BIGNONE, Ettore
Piero Treves
Nato a Pinerolo il 17 dic. (non il 16 luglio) 1879 da Carlo e da Anita Matteucci, il B. si laureò a Torino in lettere (con una dissertazione su Lucrezio) nel 1901 e in filosofia [...] letteratura greca appunto per dare la priorità alla rivendicazione d'una, fra littoria e umanistica, "romanità" - i cui soli tre volumi usciti giungono fino ai prosatori dell'età ciceroniana), il B. poté tuttavia dare il meglio di sé, l'opera sua più ...
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La definizione di lingua pedantesca si basa sul fatto che proprio la lingua presiede alla costituzione della figura del Pedante in diverse commedie (e di differente area regionale) del Cinquecento (➔ Umanesimo [...] e indocile» (Contini 1976: 591), morto nel 1527 (probabilmente all’età di 94 anni).
Fin dalla dedica di Leonardo Grassi al duca d , non minus ad eum cognoscendum opus sit greca et romana quam tusca et vernacula».
Alla base lessicale latina si applica ...
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Le affricate sono articolazioni consonantiche, sorde o sonore (➔ consonanti). Dal punto di vista fonetico, sono considerate come occlusive nelle quali il rilascio dell’occlusione sia particolarmente lento [...] ;
font-size:10.0pt;
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mso-ansi-language:#0400;
mso-fareast-language:#0400; ti con ‹zi› (ad es., vizio). A partire dal latino di età imperiale, fino alla soluzione del Vocabolario, si sono osservate grafie diverse (per ...
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Un linguaggio tecnico della gastronomia si può datare per l’italiano già ai primi secoli (sicuramente agli inizi del Trecento), molto prima cioè della circolazione di ricettari classici, dai trattati rinascimentali [...] diverse, come nel caso dei maccheroni, che in età moderna sono «pasta lunga forata a sezione rotonda»; a cura di P. D’Achille & E. Caffarelli, Roma, Società Editrice Romana, pp. 89-104 (poi in Ead., L’italiano che cambia. Scritti linguistici, ...
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La formazione di nomi a partire da nomi è, fra i processi derivazionali che non prevedono cambiamento di parte del discorso, il più ricco di forme e diversificato semanticamente, lasciando da parte l’➔alterazione, [...] in seguito alla diffusione di parole di area romana che denotano comportamenti abituali perlopiù marginali o moralmente loggiato, pergolato), -atura (dentatura, velatura), -eto / -eta (agrumeto, canneto, frutteto, pineta), -ario (frasario, ...
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alfabetizzazione
La scrittura alfabetica è già attestata a metà del 2° millennio a.C. (alfabeto ugaritico, poi alfabeto protocananaico), e fu diffusa dai fenici (a partire dal sec. 11° a.C.) nel Mediterraneo, [...] diffusione dell’a. in tutto il corso della civiltà greca e romana. Il cristianesimo si affermò così in una società con un’ampia dell’industria della parola scritta e stampata e introduce all’età della politica di massa. A partire dalla seconda metà ...
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I nomi dei secoli possono essere indicati da un numerale cardinale oppure da un numerale ordinale (➔ numerali). Oltre che con la normale trascrizione alfabetica, i nomi di secoli indicati da un numerale [...] dei secoli dal II millennio a.C. circa fino all’età contemporanea (per i secoli dei millenni anteriori si preferisce ricorrere ’articolo determinativo e secolo: scritta con le cifre romane, la variante non potrebbe essere distinta da diciannovesimo. ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] dei Flavi, l’epoca di Traiano (98-117) trova in Tacito la grandezza della migliore letteratura romana. Nello storico è l’amara coscienza di un’età carica di problemi e, pur nella raggiunta potenza senza precedenti, già percorsa da segni di stanchezza ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] nell’ambito delle diverse esperienze giuridiche, anche se è solo con l’età moderna che si è affermata l’idea della l. come fonte primaria. Nell’ambito dell’esperienza romana, infatti, la lex si contrapponeva alle altre fonti del diritto (quali l ...
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L’arte del dire, cioè del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto è studiata nella sua attuazione pratica, nelle sue manifestazioni storiche, nella sua evoluzione, nei [...] parlare, per la Grecia, di indirizzi retorici (➔ atticismo).
O. romana. - Anche a Roma l’o. sorse presto nelle discussioni del più antichi, del 13° sec.). L’o. civile dell’età umanistica ebbe uno dei maggiori rappresentanti in E.S. Piccolomini ( ...
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romanista
s. m. e f. [der. di romano1; nel sign. 2 è un prestito dal fr. romaniste, da roman «romanzo1, neolatino»] (pl. m. -i). – 1. Giurista specializzato nello studio e nella conoscenza del diritto romano. 2. Studioso, linguista o filologo...
romanico1
romànico1 agg. e s. m. [dal lat. Romanĭcus, der. di Romanus «romano1», con sign. dato in opposizione a quello di gotico] (pl. m. -ci). – Arte r. (o, come s. m., il romanico), denominazione con cui, a partire dall’Ottocento, è stata...