Per minoranze linguistiche si intendono gruppi di popolazione che parlano una lingua materna diversa da quella di una maggioranza: quest’ultima si identifica normalmente coi parlanti che hanno come lingua [...] ) e Rom (accresciuti di recente dall’immigrazione dall’Est europeo; ➔ zingare, comunità).
La nozione di alloglossia (sollecitata anche dall’approvazione da parte del Consiglio d’Europa di una raccomandazione nota come Carta europea delle lingue ...
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Le parlate dei diversi gruppi zingari in Italia sono riconducibili al romanes (o lingua romani, romani čhib), una lingua ben definibile storicamente e strutturalmente, ma comprendente varietà dialettali [...] pianura padana e adiacenze, nonché i sinti del Nord-est legati piuttosto al mondo germanico e forse di più recente & G. Ambrosch (Graz, September 12-14, 2002), München, Lincom Europa, pp. 7-22.
Morelli, Bruno & Soravia, Giulio (1998), I ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] , […] ad summam litteram consonantem adposita cui vocalis subtracta est», dando l’esempio «tanton’ me crimine dignum?» ( medievale, in Antonelli, Giuseppe et al., Storia della punteggiatura in Europa, a cura di B. Mortara Garavelli, Roma - Bari, ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] proprio e molti altri, tra i quali ÷ e = per indicare est ed esse).
L’uso di abbreviazioni è una pratica antica. Si bizantina e nella latinità medievale, in Storia della punteggiatura in Europa, a cura di B. Mortara Garavelli, Roma-Bari, Laterza ...
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La portata complessiva dell’➔interferenza russa nella lingua italiana è stata largamente sottovalutata. In effetti, sia in età zarista sia nella fase compresa tra la Rivoluzione d’ottobre e la dissoluzione [...] quegli anni andava assumendo un ruolo di primo piano nella storia d’Europa con l’entrata in scena di personaggi quali Pietro il Grande e 1968) per evocare il ristabilimento dell’ordine nei paesi dell’Est, e più in generale per designare ogni forma di ...
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Tabu è una parola polinesiana («sacro, proibito»), spesso, ma impropriamente, pronunciata tabù, che designava originariamente una proibizione rituale riguardante oggetti o persone rivestiti di sacralità; [...] turpe est, ne alieno quidem; si non est, suo potius. Caudam antiqui «penem» vocabant […] at hodie penis est in Dimitri K. (1988-1989), Tabù linguistici nelle popolazioni dell’Europa orientale e dell’Asia settentrionale, «Quaderni di semantica» 9, ...
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Le comparative sono frasi subordinate che introducono un paragone rispetto a un termine (detto comparato o primo termine di paragone) della frase reggente o principale. La frase comparativa, normalmente [...] (meglio, maggiormente, migliore, maggiore):
(7) all’Europa diamo più di quello che riceviamo
(8) è andata du nicht denkst «sono più malato di quel che tu non pensi», fr. Il est plus riche qu’il ne semble «è più ricco di quanto non sembri»: cit. ...
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L’espressione costruzione passiva indica un gruppo di costrutti sintattici che servono a esprimere una delle ➔ diatesi possibili in italiano, cioè la diatesi passiva. La frase nell’esempio (1) contiene [...] italiano (e, in generale, in numerose lingue indoeuropee d’Europa, con opportuni equivalenti) la costruzione detta ‘si’ passivante, mentre quelle perfettive si esprimevano con perifrasi quali cantatus est, per es., per il perfetto passivo». In forme ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] e del futuro attivo con forme perifrastiche (amatus est per amatur), l’affermarsi di tempi perifrastici composti da il 18° sec. il l. fu abbandonato in tutta l’Europa occidentale come lingua della diplomazia e della scienza (Galileo e Cartesio, ...
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Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] . L’effetto prodotto fu il declinare del cosiddetto y. occidentale nei paesi di area tedesca, mentre nell’Europa dell’Est la lingua si diffuse paradossalmente anche grazie agli scrittori illuministi, che avevano riconosciuto nello y. l’unico mezzo ...
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est
èst s. m. [dall’ingl. east, attrav. lo spagn. este e il fr. est]. – 1. Quello, tra i quattro punti cardinali dell’orizzonte di una località, che si trova dalla parte dove sorge il sole; è indicato con il simbolo E, ed è detto anche oriente...
orientale
agg. [dal lat. orientalis]. – 1. Di oriente, posto a oriente rispetto ad altri luoghi (contrapp. a occidentale): le coste o. d’Italia; i confini o. dell’Ungheria; le regioni o. della Francia; la Sicilia o.; il Mediterraneo o.; le...