Filosofo tedesco (Messkirch, Baden, 1889 - Friburgo 1976). Compì gli studi universitari a Friburgo in Brisgovia, dove conseguì la laurea in filosofia nel 1913 con una tesi su Die Lehre vom Urteil in Psychologismus, [...] e temporalmente non perché vive "nel" tempo o in una storia che lo condiziona dall'esterno, ma perché propriamente l'essenza dell'"esserci", la sua "ex-sistenza", è un "temporalizzare", un di spiegarsi nelle dimensioni temporali, il passato, il ...
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Branca della filosofia che, tradizionalmente, mira a individuare la natura ultima e assoluta della realtà al di là delle sue determinazioni relative, oggetto delle scienze particolari.
Origine e impiego [...] recupera in parte il programma kantiano d’individuazione delle strutture della ragione e quello fenomenologico di descrizione delle essenze dei vari settori dell’esperienza; a ciò si aggiunge come elemento originale la convinzione che oggetto proprio ...
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Scienza
Gerard Radnitzky
Paolo Rossi
di Gerard Radnitzky, Paolo Rossi
SCIENZA
Teoria della scienza di Gerard Radnitzky
sommario: 1. Introduzione. 2. Che specie di disciplina è la teoria della scienza [...] egli sostiene con nettezza la tesi della ‟superiorità della teoria sulla pratica". La scienza è stata ed è, nella sua essenza, teoria: ‟La scienza, quella della nostra epoca come quella dei Greci, è essenzialmente teoria, ricerca della verità, e per ...
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Il Rinascimento. Immagini e teorie del mondo
Alfonso Ingegno
Christoph Lüthy
Immagini e teorie del mondo
Cosmologie
di Alfonso Ingegno
Niccolò Cusano
La vicenda scientifica qui descritta è tradizionalmente [...] legami onnipresenti scoperti tra il microcosmo umano e il macrocosmo celeste non potevano che rafforzare la nozione che l'essenza (e quindi le 'forme') giù sulla Terra fossero i riflessi, o i prodotti diretti, delle forme più trascendentali, cercate ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. La struttura del sapere
Alfonso Maierù
La struttura del sapere
La classificazione delle conoscenze
Gli elementi fondamentali adottati [...] incorporee e immutabili in sé, ma che sono soggette a mutamento per la partecipazione del corpo) e che sono denominate 'essenze'; queste a loro volta sono di due tipi: quantità continua o grandezza, e quantità discreta o moltitudine, tra cui rientra ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Vincenzo Gioberti
Paolo Marangon
Nessun pensatore probabilmente esercitò in Italia, alla metà dell’Ottocento, un’influenza politico-culturale più vasta di Vincenzo Gioberti. Ciò fu determinato non solo [...] se il sacerdozio non sa accordarla colla scienza moderna e strenuamente difenderla da’ suoi assalitori». In questo modo, senza toccare l’essenza della religione cattolica, «la si porrà d’accordo con tutte le parti della cultura e in grado di aiutarle ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Simone Porzio
Eva Del Soldato
L’aristotelismo rinascimentale è stato a lungo ritenuto una tradizione filosofica ossessionata da sottigliezze formali e del tutto rimossa dalla vita del suo tempo. Gli [...] divina dell’uomo, ovvero la capacità di elevarsi con la contemplazione – sia pure per un breve periodo – all’intelligenza delle essenze superiori: «Siamo simili agli dei per operazione, non per sostanza» (De humana mente disputatio, 1551, p. 55).
Una ...
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PAREYSON, Luigi
Gianni Vattimo
– Nacque a Piasco (Cuneo) il 4 febbraio 1918, da Leone, geometra che qui si era trasferito per dirigere lavori di elettrificazione, e da Leontina Coccoz, entrambi valdostani. [...] lo stesso esistere umano, sono affare di interpretazione. Al posto di una verità come mondo di oggetti o di essenze da descrivere e contemplare, si colloca ora la verità come fonte inesauribile dell’infinito processo interpretativo che costituisce la ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] della scuola eraclitea (secondo cui i segni ineriscono naturalmente alle cose e le qualità foniche dei significanti riflettono le essenze intime delle cose denominate) e la tesi convenzionalista (secondo cui i nomi sono prodotti umani): i nomi sono ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] ciascuna cosa che cosa essa sia e che cosa la distingue da un'altra, per es. che cosa sia un uomo nella sua essenza e che cosa distingua un uomo da un cavallo. Modelli o criterî oggettivi e puramente intellettivi in base a cui poter pensare, nominare ...
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essenza
essènza (ant. essènzia) s. f. [dal lat. essentia, der. di esse «essere», come calco del gr. οὐσία; nel sign. concr., dal lat. degli alchimisti]. – 1. In filosofia, la realtà propria e immutabile delle cose, intesa soprattutto come...
liquore
liquóre (poet. licóre) s. m. [dal lat. liquor -oris «sostanza liquida», der. di liquere «essere liquido»; il sign. 2 è influenzato dal fr. liqueur]. – 1. letter. Sostanza liquida, in genere: Cadea de l’alta roccia un liquor chiaro...