Atteggiamento spirituale in cui lo spirito individuale trova risposta al senso del suo esseree la piena esplicazione delle proprie capacità nella contemplazione e nel ‘contatto’ con la realtà del divino [...] ’Uno al di sopra dell’esseree del pensiero; il saggio, per congiungersi a lui, deve trascendere il mondo sensibile e l’intelligibile e, rientrando in sé stesso, farsi assolutamente semplice, attingere il proprio centro e così congiungersi col centro ...
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Nella storia delle religioni, manifestazione da parte della divinità di sé stessa, della propria esistenza e natura, dei propri poteri (in tal caso r. può equivalere a epifania, ierofania, teofania), oppure [...] : nel Vecchio Testamento Yahweh èil «Dio nascosto» (Is. 45, 15), la cui maestà rimane velata anche nelle teofanie con le figure più rappresentative della storia ebraica, quali Mosé, Elia, Isaia; i suoi disegni non possono essere conosciuti se non in ...
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Invocazione rivolta a Dio, alla divinità, con la parola o col pensiero, per chiedere aiuto, protezione, salute, favori.
Tipologie
La p. è un fenomeno religioso di larghissima diffusione: benché finora [...] non chiedono nulla, o per lo meno nulla di materialmente vantaggioso, ma esprimono solo l’adorazione eil desiderio dell’ possesso dei carismi dello Spirito. La p. più antica sembra essereil Padre nostro, che i Vangeli fanno risalire a Gesù stesso ...
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immortalità Condizione di non essere soggetto alla morte.
Religioni antiche e politeistiche
Le prime forme di una credenza nell’i. equivalgono a manifestazioni dell’incapacità di concepire uno stato [...] sono riprese le tradizionali posizioni agostiniana o tomista, il problema dell’i. dell’anima individuale, uscito dall’ambito teologico, perde il suo autonomo significato e si risolve nei problemi del soggetto e dello spirito, dell’esseree del tempo. ...
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filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] a priori o trascendentali (➔) cui non sia mescolato assolutamente nulla di empirico. In questo stesso senso J.G. Fichte Il significato specificamente religioso dei termini p. e impuro non è definibile in modo univoco. Originariamente essere p. è ...
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Nella sua nozione fondamentale, invocazione della divinità come testimone della verità di quanto si afferma (g. assertorio) o come mallevadrice e vindice di una promessa o di un voto (g. promissorio). [...] èil deferimento (art. 233 c.p.c.). Il deferimento del g. decisorio può farsi in qualsiasi stato e grado del processo, deve essere fatto personalmente, per articoli separati, in modo chiaro e preciso ed èe vincolanti per il giudice e a nulla ...
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Socini Adattamento (attraverso la forma latina umanistica Socinus adottata da alcuni suoi membri) del cognome della famiglia senese dei Sozzini, il cui capostipite fu il notaio Mino di Sozzo, trasferitosi [...] diffusione, negli ambienti colti d’Europa nel 16°, 17° e 18° sec. sono il razionalismo religioso (nella Scrittura non ci può esserenulla contro la ragione, anche se ci può essere molto sopra la ragione; nella deduzione della dottrina cristiana dalla ...
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Filosofo e mistico (Hochheim, presso Gotha, 1260 circa - Colonia 1328 circa), detto anche Meister Eckhart. Di nobile famiglia, entrato nell'ordine domenicano, fu priore e vicario in Turingia (1290-98), [...] predicarsi della creatura, nulla esistendo fuori dell'essere: la molteplicità altro non sarà se non l'esprimersi di Dio. Tornano le immagini tipicamente neoplatoniche: esser Dio una sfera infinita il cui centro è ovunque e la circonferenza in nessun ...
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In generale ogni dottrina che consideri divina la totalità delle cose e che identifichi la divinità con il mondo. Il termine entrò nell’uso agli inizi del Settecento: il deista inglese J. Toland parlò [...] ») nel suo Pantheistikon, del 1705. Vi possono essere forme diverse di p. a seconda del modo in cui è concepito il rapporto tra la totalità delle cose eil suo carattere di divinità. Nel p., il principio divino è sempre più o meno distinto dalla ...
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socinianésimo Dottrina teologico-morale elaborata e sistemata nel 16° sec. da Fausto e Lelio (1525-1562) Socini. I suoi elementi centrali sono il razionalismo religioso, per cui nella Sacra Scrittura non [...] ci può esserenulla contro la ragione, il rifiuto dei dogmi tradizionali come irrazionali e non fondati sulla Scrittura, eil principio della tolleranza religiosa. Questi temi sono fondati sulla concezione della religione cristiana come via puramente ...
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nulla
pron. indef., s. m. e avv. [lat. nūlla, neutro pl. dell’agg. nullus -a -um «nessuno»], invar. – Come pron. e sost., nessuna cosa; come avv., in nessuna quantità o misura, e sim. Coincide quasi esattamente nei sign. e nella maggior parte...
nullita
nullità s. f. [dal lat. mediev. nullitas -atis, der. del lat. nullus «nessuno»]. – 1. L’essere nullo, privo cioè di valore o di validità, di efficacia: riflettere sulla n. della vita, della propria esistenza; la n. di un argomento,...