Il poeta più antico della Grecia continentale (forse inizî sec. 7° a..C.), e il primo la cui personalità ha carattere storico. Le notizie, non leggendarie, che la tradizione antica ci ha conservato, sono [...] Plutarco, la critica moderna non dubita. Gli antichi non sapevano nulla del tempo in cui E. era vissuto; noi possiamo solo forse di cosmogonie e teogonie più antiche, che però dovevano essere soltanto cataloghi e genealogie. Le Opere (῎Εργα) sono un ...
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Filosofo (Mantova 1462 - Bologna 1525). Dalla vasta opera di P. emerge una delle figure più notevoli della cultura rinascimentale e soprattutto dell'aristotelismo cinquecentesco: in lui da un lato i problemi [...] è «neutro» e la sua soluzione può essere data solo da Dio ed essere quindi oggetto di fede. Delle altre opere, forme ed essenze occulte, influenze celesti, che non hanno nulla in comune con il naturalismo empiristico, matematico e meccanicistico ...
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Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). [...] , ma come moto regolato, εὐστάϑεια, equilibrio dell'essere con sé medesimo, che eviti le lacerazioni e carnale si dissolve. Onde la famosa proposizione di E., per cui la morte è nulla per noi, perché quando ci siamo noi la morte non c'è e quando c ...
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Poeta (Firenze 1432 - Padova 1484), fratello di Luca e di Bernardo. Protetto da Lorenzo de' Medici, passò nel 1473 al servizio del principe Roberto di Sanseverino. Il suo capolavoro è il poema cavalleresco [...] cagione della fama di empietà che anche a Padova doveva essere arrivata, possibilmente con molte esagerazioni.
Opere
Di sentimenti cavalleresco, che P. riprende e riscatta, divengono nulla più che inesauribili pretesti comici, intorno ai quali ...
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Poeta lirico latino (n. Verona 84 a. C. circa - m. non prima del 54). Di agiata famiglia, andò a Roma appena indossata la toga virile e fu accolto nell'alta società e nei circoli letterarî più noti. Fu [...] Sabina. A Roma avvenne l'incontro e sorse l'amore per la donna che doveva essere la gioia e la tragedia della sua vita di poeta e d'uomo, ch' alla sua prodigalità. Ne tornò senza aver ottenuto nulla, dopo essersi recato a piangere sulla tomba del ...
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Poeta dialettale (Roma 1858 - ivi 1940). Fra i più significativi esponenti dei «XXV della Campagna Romana», P. dal 1930 fece parte dell'Accademia d'Italia. A consacrare definitivamente la sua fama di poeta [...] non fu un poeta epigrammatico e riuscì benissimo a raccontare senza nulla perdere nell'intensità del tono lirico. È la sua stessa per la sua stessa natura drammatica e parlata - di essere integrata dalla recitazione (e infatti P., ottimo dicitore, ...
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Poeta e drammaturgo tedesco (Weimar 1761 - Mannheim 1819). Scrittore estremamente prolifico e versatile, ha lasciato una serie innumerevole di lavori teatrali, affermandosi come il favorito dal pubblico [...] (1789) che ebbe un successo enorme, contro il quale nulla valsero gli scherni dello Schiller e una tarda parodia. Altrove invece felice articolazione del dialogo. Fra i moltissimi titoli possono essere ricordati, oltre a quelli già citati, Armut und ...
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Tartàglia, Niccolò. - Matematico (Brescia 1499 circa - Venezia 1557). T. affrontò molte questioni di matematica pura e applicata e scoprì, contendendola con G. Cardano, la formula risolutiva dell'equazione [...] la sua scoperta quattro anni dopo (1539) a Cardano, nella speranza di essere da lui introdotto nel mondo accademico: tenne segreta la dimostrazione, e impegnò Cardano a non pubblicare nulla prima di lui. Ma Cardano e il suo allievo Ferrari non solo ...
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Carlo Cellucci
Teologo cattolico, logico e matematico (Praga 1781 - ivi 1848). Figlio di un emigrato italiano nativo di Nesso, nel 1805 fu nominato prof. di filosofia della religione all'univ. di Praga. [...] di ciò c'era l'idea che le proposizioni di cui si occupa la logica non hanno nulla a che fare con gli effettivi pensieri degli esseri umani né con le loro espressioni linguistiche. Mentre i pensieri hanno un carattere concreto, spazio-temporale, le ...
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Filosofo italiano (Brescia 1929 - ivi 2020), professore di filosofia nell'univ. cattolica del Sacro Cuore di Milano (dal 1962), poi (dal 1970) di filosofia teoretica nell'univ. di Venezia, dove dal 2005 [...] cultura occidentale parificherebbero l'essere al niente, negherebbero l'essere e, con l'essere, la ricerca della verità (a cura di S. Bignotti, 2012); Intorno al senso del nulla (2013); La potenza dell'errare. Sulla storia dell'Occidente (2013); ...
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nulla
pron. indef., s. m. e avv. [lat. nūlla, neutro pl. dell’agg. nullus -a -um «nessuno»], invar. – Come pron. e sost., nessuna cosa; come avv., in nessuna quantità o misura, e sim. Coincide quasi esattamente nei sign. e nella maggior parte...
nullita
nullità s. f. [dal lat. mediev. nullitas -atis, der. del lat. nullus «nessuno»]. – 1. L’essere nullo, privo cioè di valore o di validità, di efficacia: riflettere sulla n. della vita, della propria esistenza; la n. di un argomento,...