nous
Traslitt. dal gr. νοῦς «intelletto, mente, ragione». Anassagora chiamò n. la divina ragione ordinatrice del mondo, il quale è il risultato del processo originato dal moto vorticoso prodotto nel [...] risposte differenti. Ancora ad A. si deve la nozione di n. come facoltà che intuisce i principi indimostrabili (EticaNicomachea, VI, 6, 1440 a 31 e segg.). Recuperando istanze sia platoniche sia aristoteliche, i neoplatonici tenderanno a individuare ...
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moderare
Domenico Consoli
Il verbo è usato quattro volte nel Convivio, in una precisa accezione filosofica.
Con l'EticaNicomachea di Aristotele era penetrata nella cultura occidentale la definizione [...] ascetica. Si confronti, tra i testi più vicini a D. e di maggior peso ideologico, il commento di s. Tommaso all'Etica, dove si nota che le passioni importano sempre una tendenza contraria alla ragione sia in quanto sospingono la ragione stessa al ...
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phronesis
Traslitt. del gr. φρόνησις «saggezza», ossia quella forma di conoscenza che è capace di indirizzare la scelta. Pur usando i termini φρόνησις e σοφία con significati simili, già Platone si mostra [...] sia nella sua individualità di singolo, sia nella dimensione della famiglia, sia nei suoi rapporti con gli altri membri della Città (EticaNicomachea, VI, 5; VI, 8 e VI, 9). Anche tra gli stoici si conserva la caratterizzazione della ph. come sapere ...
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Nicomachum, Ad
Enrico Berti
Il titolo di ad Nicomachum con cui D. cita talora l'EticaNicomachea di Aristotele (v. ETICA), si riferisce a colui che nel Medioevo era ritenuto il suo destinatario. La [...] tradizione secondo cui l'EticaNicomachea sarebbe stata così chiamata per il fatto di essere dedicata a Nicomaco, che nella storia risulta essere il figlio di Aristotele, risale ai commentatori greci della scuola di Olimpiodoro (VI sec. d.C.) e fu ...
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magnanimitate (Magnanimitade)
Domenico Consoli
E la μεγαλοψυχία, la quinta virtù morale nel catalogo redatto da Aristotele (Eth. Nic. II 7, 1107b 22), punto mediale fra la χαυνότης (presunzione) e la [...] vuole, e questo sprone si chiama fortezza, o vero magnanimitate, la quale vertute mostra lo loco dove è da fermarsi e da pugnare, IV XXVI 5), piuttosto che all'autore dell'EticaNicomachea, sembra ispirarsi a s. Tommaso (Sum. theol. II II 141). ...
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scientifico
Occorre una sola volta, al femminile, in Cv III Il 15 In questa nobilissima parte de l'anima [la mente] sono più vertudi, sì come dice lo Filosofo massimamente nel sesto de l'[Etica]; dove [...] s. ' non è altro che la " capacità " di conoscere gli enti necessari e di costruire la scienza.
Nel luogo dell'EticaNicomachea ricordato, Aristotele tratta infatti della partizione della ragione o facoltà intellettiva al fine di determinare le virtù ...
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appetibili
Sofia Vanni Rovighi
D. parla dei primi appetibili, in parallelo con le prime notizie, in Pg XVIII 57, dove dice che, come l'uomo non sa donde gli venga la conoscenza delle prime nozioni (prime [...] (Pg XVIII 57-59).
Che ogni scelta umana presupponga una tendenza al bene è detto da Aristotele nel III libro dell'Eticanicomachea, là dove descrive la genesi della scelta e paragona la deliberazione alla soluzione di un problema geometrico (Eth. nic ...
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Michelet, Karl Ludwig
Filosofo tedesco (Berlino 1801 - ivi 1893). Discepolo di Hegel (che difese contro ogni critica) ed esponente della destra hegeliana (fu prof. a Berlino dal 1829), tentò in conformità [...] della storia della filosofia (che egli vedeva terminare in Hegel); soprattutto nota la sua edizione, con commento, dell’EticaNicomachea di Aristotele (2a ed. 1948). Tra le opere principali si segnalano: Geschichte der letzten Systeme der Philosophie ...
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dianoetiche, virtu
dianoetiche, virtù
Nella dottrina morale aristotelica, le virtù che, a differenza di quelle etiche, attinenti più propriamente all’attività pratica, si riferiscono al retto comportamento [...] a quella parte dell’anima (concupiscibile o appetitiva) che, pur essendo priva di ragione, può obbedire alla ragione stessa (EticaNicomachea, I, 13, 1102 b). Secondo Aristotele vi è una gerarchia tra le virtù, e quelle intellettive sono superiori ...
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Miskawayh, Abu Ali Ahmab Muhammad ibn Yaqub
Miskawayḥ, Abū ‛Alī Aḥmab Muḥammad ibn Ya‛qub
Storico e filosofo musulmano persiano (n. Rayy 932 - m. 1030). Definito un «umanista arabo» (Arkoun, Kraemer), [...] l’aspetto della riflessione etica che rilegge l’idea aristotelica della vita contemplativa (cfr. EticaNicomachea, X) in spirituale di un antico re persiano, in cui l’autore mette in evidenza il carattere universale della sapienza e dell’etica. ...
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etica
ètica s. f. [dal lat. ethĭca, gr. ἠϑικά, neutro pl. dell’agg. ἠϑικός: v. etico1]. – Nel linguaggio filos., ogni dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale...
primavera
primavèra s. f. [lat. pop. *primavera, rifacimento del lat. class. primo vere «all’inizio della primavera (ver veris)»]. – 1. La prima delle quattro stagioni dell’anno, fra l’inverno e l’estate, che va dal 21 marzo al 21 giugno nell’emisfero...