VIÉLÉ-GRIFFIN, Francis
Poeta francese, nato a Norfolk (nella Virginia) nel 1864. Si trasferì giovane in Francia, aderì al movimento simbolista ed esordì nella rivista Lutèce, pubblicandovi versi regolari, [...] e sia in altri successivi, nei quali si nota non di rado nei soggetti un certo alessandrinismo filtrato attraverso l'estetismo dominante nella letteratura inglese alla fine del secolo XIX, e, nella derivazione letteraria dei temi, una certa freddezza ...
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MOMBERT, Alfred
Emma Mezzomonti
Poeta tedesco, nato a Karlsruhe il 6 febbraio 1872. Compiuti gli studî a Heidelberg, Lipsia, Monaco e Berlino, esercitò per pochi anni (1900-06) l'avvocatura a Heidelberg. [...] (1925). Tentò spesso "cose più grandi di lui", ma resta appunto perciò una delle figure più rappresentative della crisi dell'estetismo mistico in Germania, nel volgere del secolo.
Bibl.: H. Reinhart, A. M. Der Denker, Lipsia 1903; K.H. Strobl, A ...
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SIMBOLISMO
Venceslao IVANOV
Nel 1885 Jean Moréas in una replica (sul XIXme Siècle, 11 agosto) a P. Bourde, collaboratore del Temps, il quale aveva tacciato Verlaine, Mallarmé e i loro seguaci di "decadentismo" [...] a cui si rivolge a realibus ad realiora e fa in certo qual modo suo il principio anagogico dell'estetica medievale. Aderisce dunque alle norme del "simbolismo eterno" che Charles Maurras oppone a quello "decorativo" (noi lo chiamiamo soggettivistico ...
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NERVO, Amado
Salvatore Battaglia
Poeta messicano, nato a Tepic il 27 agosto 1870, morto a Montevideo il 25 maggio 1919. Cresciuto in un ambiente familiare semplice e devoto, istruitosi in un seminario [...] Darío, il N. venne sviluppando la sua sensibilità lirica, con un contenuto spirituale che oscillò sempre tra un raffinato estetismo "modernista" e una ingenita religiosità. Anche nell'ultimo periodo, in cui entrò nella diplomazia (dal 1905) - che per ...
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CONTI, Angelo
Marcello Carlino
Nacque a Roma da Vincenzo e da Agata Casali il 21 giugno 1860, in una famiglia di antica tradizione culturale originaria di Arpino.
Compì i primi studi nella allora capitale [...] Il Mattino, 8 ag. 1930; T. Rovito, in Letterati e giornal. contemporanei, Napoli 1922, p. 110; T. Verratti, A.C. L'uomo, l'esteta, il credente, Napoli 1931; G. Papini, A. G. poeta, pref. ad A. Conti, San Francesco, Firenze 1931, pp. 5-33; G. Bellonci ...
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STERNBERG, Josef von
Gian Luigi RONDI
Regista del cinema americano e tedesco, nato a Vienna nel 1894. Dopo un breve periodo di attività teatrale in Europa si trasferiva in America nel 1925. Qui, da [...] di vicende disparate e peregrine, tutte appoggiate su di lei: eretta a simbolo di femminilità, a paragone di estetismo, a ispiratrice, a dannatrice. Separatosi dalla "sua" Dietrich, S. inscenava una convincente riduzione cinematografica di Delitto e ...
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VAUDOYER, Jean-Louis
Scrittore francese, nato al Plessis-Piquet, presso Parigi, il 10 settembre 1883. Appartiene a una famiglia illustratasi per parecchie generazioni nelle opere d'architettura, ed è, [...] 1929; Les délices de l'Italie, 1924; Italiennes, 1934; En France; Cartes et estampes, 1936); è caratterizzata da un discreto estetismo, appassionato nel fondo, che ricorda quello di Henri de Régnier.
Come il Régnier, che gli fu amico e in certo senso ...
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Regista e scenografo (Genova 1921 - ivi 1989). Esordì come mimo con A. Fersen, quindi fu nella compagnia "Il carrozzone" di F. Piccoli, come attore, scenografo e costumista (1947-53). Dopo alcune esperienze [...] Faust Marlowe-Burlesque, 1976, in collab. con L. Salveti), T. creò spettacoli che oscillavano fra un elegante estetismo e una corrosiva parodia. Ha allestito inoltre tre interessanti e controversi spettacoli dannunziani (La città morta, Francesca da ...
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Rivista letteraria mensile pubblicata a Roma dal 1919 al 1923, redatta da un gruppo di scrittori (V. Cardarelli, che la diresse dal 1920, R. Bacchellli, A. Baldini, B. Barilli, E. Cecchi, L. Montano, A.E. [...] rappresentante in P. Valéry.
La reazione della R. rimase sostanzialmente nell’ambito di quel frammentismo e di quell’estetismo (di origine soprattutto dannunziana) dei quali si proponeva il superamento; la rivista e la tendenza che essa incarnò ...
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. Etimologicamente, "estetica" (gr. αἰσϑητική da αἴσϑησις "sensazione") vale "dottrina della conoscenza sensibile", e può opporsi con ciò a "noetica", o dottrina della conoscenza intellettuale, in base [...] per Aristotele la realtà più perfetta, in quanto atto puro, è esclusione di ogni materia e potenza terrena. Ma la realtà estetica rilutta a tale esclusione: non c'è bellezza che non sia, insieme, idea e cosa, forma e materia, universale e particolare ...
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estetismo
s. m. [der. di estetico]. – In senso proprio, atteggiamento del gusto e del pensiero che, ponendo i valori estetici al vertice della vita spirituale, considera la vita stessa come ricerca e culto del bello, come creazione artistica...
esteta
estèta s. m. e f. [dal gr. αἰσϑητής «che sente, che percepisce», dal tema di αἰσϑάνομαι «sentire, percepire»] (pl. m. -i). – 1. Chi, in arte, afferma il concetto del bello in sé e per sé, senza attribuire importanza ad altri aspetti...