in Pauly-Wissowa, IX A ...
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BRATTEA (lat. bractěa e brattěa)
L. Breglia
Termine con cui si indicano, in genere, foglie molto sottili, soprattutto di metallo, in particolare di metalli preziosi: oro, elettro, argento, ottenute con [...] al culto, in forma di altare; ad Egina troviamo nelle tombe le rosette, che tornano anche ad Efeso, nelle tombe etrusche, già ricordate, e nelle necropoli della Russia meridionale. A Kerč, ad esempio, le laminette auree rinvenute nella tomba di una ...
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ANFITRIONE (᾿Αμϕιτρύων, Amphitrúo, Amphitrão)
G. Bermond Montanari
Figlio di Alfeo, re di Tirinto e Ipponoma, marito di Alcmena. Quando A. doveva tornare dalla spedizione dei Tafî, Zeus prese il suo [...] 72, n. 82; C. V. A., British Museum, fasc. 2, tv. 1, 2 a e 2 b; Brunn-Körte, I rilievi delle urne etrusche, I-III, Roma-Berlino 1870-1916; W. Helbig, Kampanische Wandgemälde, Lipsia 1908, n. 1123 e p. 458; A. D. Trendall, Pestan Pottery, Londra 1936 ...
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FABRIANO
N. Alfieri
Il territorio di F., situato nel mezzo della sinclinale camertina, per effetto della sua posizione di confine e di transito tra i due versanti dell'Appennino, l'umbro e il marchigiano, [...] proprio attraverso il centro della valle del Giano s'irradiarono e diffusero largamente nel Piceno l'arte e la cultura etrusche.
In età romana il territorio fabrianese fece parte quasi interamente di quelli di Attidium e Tuficum.
Bibl.: U. Rellini ...
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Vedi URBANISTICA dell'anno: 1966 - 1997
URBANISTICA
A. Boethius
Dopo le importanti realizzazioni di centri abitati in Siria (Gerico), Asia Minore e Macedonia, un maturo materiale urbanistico comincia [...] comincia soltanto nel V secolo. Le mura ebbero il loro primo grande sviluppo nell'Italia centrale durante le guerre tra le città etrusche, i Celti e Roma e dopo la conquista romana (dal IV fino al I sec. a. C.). Soltanto allora cominciano nel nostro ...
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ATTEONE (᾿Ακταίων, Actaeon)
G. Cressedi
Figlio di Aristeo e di Autonoe.
Fu allievo di Chirone, che ne fece un valentissimo cacciatore. Insuperbito da questa sua qualità, A. si vantò di superare nel tiro [...] Boll. d'Arte, xxvii, 1934, p. 489; Brunn-Bruckmann, 209; cratere di Ruvo: ibid., p. 496; candelabro: Einz. Aufn., 1757; urne etrusche: G. Körte, Urne etrusche, ii, pp. 11-13, tav. iii.
Bibl.: E. Vinet, in Dict. Ant., s. v.; H. W. Stoll, in Roscher, I ...
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etrusco
agg. [dal lat. Etruscus] (pl. m. -chi). – 1. Dell’antica Etruria, regione dell’Italia centrale corrispondente all’odierna Toscana e Lazio settentr.: il popolo e.; l’arte, la civiltà, la lingua e.; museo e.; antichità etrusche; riva...
dodecapoli
dodecàpoli s. f. [comp. del gr. δώδεκα «dodici» e πόλις «città»; cfr. gr. δωδεκάπολις agg. «formato di dodici città»]. – Nella Grecia antica, lega di 12 città; indica in partic. la confederazione delle 12 città ioniche dell’Asia...