Nome che designa le tribù germaniche di Angli, Sassoni e Iuti che dalle regioni dell’Elba e del Weser migrarono nella Britannia nei sec. 5° e 6°. I primi colonizzarono l’Anglia orientale e le regioni settentrionali [...] al cristianesimo gli edifici religiosi sono gli unici a essere costruiti more Romanorum, in mattoni e in pietra, il presbiterio dalla navata. Della ricca decorazione e degli arredi poco o nulla rimane: una vetrata a Jarrow (sec. 7°); resti di un ...
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Narrazione poetica di gesta eroiche, spesso leggendarie. Si distingue comunemente in e. (o poesia epica) tradizionale, quella che raccoglie in organica unità di poema racconti elaborati dalla tradizione [...] opere di Esiodo; dei successori è rimasto poco o nulla. Nel periodo ellenistico prevale l’ epillio, breve episodio nello sforzo concorde di dare all’Italia un poema nazionale degno di essere posto a fianco degli antichi. L’Italia liberata da’ Gotti ...
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Geologia
Lo spostamento verso il mare della linea di costa. Questo fenomeno (opposto a quello della trasgressione) può verificarsi durante condizioni di stazionarietà o di sollevamento relativo del livello [...] xj) moltiplicati per le corrispondenti frequenze nij è nulla. Mentre β0 dipende dalla scelta dell’origine e σ2 (XTX)–1. La costante incognita σ2, a sua volta, può essere stimata correttamente mediante la quantità
La variabile (n−k−1)/s2 è ...
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Poeta latino del 1° sec. a. C. La tradizione antica non è concorde sulle date di nascita e di morte, che si possono collocare rispettivamente nel primo decennio del sec. 1° a. C. e intorno al 55 (secondo [...] eccellente conoscitore e assertore tanto convinto da non introdurre praticamente nulla di proprio. Per quel che riguarda la forma dell'opera norme etiche e dei concetti fisici epicurei, non poteva essere contenuto nella grande tela del poema, se non ...
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Pseudonimo dello scrittore francese Henri Beyle (Grenoble 1783 - Parigi 1842). Nato da famiglia della migliore borghesia, perse la madre in tenera età e crebbe nell'astio per il padre. La sua formazione [...] e tutta la complessa avventura si svolge in un ambiente che vorrebbe essere quello dell'Italia dopo il congresso di Vienna, ma che in in luce, via via che la fama di S., pressoché nulla mentre egli era in vita, veniva consolidandosi, dando luogo a ...
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Il poeta più antico della Grecia continentale (forse inizî sec. 7° a..C.), e il primo la cui personalità ha carattere storico. Le notizie, non leggendarie, che la tradizione antica ci ha conservato, sono [...] Plutarco, la critica moderna non dubita. Gli antichi non sapevano nulla del tempo in cui E. era vissuto; noi possiamo solo forse di cosmogonie e teogonie più antiche, che però dovevano essere soltanto cataloghi e genealogie. Le Opere (῎Εργα) sono un ...
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Poeta (Firenze 1432 - Padova 1484), fratello di Luca e di Bernardo. Protetto da Lorenzo de' Medici, passò nel 1473 al servizio del principe Roberto di Sanseverino. Il suo capolavoro è il poema cavalleresco [...] cagione della fama di empietà che anche a Padova doveva essere arrivata, possibilmente con molte esagerazioni.
Opere
Di sentimenti cavalleresco, che P. riprende e riscatta, divengono nulla più che inesauribili pretesti comici, intorno ai quali ...
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Poeta lirico latino (n. Verona 84 a. C. circa - m. non prima del 54). Di agiata famiglia, andò a Roma appena indossata la toga virile e fu accolto nell'alta società e nei circoli letterarî più noti. Fu [...] Sabina. A Roma avvenne l'incontro e sorse l'amore per la donna che doveva essere la gioia e la tragedia della sua vita di poeta e d'uomo, ch' alla sua prodigalità. Ne tornò senza aver ottenuto nulla, dopo essersi recato a piangere sulla tomba del ...
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Poeta dialettale (Roma 1858 - ivi 1940). Fra i più significativi esponenti dei «XXV della Campagna Romana», P. dal 1930 fece parte dell'Accademia d'Italia. A consacrare definitivamente la sua fama di poeta [...] non fu un poeta epigrammatico e riuscì benissimo a raccontare senza nulla perdere nell'intensità del tono lirico. È la sua stessa per la sua stessa natura drammatica e parlata - di essere integrata dalla recitazione (e infatti P., ottimo dicitore, ...
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Poeta e drammaturgo tedesco (Weimar 1761 - Mannheim 1819). Scrittore estremamente prolifico e versatile, ha lasciato una serie innumerevole di lavori teatrali, affermandosi come il favorito dal pubblico [...] (1789) che ebbe un successo enorme, contro il quale nulla valsero gli scherni dello Schiller e una tarda parodia. Altrove invece felice articolazione del dialogo. Fra i moltissimi titoli possono essere ricordati, oltre a quelli già citati, Armut und ...
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nulla
pron. indef., s. m. e avv. [lat. nūlla, neutro pl. dell’agg. nullus -a -um «nessuno»], invar. – Come pron. e sost., nessuna cosa; come avv., in nessuna quantità o misura, e sim. Coincide quasi esattamente nei sign. e nella maggior parte...
nullita
nullità s. f. [dal lat. mediev. nullitas -atis, der. del lat. nullus «nessuno»]. – 1. L’essere nullo, privo cioè di valore o di validità, di efficacia: riflettere sulla n. della vita, della propria esistenza; la n. di un argomento,...