Religione
Hans G. Kippenberg
1. Introduzione
La sociologia della religione non è nata come ramo particolare della scienza della religione, bensì in seno alla sociologia stessa (v. Tenbruck, 1991, p. [...] . La funzione della religione sarebbe quella di creare una sintesi tra l'immagine del mondo di un popolo e il suo ethos pratico, e nel far ciò essa sosterrebbe l'una con l'autorità dell'altro. La religione renderebbe evidenti i concetti metafisici ...
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Filosofo e teologo italiano (Urbino 1925 - ivi 1993); sacerdote dal 1949, insegnò filosofia della religione all'univ. Cattolica e in quella di Urbino. A lui si deve la conoscenza in Italia di alcuni importanti [...] , con la storia, con gli sviluppi sociali e politici. Fra le opere: Dietrich Bonhoeffer (1969); Teologia, ideologia e utopia (1974); Novecento teologico (1977); Filosofia della prassi (1986); L'ethos dell'Occidente (1990) e Scritti cristiani (1991). ...
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Festa
Paolo Apolito
Introduzione
Il tema della festa è stato considerato nelle sue dimensioni religiose e politiche già prima di diventare oggetto di indagine delle scienze sociali, e anche quando lo [...] ogni altra cosa" e a sua volta "assolutamente discriminante", di cui parla Kerenyi (v., 1940; tr. it., p. 35), giacché è un ethos tra i tanti che si danno in un'assetto sociale; la seconda è che esso è comunque un vincolo collettivo che non consente ...
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Scrittrice tedesca (Breslavia 1891 - campo di concentramento di Auschwitz 1942). Ebrea, alunna e assistente di Husserl, fu poi per poco tempo docente a Münster. Convertitasi al cattolicesimo nel 1922, [...] intuizioni personali (Kreuzeswissenschaft, post., 1950; trad. it. 1960), e a quelli sul senso perenne della femminilità cristiana (Das Ethos der Frauenberufe, 1931; trad. it. 1957). Beatificata nel 1987, è stata canonizzata da Giovanni Paolo II l'11 ...
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Psicologia
Tendenza a ripetere determinati atti e a rinnovare determinate esperienze, per lo più acquisita con la ripetizione frequente dell’atto o dell’esperienza stessa. Lo studio delle a. è oggetto [...] un primo tempo richiedeva uno sforzo di appropriazione. In tal modo l’acquisizione dell’a. diventa l’acquisizione stessa dell’ethos, il perfezionamento morale. Il primo a valutare in questo senso positivo l’a. fu Aristotele, che concepì la virtù come ...
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L'educazione ai sentimenti
Anna Tonelli
Le regole della 'vita emotiva'
Tra i compiti che la Chiesa considera come prioritari, l’educazione ai sentimenti rientra pienamente nel disegno di formare e modellare [...] motivi per incrementare iniziative e attività finalizzate ad arginare tendenze e abitudini destinate a mettere in discussione l’ethos cristiano.
La capillare azione che si intensifica di fronte alla cosiddetta modernizzazione dei costumi è così volta ...
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GIOVANNI da Vicenza
Luigi Canetti
Nacque a Vicenza, verosimilmente intorno all'anno 1200, figlio del causidicus Manelino, già tesoriere dell'amministrazione cittadina. La famiglia, contrariamente a [...] IX - diede un impulso decisivo nella fase di promozione e nella conduzione disciplinata secondo gli schemi di un severo ethos penitenziale, anche con l'ausilio di forme innovative di oralità e gestualità che, per il tramite dell'oratoria civile ...
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GIUSTINIANI, Giulio
Stefano Tabacchi
Nacque nel 1539, o, più probabilmente, nel 1543, a Chio, da Pietro e da Maria Giustiniani. I genitori appartenevano a due diversi rami della famiglia Giustiniani [...] . Nel suo lungo episcopato il G. affrontò con energia i gravi problemi della diocesi, dando prova di un ethos pienamente controriformistico, che coniugava un rigido ascetismo a un notevole dinamismo nel governo pastorale. Oltre a praticare numerose ...
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Dove va la storia delle religioni
Giovanni Filoramo
La situazione attuale
Gli studi di storia delle religioni conoscono oggi una duplice crisi. L’una, positiva, è una crisi di crescita. Per la prima [...] rete sta agendo su questo campo di studi in due modi: da un lato, cambiando profondamente la sua organizzazione e il suo ethos; dall’altro, fornendogli un nuovo oggetto: la religione in rete. Quest’ultimo punto, a sua volta, comprende due aspetti che ...
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virtù
Anna Lisa Schino
La condizione di perfezione morale
Il concetto di virtù (e del suo opposto, il vizio) costituisce uno dei nodi centrali nella riflessione sull’etica. Variamente interpretata, [...] le virtù pratiche o del comportamento, che si acquistano per abitudine; sono le virtù etiche (da èthos «costume, abitudine»): fortezza (o coraggio), liberalità (cioè generosità), mitezza, amabilità, sincerità, urbanità.
In corrispondenza della ...
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ethos
èthos 〈ètos〉 s. m. [traslitt. del gr. ἦϑος]. – Nel linguaggio filos. e delle scienze sociali, il costume, la norma di vita, la convinzione e il comportamento pratico dell’uomo e delle società umane, e gli istituti con cui si manifestano...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...