La diffusione e lo sviluppo della f. nel secondo dopoguerra è stato principalmente determinato dalla pubblicazione, a partire dal 1950, degl'inediti husserliani. È noto che le opere pubblicate da E. Husserl [...] che poneva invece l'esistenza, e cioè l'uomo, in dipendenza rispetto all'esseree alla sua verità. Tuttavia, Metaphysische Voraussetzungen in Husserls Zeitanalysen, Meisenheim 1961; E. Paci, Tempoe verità nella fenomenologia di Husserl, Bari 1961; ...
Leggi Tutto
(XIV, p. 243; App. IV, i, p. 720)
Filosofia
di Valerio Verra
Negli ultimi anni l'e. è stata indubbiamente una delle correnti filosofiche che ha avuto maggiore diffusione e risonanza, fino al punto che [...] greco. Gadamer esclude che in Platone il bene possa essere ridotto a una sorta di oggetto ideale di cui si possa avere scienza allo stesso modo delle altre idee e, al tempo stesso, attribuisce una posizione centrale nel pensiero aristotelico alla ...
Leggi Tutto
METAFISICA
Guido Calogero
Il nome di questa scienza, che si presenta nella tradizione come quella che occupa il vertice della gerarchia dello scibile, in quanto suprema scienza filosofica, deve la sua [...] 'esso determinato in primo luogo dal carattere eleatico e melissiano dell'immutabile costanza nel tempo, mentre il mondo fisico partecipa del carattere transeunte del divenire eracliteo. L'essereè identificato col permanere eterno: le idee meritano ...
Leggi Tutto
MEDICINA RIABILITATIVA
Claudio Massenti
È il ramo della m. comprendente le conoscenze, gli studi e i procedimenti di vario ordine (diagnostici, terapeutici, protesici, rieducativi, assistenziali e sociali) [...] , dalla seconda giornata della sua insorgenza, richiede la cateterizzazione e, in un secondo tempo, una paziente opera di rieducazione funzionale. Al cateterismo a permanenza dev'essere preferito quello intermittente, ripetuto, cioè, più volte (4÷2 ...
Leggi Tutto
L'assoluto, in senso empirico, è ciò che è per sé pensato, non in relazione ad altro, anche se in altri rapporti è condizionato o relativo; in senso gnoseologico è ciò che necessariamente è da riconoscere: [...] dell'assoluto nasce appena si fanno sentire le difficoltà logiche dell'essere che diviene; cosicché, di fronte a ciò che èe che non è nello stesso tempo, si pone ciò che necessariamente è. Di fronte alla natura quale si manifesta ai sensi, sorge la ...
Leggi Tutto
IO (lat. ego; fr. moi; sp. yo; ted. Ich; ingl. myself)
Vito FAZIO-ALLMAYER
L'uso del termine "io" tende a sostituire l'uso del termine "soggetto" dopo la scoperta kantiana della sintesi a priori; sebbene [...] attività sintetica, e quindi come attualità. Questo non poteva essere bene espresso dal vecchio termine "soggetto" e Kant adoperò il come attività è necessariamente universale e particolare allo stesso tempo, è quell'unione anzi dell'universale e del ...
Leggi Tutto
Secolarizzazione
Langdon Gilkey
di Langdon Gilkey
Secolarizzazione
sommario: 1. Introduzione. 2. Genesi, natura e sviluppo dello ‛spirito secolare'. 3. La crisi: contraddizioni nella cultura secolare, [...] prassi nella società tecnologica, Bari 1969).
Heidegger, M., Sein und Zeit, Tübingen 1927 (tr. it.: Essereetempo, Milano 1970).
Hempel, C., The function of general laws in history, in Theories of history (a cura di P. Gardiner), New York 1959.
Jay ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Heidegger ha lasciato il suo segno indelebile su tutto il pensiero contemporaneo ponendo [...] il non ancora realizzato o l’opposto del necessario), bensì in senso esistenziale: “l’esserci è la possibilità dell’esser libero per il più proprio poter essere” (Essereetempo, § 31), cioè dell’esistere in vista di sé; ma il “ciò-in-vista-di-cui ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Secolo ricchissimo di esperienze e intuizioni filosofiche, il Novecento vede confrontarsi [...] comprensibile senza prendere in considerazione l’opera da cui ha preso criticamente ispirazione, Essereetempo (Sein und Zeit, 1927) del filosofo tedesco Martin Heidegger, controversa quanto mastodontica figura di snodo tra fenomenologia, filosofia ...
Leggi Tutto
Nella storia della filosofia si incontrano sostanzialmente due significati di c., uno soggettivo, come sicurezza da parte del soggetto della verità di una conoscenza acquisita, e uno oggettivo, come garanzia [...] corrispondono a quello soggettivo e oggettivo, e cioè «l’essere certo come modo d’essere dell’Esserci» (ossia c. dell’uomo) e la c. dell’«ente di cui l’Esserci è certo», che è derivata dalla prima (Essereetempo, § 52). Nella filosofia contemporanea ...
Leggi Tutto
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice *bhū- che ricorre nel sanscr. ábhūt...