Filosofo greco (n. Licopoli, Egitto, 203-206 - m. in Campania 269-270), massimo rappresentante del neoplatonismo antico. P. è autore delle Enneadi, cioè di sei gruppi di nove scritti ciascuno, raccolti [...] tali ipostasi è solo la materia, indeterminata e indefinibile, puro non essere e tenebra, in quanto privazione di luce. Il concetto dell'emanazione, per cui il supremo principio, pur permanendo chiuso nella sua trascendente perfezione, si moltiplica ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] offerto ai nostri sforzi verso il fine supremo della libertà spirituale, dividendo schematicamente tale a sua volta la volontà politica, se non vuol esser gesto precario, deve essere coscienza storica, coscienza del mondo che urge intorno a ...
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Uguaglianza
Paolo Comanducci
(XXXIV, p. 621)
L'idea di uguaglianza, antichissima, multiforme e spesso sfuggente, presenta significati diversi a seconda dei contesti discorsivi in cui ricorre. Si possono [...] filosofia politica liberale, sulla base del valore supremo dell'autonomia individuale. Le uniche discriminazioni oggi, quelle sono state considerate le caratteristiche più rilevanti di un essere non modificabile (non si può, o meglio: non si poteva ...
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WROŃSKI (Hoene-Wroński) Józef Maria
Pensatore polacco, nato a Wolsztyn presso Poznań il 24 agosto 1778, morto a Neuilly il 9 agosto 1853. Partecipò giovanissimo, quale ufficiale d'artiglieria, all'insurrezione [...] di spiegare il senso della storia e di scoprire lo scopo supremo degli stati. Per mezzo di una formula matematica, detta da de création" e derivata dall'essenza stessa dell'"Assoluto" può essere dedotta tutta la realtà.
Le idee del W., ricche di ...
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WEISSE, Christian Hermann
Filosofo spiritualista, nato a Lipsia il 10 agosto 1801, morto a Stotteritz presso Lipsia nel 1866; professore di filosofia in quell'università. Appartenne alla cosiddetta "destra" [...] triplice elemento divino dalla cui operosità creatrice è scaturito l'essere e si sviluppa il divenire del mondo. La sua cristologia quella "comunità del regno dei cieli" che è il suo supremo ideale.
Scrisse fra l'altro: Die Idee der Gottheit (Dresda ...
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Scienza indiana. Il pensiero indiano
Raffaele Torella
Il pensiero indiano
Una 'filosofia' indiana?
I diversi modi in cui nel tempo si è articolata questa domanda e le risposte date a essa sono da inquadrare, [...] fuoco. Fuoco e terra sono gli elementi con cui il supremo Signore forma l'Universo, il cosiddetto 'uovo di Brahmā' di più delicato della prakṛti, io penso, che una volta che sa di essere stata vista non si espone più allo sguardo dell'anima. (59-61ab) ...
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Il Rinascimento. La scienza e le arti
Samuel Y. Edgerton
Paolo Gozza
Scott L. Montgomery
La scienza e le arti
La matematizzazione della pittura, della scultura e dell'architettura
di Samuel Y. Edgerton
All'inizio [...] Muse, che dirigono i moti vocali dei corpi celesti, dal supremo cielo stellato alla Terra. Il piede del dio comunica alla Terra , è il progettare e far venire all'essere cose che possono essere o non essere, il cui principio è in colui che produce ...
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INTELLETTUALI
Zygmunt Bauman e Bruno Bongiovanni
Intellettuali
di Zygmunt Bauman
Definizione del concetto
Il termine 'intellettuali' fece la sua prima comparsa nel linguaggio del pubblico dibattito [...] di pensiero, e in seguito nella richiesta di influenza politica - basata sull'idea che il sovrano, legislatore supremo, avesse bisogno di essere illuminato e guidato dai philosophes, unici portavoce della Ragione secondo i principî della quale doveva ...
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Il Rinascimento. Il metodo e l'ordine del sapere
Cesare Vasoli
Il metodo e l'ordine del sapere
Prodromi di un dibattito
La ricostruzione del lungo dibattito cinquecentesco sui criteri fondamentali [...] che la si potesse considerare una sorta di "scienza suprema", in un certo senso depositaria dei principia communia di farle. Sarebbe infatti da sciocchi voler far ciò che non può essere fatto in alcun modo; quelle cose, invece, che possiamo fare ...
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Scienza greco-romana. Aristotele
Enrico Berti
Aristotele
Il ritorno al naturalismo presocratico nelle opere perdute
L'originalità di Aristotele rispetto a Platone nel modo di concepire quell'indagine [...] plasmatrice, ma è quello di un'azione combinata di più principî, cioè l'azione motrice del dio supremo e la tendenza intrinseca degli esseri naturali a realizzare il proprio bene.
La teoria della scienza
Fra le opere di Aristotele a noi pervenute ...
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supremo
suprèmo (ant. supprèmo) agg. [dal lat. supremus, superl. di supĕrus «superiore, che sta sopra»]. – 1. letter. Che sta nel posto più alto, che è al di sopra di ogni altra cosa: Poi che noi fummo in su l’orlo suppremo De l’alta ripa...
essere2
èssere2 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. La condizione di aver vita, di avere realtà, esistenza, conforme al sign. primo e assoluto del verbo: l’e. e il nulla; passare dall’e. al non e. (per estens. può indicare anche il...