Il verbo volgarizzare (attestato dal 1268) significa, in senso stretto, volgere un testo latino in lingua volgare (secondo un processo di traduzione ‘verticale’, dalla lingua più prestigiosa a una meno); [...] anche molto distanti tra loro (§ 2.4).
In età medievale, il confine tra volgarizzamento e opera originale è di ➔ latinismi privi di esatto corrispondente nel testo latino di partenza; per tutti si veda: «Da quello luogo lo Sole, essente nel mezzo ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] (come a); recente, a Napoli, la a nel complemento di paragone riferito all’età (lui ha un anno in più a me) e nella locuzione . «straccione»), meza cazétta «persona dappoco» (lett. «mezza calzetta»), péreta «donna vistosa ma inelegante» (lett. « ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] misura e invenzione, costanza e scoperta – l’età è accumulo di cose uguali che si arricchisce e approfondisce sempre benché sia sicuro di esserci in mezzo: spariti i negozi, l’edicola, il posteggio; si sente solo la solitudine di una piazza (Maria ...
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PETROCCHI, Giorgio
Guido Lucchini
PETROCCHI, Giorgio. – Nacque a Tivoli il 13 agosto 1921 da Giuseppe e Valeria Vanni. Laureatosi in giurisprudenza all’Università di Roma nel 1942, fu bibliotecario [...] Aretino e all’età in cui visse, esamina in ordine le prose narrative, il teatro (di cui Petrocchi curò mezzo secolo trascorso, anche alla luce dei lavori codicologico-paleografici recenti di Marisa Boschi Rotiroti, e di Gabriella Pomaro. L’edizione di ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] oratoria dedicati alla pronuntiatio, si sofferma sui segni di interpunzione come mezzi per sostenere e «tenere in sospeso» il discorso età barocca, lingua dell’) precisa che l’interpunzione sfugge a principi normativi rigidi e che, ancor più di ...
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Per lingua inventata si intende una lingua artificiale, provvista di proprie regole sintattiche (descritte o meno) e proprio lessico (inventariato o meno). Sono state inventate lingue artificiali per motivi [...] agli angeli).
Forme di glossolalia sono anche state attribuite all’infanzia, ritenuta l’età in cui le convenzioni è l’alfabeto serpentino, usato da Federico Fellini in Otto e mezzo, con la formula magica «asanisimasa», anima in alfabeto serpentino);
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Con il termine italoamericano ci si riferisce per lo più alla parlata fortemente mista degli emigrati italiani d’America, descritta fin dagli studi di Livingston (1918) e Menarini (1947). Tale parlata [...] trasforma in un esodo tra il 1880 e il 1924, quando oltre 4 milioni e mezzodi italiani lasciarono il loro paese, sbarcando a Ellis Island, nel porto della città di New York. Gli Stati Uniti costituiscono, dopo la Francia e la Svizzera, la meta più ...
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Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] sensualità (Manzoni definì Fede e bellezza «mezzo venerdì santo e mezzo sabato grasso»). I protagonisti Maria e Giovanni primo Ottocento. Dall’età giacobina all’Unità, Bologna, il Mulino.
Serianni, Luca (1999), Dizionari di ieri e di oggi, allegato a ...
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I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] segnali discorsivi diversi da quelli usati da altre fasce dietà, e più velocemente mutevoli nel tempo. In generale, di una divinità maldestra (Umberto Eco, Il pendolo di Foucault, Milano, Bompiani, 1988, p. 120).
(e) Mezzo usato, tipi di testo e di ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] diversi modi: dicendo più di quanto avviene o è avvenuto; con una similitudine; con un paragone; o per mezzodi una metafora. Ma si nel Seicento (ad es., con Giovan Battista Marino; ➔ età barocca, lingua dell’). Ma fu soprattutto l’Ottocento a ...
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mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; m. risma di carta; m. metro, m....
mezzano
meżżano agg. e s. m. [lat. medianus, der. di medius «mezzo1»]. – 1. agg. a. Che è in mezzo (in senso fig.), di cosa che sta in mezzo fra il grande e il piccolo, fra il buono e il cattivo nel suo genere, o che in una gradazione qualsiasi...