matto [forse lat. tardo mattus, matus "ubriaco"]. - ■ agg. 1. [che non possiede l'uso della ragione] ≈ demente, dissennato, folle, (fam.) fuori (o uscito) di senno, fuori di testa, impazzito, malato di [...] , folle, malato di mente, (spreg.) mentecatto, pazzo, (fam.) psicopatico, Ⓣ (med.) psicotico, squilibrato. ↔ (non com.) savio. ● Espressioni: fam., dare di matto → □. ▲ Locuz. prep.: fig., iperb., da matti [in modo incredibile: amare qualcuno da m ...
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mazza /'mats:a/ s. f. [lat. ✻matea, ✻mattea; cfr. lat. class. mateŏla "mazzuola"]. - 1. [grosso e robusto bastone] ≈ randello, (region.) tortore, [con impugnatura più sottile rispetto alla parte terminale] [...] .) pisello, (pop., volg.) uccello, (lett.) verga, [di grosse dimensioni] (volg.) nerchia. ● Espressioni: fig., volg., una mazza [nessuna cosa, con valore neutro e solo in espressioni negative: non capire una m.] ≈ niente, nulla, (volg.) un cazzo. 4 ...
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volta² s. f. [lo stesso etimo di volta¹]. - 1. a. (archit.) [struttura di copertura, che può avere forme diverse, caratterizzata dalla curvatura delle sue superfici: v. a botte, a vela] ≈ voltata, Ⓖ (region.) [...] naturali o artificiali: la v. della galleria, della caverna] ≈ cielo, Ⓣ (archit.) intradosso, plafond, (non com.) plafone, soffitto, sopraccielo. ● Espressioni: fig., volta celeste (o stellata) → □. 2. (anat.) [formazione anatomica a forma di volta ...
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meglio /'mɛʎo/ [lat. mĕlius, neutro di melior -oris "migliore"; trattato anche in ital. come comparativo di bene]. - ■ avv. 1. [come compar. dell'avv. bene, in modo migliore: riuscire m. nelle materie [...] peggio. ■ s. m., solo al sing. [la cosa o la parte migliore: questo è il m. che tu possa fare] ↔ peggio. ● Espressioni: fare del proprio meglio [fare tutto ciò che è possibile: ho fatto del mio m. per aiutarti] ≈ (fam.) mettercela tutta. ↔ non alzare ...
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vuoto /'vwɔto/ (ant. o pop. voto) [lat. volg. ✻vocĭtus, da vacĭtus, part. pass. di un verbo ✻vacēre "vuotare", con la stessa radice di vacuus "vacuo, vuoto"]. - ■ agg. 1. [privo di contenuto, che non contiene [...] diminuzione della portanza aerodinamica che comporta la rapida perdita di quota di un aeromobile, per lo più nell'espressione vuoto d'aria] ≈ turbolenza. 3. [parte rientrante: ripariamoci in quel v.] ≈ cavità, incavatura, incavo, (non com.) ridosso ...
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menare [lat. tardo mĭnare "spingere un animale minacciandolo con le grida o con la frusta", dal lat. class. minari "minacciare"] (io méno, ecc.). - ■ v. tr. 1. (non com.) a. [guidare in qualche posto: [...] allo scorrere del tempo, far passare: e tu solevi Così m. il giorno (G. Leopardi)] ≈ impiegare, passare, trascorrere. ● Espressioni: fig., lett., menare la vita ≈ vivere. 3. [effettuare dei movimenti rapidi: m. la coda] ≈ agitare, dimenare, scuotere ...
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meno /'meno/ [lat. mĭnus, neutro (con valore avv.) di minor, compar. di parvus "piccolo"]. - ■ avv. 1. a. [comparativo di minoranza di poco: vorrei spendere m.; lavorare m.] ↔ di più. ● Espressioni (con [...] del tuo] ↔ più. c. [preceduto dall'art. determ., forma il superl. relativo di minoranza: il m. intelligente del gruppo] ↔ più. ● Espressioni: né più né meno [per rafforzare un'affermazione: parla né più né m. come se fosse lui il capo] ≈ esattamente ...
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mente /'mente/ s. f. [lat. mens mĕntis, affine al lat. meminisse e al gr. mimnḗskō "ricordare"]. - 1. a. [complesso delle facoltà intellettive e psichiche dell'uomo: farsi guidare dalla m.] ≈ intelletto, [...] : a m. del decreto 182] ≈ ai sensi di, a norma di, in conformità a. 4. [capacità mnemonica] ≈ ‖ memoria. ● Espressioni: mandare a mente [imprimere nella memoria con l'apprendimento] ≈ mandare (o imparare) a memoria, memorizzare; richiamare alla mente ...
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meraviglia /mera'viʎa/ (tosc. o lett. maraviglia) s. f. [lat. mīrabīlia, "cose meravigliose" (pl. neutro dell'agg. mīrabĭlis "mirabile, meraviglioso")]. - 1. [sentimento che si prova nel vedere, udire, [...] è una m.; una m. di casa] ≈ amore, bellezza, delizia, incanto, splendore. ↑ fenomeno, portento. ↔ mostro, orrore, oscenità. ● Espressioni: che è una meraviglia [con funzione avverbiale, in modo magnifico, eccellente: il ragazzo cresce che è una m ...
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proprio /'prɔprjo/ (pop. propio) [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo "a titolo privato, personale"]. - ■ agg. 1. [riferito a un sogg. di 3a persona, in sostituzione del possessivo: ha intestato [...] ■ avv. 1. [per l'esattezza: è andata p. così] ≈ esattamente, giustappunto, giusto, per l'appunto, precisamente, senza esagerazione. ● Espressioni: proprio adesso (o ora) [in questo stesso momento: è andato via p. adesso] ≈ or ora. 2. [in effetti, in ...
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Espressioni anaforiche sono quelle forme linguistiche con cui «il parlante fa riferimento ad un referente al quale egli, nel suo discorso, ha già fatto riferimento con un’espressione antecedente» (Conte 1999: 19). Tra antecedente e espressione...
Sono espressioni cataforiche in senso stretto quelle espressioni che possono essere interpretate solo attraverso il rinvio a uno specifico elemento presente nel co-testo successivo (➔ contesto), detto elemento susseguente o sorgente. Esse creano...